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Santi che hanno usato il loro forte temperamento al servizio di Dio

SAINTS

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Meg Hunter-Kilmer - pubblicato il 13/11/22

L'ira formata nella virtù può apportare grandi cose al regno della giustizia e dell'amore

Anche se l’ira può diventare facilmente una passione che ci consuma, non è negativa in sé. Come spiega il Catechismo, “le passioni sono componenti naturali della psicologia umana” (CCC, 1764).

San Tommaso d’Aquino ha detto che “anche la mancanza della passione dell’ira è un vizio”, e ha citato un documento in genere attribuito a San Giovanni Crisostomo che dice: “Pecca chi non si irrita quando ne ha motivo”.

Nel nostro mondo ci sono sicuramente molti motivi per arrabbiarsi, e i cristiani devono rispondere al male e all’ingiustizia con una rabbia santa che spinge alla preghiera e all’azione.

Dobbiamo resistere alla tentazione di abituarci tanto al male da smettere di indignarci; al contrario, non dobbiamo neanche mai permettere che l’ira giusta ci consumi.

Mentre cerchiamo di rispondere in modo corretto all’ira, dei santi che non hanno avuto paura di gridare in difesa della giustizia possono accompagnarci e intercedere per noi.

Santa Eulalia di Mérida (292-304)

Era una vergine consacrata di 12 anni offesa dalla persecuzione dei cristiani.

Anche se i suoi genitori cercarono di evitare che affrontasse gli ufficiali coinvolti nella persecuzione, Eulalia fuggì e andò in città, dove rimproverò al giudice e ai suoi soldati la loro idolatria e il tentativo di sviare i cristiani, gridando infine “Uomini miserabili! Metterò sotto i piedi i vostri dèi!”

Sputò poi in faccia al giudice e calpestò i suoi idoli, venendo martirizzata.

San Nicola (270-343)

Nicola era incline a esprimere un carattere forte, e non solo nel (forse apocrifo) attacco all’eretico Ario a Nicea.

Una volta, tornando da un viaggio, seppe che tre uomini erano stati condannati a morte. Corse in città, raggiungendo i condannati appena in tempo per prendere la spada dalle mani dell’aguzzino e liberarli prima di andare a rimproverare il governatore, che aveva condannato gli uomini per corruzione.

“Sacrilego effonditore di sangue!”, gridò. “Non lo dimenticherò, e non ti perdonerò!” Quando il governatore si pentì e perdonò gli uomini, il vescovo Nicola si rallegrò del fatto che il suo giusto accesso d’ira avesse dato frutto e perdonò il governatore.

Santa Colomba Ki Hyo-im (1814-1839)

Era una vergine coreana che aveva professato i voti. Arrestata per la sua fede insieme alla sorella, Sant’Agnese Kim Hyo-ju, venne spogliata, torturata e gettata in una cella con i peggiori prigionieri uomini.

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Quando vennero portate davanti a un giudice e condannate a morte, Colomba descrisse le molestie che avevano sopportato dicendo:

“Che si tratti della figlia di un nobile o di una plebea, la castità di una donna giovane dev’essere rispettata. Se vuoi uccidermi in base alle leggi del Paese accetterò di buon grado il castigo, ma non credo sia corretto dover subire insulti che non fanno parte della legge, e mi oppongo ad essi”.

Il giudice fece punire i responsabili, ma Colomba e Agnese vennero comunque giustiziate.

Francisco de Paula Víctor (1827-1905)

Pe._Vitor

È stato il primo sacerdote di colore brasiliano. Pur rispondendo con mitezza al razzismo che sopportò per tutta la vita come bambino schiavo, seminarista e anche sacerdote, la sua disposizione a porgere l’altra guancia si estendeva solo all’abuso di se stesso, non a quello degli altri.

Una volta, una folla di uomini armati arrivò in città con l’intenzione di bruciare la casa di un abolizionista che stava dando rifugio a schiavi fuggitivi.

Víctor si mise all’ingresso della città con in mano un crocifisso per mostrare il volto insanguinato del Salvatore, che era diventato schiavo per loro.

“Entrate!”, gridò. “Entrate! Ma passate sul cadavere del vostro sacerdote!” Gli assalitori si fermarono, e quella notte vennero salvate molte vite.

Emilian Kovch (1884-1944)

Era un sacerdote cattolico ucraino, marito e padre, che ha rischiato più volte la vita per predicare contro il pregiudizio e l’antisemitismo.

In un’occasione, le truppe naziste avevano intrappolato degli ebrei in una sinagoga e vi stavano gettando dentro delle bombe incendiarie.

Non curandosi della propria sicurezza, Kovch corse alla sinagoga, bloccò le porte e ordinò con rabbia ai soldati di andarsene. Per lo stupire di tutti, gli obbedirono.

Kovch entrò poi nella sinagoga per salvare la gente che vi stava bruciando dentro.

I suoi sforzi per proteggere gli ebrei dai nazisti portarono al suo arresto e alla morte in un campo di concentramento.

Serva di Dio Dorothy Day (1897-1980)

Aveva un temperamento forte, e anziché reprimerlo ha scelto di rivolgere la sua ira contro l’ingiustizia, la povertà e la proliferazione nucleare.

Un uomo che la conosceva ha detto: “È stata varie volte a casa mia ed era sempre arrabbiata. I santi non si arrabbiano…” Sembra che non avesse capito il potere che può avere l’ira quando viene messa al servizio del Signore.

Un giorno, Dorothy ha detto a una persona che le aveva chiesto di controllarsi: “Sopporto più temperamento in un minuto di quanto tu ne sopporterai in tutta la tua vita”.

Dorothy ha scoperto che Dio usava la sua condizione per un maggior effetto nel suo lavoro come fondatrice del movimento cattolico dei lavoratori.

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