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Vigila sul tuo cuore e le sue tentazioni di doppiezza e superiorità

modlitwa osób świeckich według ojca Pio

KieferPix | Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 11/10/22

Il monito di Gesù ai farisei e ai dottori della legge vale anche per noi oggi.

Vangelo di Mercoledì 12 Ottobre

Ma guai a voi, farisei, che pagate la decima della menta, della ruta e di ogni erbaggio, e poi trasgredite la giustizia e l’amore di Dio. Queste cose bisognava curare senza
trascurare le altre.  Guai a voi, farisei, che avete cari i primi posti nelle sinagoghe e i
saluti sulle piazze. Guai a voi perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la
gente vi passa sopra senza saperlo».
 Uno dei dottori della legge intervenne: «Maestro, dicendo questo, offendi anche noi».
Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi
insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!

(Luca 11,42-46)

La pagina del Vangelo di oggi ci suggerisce una sintesi efficace su cosa dobbiamo
intendere quando incontriamo la polemica di Gesù con i farisei, e quando incontriamo la polemica di Gesù con i dottori della Legge.

I primi passano il tempo a seguire schemi che salvano l’apparenza, ma che a volte nascondono la malizia del cuore. Sono persone formalmente inattaccabili ma che tendono a una doppiezza del cuore.

Sarebbe sbagliato generalizzare e dire che tutti sono così, ma dietro questa categoria di persone c’è tutta la tentazione che viviamo nella nostra vita nell’essere esternamente in un modo, e interiormente in un altro.

Gesù si rivolge a loro, ma oggi sta parlando a noi e ci sta dicendo:

“guai a voi che seguite degli schemi morali, religiosi ma poi non siete giusti e non amate mai veramente nessuno. Guai a voi che ricercate i primi posti ma nel cuore vi portate la morte”.

La seconda categoria, quella dei dottori della Legge, rappresentano tutti quelli che sono sempre esperti della vita altrui, facendo i rigidi sugli altri e gli indulgenti con sé stessi: “Guai anche a voi, dottori della legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!”.

In realtà le uniche cose che possiamo dire agli altri sono le cose che viviamo noi in prima persona, perché il mondo ha bisogno di testimoni non di presunti maestri.

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