Accendere una candela o un cero in una chiesa – da soli, in coppia o in famiglia – non è un gesto come un altro: è anzi essenziale. Ecco perché.
Ci si viene per pregare, per scoprire un patrimonio incredibile e, talvolta, anche per rinfrescarsi un po’. Entrare in una chiesa, i cappella, in un’abbazia o in una cattedrale è certamente una tappa del programma di molti vacanzieri.
Se non avete tempo di fermarmi più di tanto perché il piccolino non ha fatto la nanna ed è nervoso, o perché gli amici ne hanno abbastanza del patrimonio e preferiscono tornare in spiaggia, esiste un mezzo semplicissimo di pregare: accendendo una candela o un cero.
Poiché Cristo dà luce e riscalda anche i cuori più freddi e oscuri, accendere una candela è come un atto di fede in Cristo, il quale è «luce del mondo». È un gesto concreto che accompagna la nostra preghiera o che esprime il nostro ringraziamento. Gesto di pietà popolare, far ardere un cero in una chiesa significa dire in maniera semplice la fede e la fiducia in Dio. Quando non si sa che cosa dire a Dio, la luce che brilla simboleggia l’attitudine della preghiera.
Ecco (per chi lo desideri) una breve preghiera che è possibile recitare dopo aver acceso la candela:
Signore,
possa questo cero che accendoessere luce
perché Tu mi rischiari nelle mie difficoltà e nelle mie decisioni;essere fuoco
perché Tu consumi in me ogni egoismo, orgoglio e impurità;essere fiamma
perché Tu riscaldi il mio cuore.Non posso restare ancora molto in questa tua chiesa:
lasciando ardere questo cero
è un po’ di me
che voglio offrirti.Aiutami a prolungare la mia preghiera nelle attività della giornata.
Amen
[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]