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RASSEGNA STAMPA / Un futuro Papa di Africa o Asia ?

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© Vatican Media

i.Media per Aleteia - pubblicato il 10/10/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Lunedì, 10 ottobre 2022

1. Un Papa africano è possibile, uno asiatico potrebbe essere più probabile

2. La conversione al cattolicesimo del Messico

3. Quando il Papa chiama un parroco di Napoli

4. Aperta un’indagine contro il presidente della Conferenza Episcopale Portoghese 

5. Papa Francesco si recherà nella Repubblica Democratica del Congo all’inizio del 2023 

1Un Papa africano è possibile, uno asiatico potrebbe essere più probabile

Il vaticanista John Allen analizza le personalità che potrebbero emergere in un futuro conclave. Il giornalista, che da anni analizza in modo approfondito le notizie vaticane, è particolarmente interessato ai candidati africani e asiatici. Quanto all’Africa, osserva che un Papa di colore sarebbe in teoria una buona opzione, una dimostrazione della solidarietà della Chiesa nei confronti di questo continente in via di sviluppo, una forte dichiarazione contro il razzismo e un riconoscimento della vitalità del cattolicesimo in quella zona del mondo. Allen spiega tuttavia che il problema è che non ci sono candidati davvero forti. Il cardinale Peter Turkson del Ghana si è ritirato lo scorso anno dalla sua posizione strategica di prefetto del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale, e il suo momento sembra così essere passato. Quanto al cardinale guineano Robert Sarah, il suo profilo conservatore probabilmente non gli permetterà di ottenere la maggioranza dei due terzi, soprattutto visto che è anche ex prefetto di un dicastero.

In assenza di candidati africani, molti dei quali non sono ancora abbastanza conosciuti, John Allen si concentra sull’Asia, dove ci sono più profili “papabili”. Vi è, naturalmente, il cardinale Luis Antonio Tagle, attualmente responsabile del Dicastero per l’Evangelizzazione. A 65 anni, è considerato dinamico e popolare, e offre continuità con il pontificato di Francesco. Alcuni, tuttavia, lo considerano troppo “con l’aria da ‘bravo ragazzo’” per assumere la carica impegnativa di vescovo di Roma. Circolano altri nomi, tra cui quello del cardinale Malcolm Ranjith dello Sri Lanka, che ha una vasta esperienza vaticana, avendo servito nella Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli e come segretario della Congregazione per il Culto Divino. Parla anche fluentemente l’italiano, elemento ancora indispensabile per l’amministrazione della Curia. Secondo Allen, il cardinale Ranjith sarebbe un candidato solido tra i porporati più conservatori. “A Roma era noto come il ‘piccolo Ratzinger’”, spiega il giornalista. Altri candidati sono il cardinale Charles Bo del Myanmar, che presto compirà 74 anni, e il cardinale Lazzaro You Heung-sik della Corea del Sud, attualmente alla guida capo del Dicastero per il Clero e considerato una personalità dal profilo crescente. 

Angelus News, inglese.

2La conversione al cattolicesimo del Messico

In un convento del 1550 alla periferia di Città del Messico è stato scoperto qualcosa di sorprendente: simboli indigeni e cattolici dipinti fianco a fianco. Un copricapo piumato, un’ascia e uno scudo appaiono su un affresco accanto ad una “M” mariana. Questa coesistenza potrebbe essere un segno del fatto che le popolazioni indigene “negoziarono” la loro conversione al cristianesimo, sostiene l’agenzia di notizie statunitense AP. Questa inculturazione sarebbe avvenuta dopo la vittoria degli eserciti spagnoli contro l’impero azteco nel 1521. La teoria più spesso difesa è che il cattolicesimo era stato imposto con la forza, ma questo affresco indica che l’adozione della religione potrebbe essere passata attraverso negoziati e compromessi. I simboli trovati nella cripta potrebbero infatti riferirsi ad un dio azteco, potenzialmente Tepoztecatl. L’ipotesi sostenuta dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Antropologia e Storia del Messico ha il merito di far luce sulla conversione di milioni di Messicani indigeni in un’epoca in cui i sacerdoti cattolici spagnoli erano in numero molto ridotto. La scoperta del monastero è interessante anche perché racconta la storia dei primi giorni dell’evangelizzazione da un altro punto di vista, sollevando domande sul funzionamento delle “cappelle all’aperto” – o “in posa” – in cui sono stati trovati gli affreschi. Queste strutture erano piccoli vestiboli ad arco costruiti intorno a un patio dove i sacerdoti celebravano Messe all’aperto per le popolazioni indigene, abituate alle cerimonie religiose in spazi aperti. Le cappelle all’aperto potrebbero essere state semplicemente un riflesso del desiderio dei sacerdoti di lavorare il più rapidamente possibile per convertire la popolazione nativa, ha spiegato un membro del team di ricerca, contrastando l’idea generalmente diffusa per cui le popolazioni indigene temevano gli spazi chiusi. Questi spazi religiosi all’aperto erano anche più facili da costruire, sostengono i ricercatori, e mostravano “un urgente bisogno di iniziare a utilizzare lo spazio” mentre venivano costruite le chiese.

AP, inglese.

3Quando il Papa chiama un parroco di Napoli

“Pronto, sono Francesco”. Papa Francesco ha inaspettatamente telefonato a don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, vicino Napoli, coinvolto nella lotta alla mafia.

L’Avvenire, italiano.  

4Aperta un’indagine contro il presidente della Conferenza Episcopale Portoghese 

Il vescovo José Ornelas, presidente della Conferenza Episcopale Portoghese, è indagato in almeno due casi, aperti dalla Procura portoghese, per presunta copertura di abusi sessuali commessi all’interno della Chiesa cattolica. 

Publico, spagnolo.

5Papa Francesco si recherà nella Repubblica Democratica del Congo all’inizio del 2023

Il cardinale Fridolin Ambongo, arcivescovo di Kinshasa, ha confermato durante una Messa che Papa Francesco visiterà il suo Paese, la Repubblica Democratica del Congo, all’inizio del 2023.  

Media Congo, francese.

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