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Pregare con i 5 sensi: il metodo di Sant’Ignazio

UOMO, MANI, ALTO

Shutterstock

Marzena Wilkanowicz-Devoud - pubblicato il 07/10/22

Chi non si è distratto nella preghiera per rumori, visioni, odori e altre sensazioni? E se anziché combatterli li trasformassimo? Ecco quattro esercizi di Sant'Ignazio di Loyola per imparare a pregare con i cinque sensi e assaporare l'amore di Dio

Chi non ha sperimentato il profondo desiderio di concentrarsi per collegarsi a sé e alla fine è stato travolto da un’ondata di distrazioni?

Sono banali ma insistenti, provenienti dal corpo, dall’immaginazione, dai rumori esterni, dagli odori o anche dalle conversazioni altrui…

Qual è la conseguenza? Scoraggiati, si inizia a trattare inconsciamente i cinque sensi (vista, tatto, udito, olfatto e gusto) come nemici della preghiera, come se fossero adatti al contatto con il mondo quotidiano ma impedissero il contatto con Dio.

La tentazione è allora lottare contro di loro per liberarsene. Evidentemente, il risultato è peggiore: lottare contro la natura non è positivo né produttivo.

Per Sant’Ignazio di Loyola, la preghiera è un incontro dell’uomo nella sua integrità con Dio. Tutto ciò che ha valore nella natura umana è molto prezioso quando si prega.

I cinque sensi appartengono interamente alla natura dell’uomo, e la natura è la via e il luogo dell’incontro con Dio.

Per Dio, insiste Sant’Ignazio, è importante l’uomo nella sua totalità. Dopo tutto, Dio non ci ha creati come angeli, ma come esseri umani, sia corporei che spirituali. È questo il motivo per non allontanarsi dai cinque sensi durante la preghiera.

Al contrario, è fondamentale permettere che lo Spirito Santo li trasformi e li purifichi attraverso la Parola di Dio.

Contemplare le scene del Vangelo con tutto il proprio essere

Quando ci si prende il tempo di sentire le cose, come contemplare un bel paesaggio per molto tempo o far risuonare la musica dentro di sé dopo un concerto, le esperienze acquisiscono un’altra dimensione. Dice il sacerdote gesuita François Marty, autore di Sentire e gustare (Cerf):

“Nel Vangelo, vediamo Gesù partecipare a pasti e feste come a Cana, ammirando i gigli del campo. Gesù piange per il Suo amico Lazzaro, in un altro momento esulta di gioia, e si lascia toccare dai malati che incontra.

Quando contemplo una scena del Vangelo con i sensi, posso vederla, posso ascoltare i personaggi, sentirne le emozioni, toccare il lebbroso con Cristo, sentire il vento della tempesta con i discepoli…

Contemplare una scena in questo modo mi permette di addentrarmi con tutto il mio essere e non solo con la testa, con l’intelligenza, come in un compito in classe in cui si deve sezionare un testo per commentarlo”.

Ma come farlo nella pratica? Ecco quattro esercizi di Sant’Ignazio di Loyola per applicare i cinque sensi nella preghiera.

1 Guardare

WOMAN,OUTSIDE,GLASSES

“Primo punto: vedo con la vista dell’immaginazione le persone, meditando e contemplando nei particolari le circostanze che le riguardano, e ricavando qualche frutto dalla loro vista”.

Esercizi Spirituali, 122

Questo esercizio passa per lo sguardo: si tratta di “collegare” il proprio sguardo, l’immaginazione. Chiudete gli occhi e con questo sguardo interiore osservate i personaggi che partecipano a una determinata scena evangelica. Iniziate con un quadro generale, poi “concretizzate” a poco a poco gli eventi, i luoghi, i personaggi. Poi, sempre con lo sguardo dell’immaginazione, continuate a vedere i dettagli. Sono questi che vi permetteranno di entrare in una conoscenza interiore di Gesù, Maria, Giuseppe o altri personaggi del Vangelo.

2Ascoltare

“Secondo punto: ascolto con l’udito quello che dicono o potrebbero dire; e, riflettendo su me stesso, cerco di ricavarne qualche frutto”.

Esercizi Spirituali, 123

Ora siete invitati a sintonizzarvi. “Ascoltare” è molto più difficile di sentire. Anziché ascoltare le parole del Vangelo, lasciatevi trasportare dall’immaginazione ascoltando le parole dei personaggi interessati. Saranno allora le vostre parole a parlare. Adatteranno il loro linguaggio, e il passo biblico in questione diventerà il loro specchio. La distanza che vi separa da questi personaggi diminuirà naturalmente. Guardandoli e ascoltandoli, inoltre, l’immagine che avete di voi stessi cambierà.

3Odorare e gustare

WOMAN WITH DRIED ROSES

“Terzo punto: odoro e assaporo, con l’olfatto e con il gusto, l’infinita soavità e dolcezza della divinità, dell’anima e delle sue virtù, e di tutto il resto, a seconda della persona che contemplo; e, riflettendo su me stesso, cerco di ricavarne qualche frutto”.

Esercizi Spirituali, 124

Questo esercizio è un po’ più difficile. Nella contemplazione, l’uso dell’olfatto e del gusto può sembrare davvero sorprendente.

Per Sant’Ignazio di Loyola, però, la percezione dei doni di Dio diventa più intensa, più ricca e più completa in particolare grazie a gusto e olfatto.

Quando andiamo alla ricerca di profumi nella Bibbia, ne troviamo di volatili, essenze o incensi, o anche profumi fissati nella materia, nell’olio, destinati a unzioni e cure corporali.

Ci meravigliamo del fatto che la terra offra così i suoi beni: l’aroma dei fiori e quello dei frutti, la linfa degli alberi e delle varie erbe, anche delle olive da cui si spremerà l’olio.

Il Creatore ha dato diversi sapori a cose diverse, ma anche la bontà, l’amore, le virtù hanno anche il loro sapore e la loro fragranza.

In questo esercizio, il santo gesuita vuole che assaporiate il gusto della dolcezza, della tenerezza, della bontà, per condurvi condurti alla bontà, alla tenerezza e all’amore di Gesù.

L’essere profumato per eccellenza è Cristo. Non appena ci si interessa da vicino alla vita di Cristo, si vede che è incorniciata da profumi.

Alla Sua nascita, c’è la mirra offerta da uno dei Re Magi, dopo la morte le spezie aromatiche che le donne portano al sepolcro.

4Toccare

PEELING PEAS

“Quarto punto: sento con il tatto, per esempio accarezzo e bacio i luoghi dove queste persone camminano e siedono; e sempre cerco di ricavarne frutto”.

Esercizi Spirituali, 125

In questo esercizio, Sant’Ignazio ci invita a un impegno che è un segno esteriore di fede. Ad esempio, potete baciare l’icona che avete davanti nel luogo della vostra preghiera.

Questo semplice gesto eliminerà la distanza storica che ci separa dagli eventi evangelici, e ci permetterà di scendere nel nostro cuore.

Gustare pienamente l’amore di Gesù

Pregare con i cinque sensi può sembrare inizialmente difficile, ma con la pratica, questa preghiera contemplativa vi permetterà di assaporare pienamente l’amore di Gesù e di raggiungere una gioia profonda, come descrivono i grandi mistici.

Quando leggiamo nella Bibbia “Il Signore è il mio pastore”, “Tu sei la mia roccia” o “Sei prezioso ai miei occhi”, possiamo allora lasciare che sorgano in noi tutte le immagini e le sensazioni, e prenderci del tempo per assaporarle e gustarle.

Come confessa p. Marty, questo ci permette di vedere ciò che ci conviene, ciò che ci dà vita, che ci dona gioia e pace. In questo modo, potremo sentire dove il Signore ci sta chiamando oggi.

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