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Un antico inno riceve nuova vita per meditare sull’Incarnazione

Adoration to the Blessed Sacrament

Sidney de Almeida | Shutterstock

John Burger - pubblicato il 06/12/22

“La carne mortale resti in silenzio” è il contributo del compositore a una cultura di adorazione silenziosa

Canti e inni sono un modo popolare e rispettato per le chiese per celebrare l’Avvento e il Natale. A Nostra Signora dell’Annunciazione a Charles Town, West Virginia (Stati Uniti), si svolgono in modo un po’ diverso.

In primo luogo, perché inni e canti hanno un tema natalizio. La Chiesa non anticipa i tempi programmando il servizio durante l’Avvento, ma si aspetta fino al periodo natalizio vero e proprio – tra il giorno di Natale e la festa dell’Epifania.

In secondo luogo, dopo un programma completo di letture e canti natalizi, uno dei Canonici Regolari della Nuova Gerusalemme, un ordine che ha base nella chiesa dell’Annunciazione, inizia l’esposizione del Santissimo Sacramento. Comincia un tempo di preghiera silenziosa e riflessione, che culmina nella benedizione. 

In questo momento di adorazione eucaristica, il piccolo coro della chiesa dell’Annunciazione offre sempre qualche meditazione corale. 

La congregazione ha appena ascoltato la storia della venuta di Cristo. Ora ha la possibilità di meditare sull’Incarnazione nella sua presenza nell’Eucaristia.

La chiesa dell’Annunciazione ha la grazia di avere tra i suoi cantori un compositore professionista il cui obiettivo è scrivere musica liturgica per glorificare Dio ed edificare i fedeli.

“Uno dei cantori del coro ha suggerito che sarebbe stato bello che scrivessi un arrangiamento di Let All Mortal Flesh Keep Silence da usare durante quel periodo di adorazione nel tempo natalizio”, ha affermato il compositore Adam Taylor. Ed è quello che ha fatto.

Taylor, che ha un baccalaureato in Composizione musicale conseguito presso la vicina Shepherd University di Shepherdstown, West Virginia, compone molta della musica che viene usata durante l’anno nella chiesa dell’Annunciazione.

“Fa parte di quello che sono e del modo in cui sperimento la liturgia”, ha dichiarato in un’intervista. “Molta della mia musica deriva dall’amore per la liturgia, e questa è la cosa più importante della mia vita. Ha influito sul modo in cui vedo e partecipo alla liturgia. Molte volte i testi mi aiutano. Trovo un testo liturgico che mi ispira, vado a casa e scrivo qualcosa, creando un brano musicale basato su quello”.

Il suono del silenzio

Il lavoro di Taylor si può apprezzare senza dover visitare necessariamente il West Virginia. Il Vos Omnes Virtual Choir ha registrato di recente Let All Mortal Flesh in collaborazione con il compositore Mark Nowakowski e il Benedict XVI Institute dell’arcidiocesi di San Francisco. L’arrangiamento utilizza la melodia resa famosa da Ralph Vaughan Williams, ma la dispiega in armonie che si intrecciano e colpiscono.

Taylor spiega che il testo deriva dall’Inno dei Cherubini dell’antica Divina Liturgia di San Giacomo. La preghiera originale veniva cantata mentre il sacerdote avanzava in processione con il pane e il vino da consacrare durante la liturgia.

Il testo è stato tradotto in inglese nel XIX secolo dall’autore di inni anglicano Gerald Moultrie, e impostato su una melodia francese del XVII secolo, Picardy.

“È una sorta di una fusione accurata di tutto questa costruzione della storia della Chiesa”, ha affermato Taylor. “È nato come antico testo liturgico orientale, poi è stato raccolto in Occidente come testo devozionale, c’è questa melodia francese associata e ora è popolare almeno nei Paesi anglofoni”.

Quanto all’arrangiamento, spera che porterà gli ascoltatori a “fare spazio a più silenzio nella loro vita, perché possano ascoltare Dio e concentrarsi maggiormente su di Lui”.

“Il punto essenziale di Let All Mortal Flesh Keep Silence non riguarda solo il fatto di stare in silenzio; si tratta di fare spazio a Dio, mettendo a tacere noi stessi e il nostro essere facendo spazio al nostro Creatore”.

È decisamente in linea con lo spirito di fervida attesa dell’Avvento – e dello stupore senza parole di fronte alla mangiatoia in cui il Verbo si è fatto carne.

“Spero che la mia presentazione permetta alla gente di meditare per avvicinarsi a Lui”, dice Taylor, “soprattutto attraverso l’Eucaristia, e in particolare in questo periodo dell’anno”.

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