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Come la fattura dell’amante impedisce a un uomo di tornare dalla moglie

Friends having a fight

Phovoir | Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 29/11/22

Don Ambrogio Villa, sacerdote esorcista della diocesi di Milano, presenta in una catechesi l'azione ordinaria di Satana per distruggere il matrimonio attraverso i peccati, e quella straordinaria attuata tramite fatture, malefici e maledizioni.

Oggi vi presentiamo una catechesi di don Ambrogio Villa, sacerdote esorcista della diocesi di Milano, sull’azione straordinaria di satana a danno del matrimonio. Qualche settimana fa avevamo parlato in questo articolo dell’azione ordinaria.

Qui di seguito presenteremo alcuni passaggi del suo discorso, ma per coglierne tutta la ricchezza vi consigliamo di ascoltare integralmente l’intervento. 

Don Ambrogio Villa: come ci si difende dai malefici

Il sacerdote attraverso la Parola indica qual è il modo per difendersi dalle fatture e dai malefici. Bisogna essere armati dell’armatura di Dio, come scrive San Paolo. “La confessione dice padre Amorth è il primo esorcismo”. Il male ha effetto soltanto se ci trova lontani dal Signore.

L’invidia

Quando affermiamo che qualcuno ci invidia, sottolinea don Ambrogio, dobbiamo ricordare che l’invidia fa male solo a chi la prova, a meno che non si tramuti in pratiche azioni malefiche contro la persona invidiata.

Purtroppo sono più le donne, spiega l’esorcista, che ricorrono ai maghi soprattutto per le fatture:

Quasi sempre la donna che ti porta via il marito fa contro te che resti a casa e contro i tuoi figli una fattura. E siccome satana è un disgraziato, di solito fa patire i bambini. Perché se deve far patire te donna, ti colpisce nel tuo punto debole: i figli.

Come una fattura dell’amante tiene schiavo l’uomo che vuole tornare dalla moglie

Poi racconta:

Incontro una persona che va via di casa, va da una donna poi torna a casa “perché io amo mia moglie”. E dopo un po’ di tempo “io devo andare da quella donna, non ce la faccio a star lontano”. Quando è via (…) “io devo tornare a casa mia”. E questa donna è così santa che per più volte lo riprende a casa. Io quando incontro questa coppia di sposi chiedo a lui a tu per tu: “senti un po’ ma questa donna da cui vai certamente ti tiene per la sessualità”. “Sì, don Ambrogio”. “Allora, prova a rispondermi: da 1 a 100 qual è il grado di sessualità che questa donna ti dona?”. “3000” mi dice. Ecco questa è la fattura che praticamente lo rende schiavo della sessualità. (…) questo capita a una persona che non si confessa, che non va in chiesa, che non ha l’armatura.

Don Ambrogio Villa: se la coppia sta bene la famiglia funziona

Don Ambrogio ha seguito per oltre quarant’anni le coppie di sposi: “più che la famiglia io seguivo la coppia, perché quando gira bene tra marito e moglie gira bene tutta la famiglia. Se non girano bene loro non gira bene niente”.

Mi ha colpito particolarmente quando il sacerdote nella catechesi parla del peccato di non perdonare: “Lì non c’è Dio eh!”. Nello specifico racconta la triste storia capitata a un uomo, morto senza la possibilità di riconciliarsi con il fratello a causa della durezza di cuore della moglie.

“Non metterò più piede in casa tua”

(…) due fratelli litigano e il fratello maggiore dice al fratello minore: “non metterò più piedi in casa tua” e il fratello maggiore non va più in casa del fratello minore. Poi il fratello minore si ammala di tumore. Quando va verso la fine (della sua vita NdR.) dice a sua moglie: “voglio vedere mio fratello”. E la moglie risponde: “Ah no eh! Non l’ho mica detta io (quella frase NdR.). L’ha detta lui che non avrebbe più messo piedi in casa nostra”. “Ma io voglio vedere mio fratello”. “No, lo ha detto lui”.

Così l’ammalato chiama Luigi – il cugino – e lo prega di parlare con la moglie e con il fratello. Luigi tenta di convincerla:

“Ma sei impazzita? c’hai il marito che sta morendo e gli vuoi negare di vedere suo fratello?”

La moglie nega al marito di far pace con suo fratello

Nulla da fare:

“Lo ha detto lui che non sarebbe più venuto”.

Il cugino insiste:

“Ma vai, dai! Vai al supermercato una mattinata, stai via due ore, sto io qui ad accogliere il fratello”.

Ma niente, la moglie è ferma nel suo rancore:

“Ho detto che lui non verrà più (qui in casa Ndr.)”.

Il marito muore senza essersi riconciliato

Il marito muore senza aver fatto pace con suo fratello, senza averlo visto un’ultima volta, senza avergli detto ti voglio bene. La moglie per non aver perdonato il cognato ha impedito al marito di scusarsi, di congedarsi con amore senza lasciare conti in sospeso. Chissà quanto altro male avrà generato questo perdono negato, e di storie così, commenta il sacerdote, sono purtroppo piene le nostre famiglie.

Per difenderci dal male, conclude don Ambrogio, dobbiamo farci santi.

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