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Ex maga e cartomante: imploro Dio di aiutare chi ho messo in pericolo e chiedo scusa

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SeluGallego | Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 10/12/22

Zita Michielin racconta la sua esperienza di maga e cartomante iniziata per caso, poi incanalatasi in un vortice pericoloso da cui si è liberata grazie al Signore

Oggi condividiamo con voi la testimonianza di Zita Michielin, una ex maga e cartomante, sperando possa aprire gli occhi a tutti quelli che ingenuamente giudicano innocue le pratiche occulte. Lei si è ritrovata cartomante improvvisata quasi per caso, ma poi la curiosità e la ricerca di senso, l’hanno spinta sempre più lontano, fino quasi a perdersi.

Mi ha colpito questa frase di Zita,che nella trasmissione Vade Retro di David Murgia su Tv2000: si è messa “a nudo” con coraggio e generosità mostrando peccati e debolezze per poter aiutare gli altri:

“Il diavolo ti dà la mano ma poi ti ruba il braccio”

Attenzione perché il diavolo ti dà la mano ma poi ti ruba il braccio. Ti ruba, ti inganna, ti fa vedere belle le cose che non sono belle. Queste entità scure ti vogliono dalla loro parte (…)

Cartomante improvvisata

Zita lavora in un call center quando un giorno le dicono che al telefono c’è una persona che vuole farsi leggere le carte: lei non lo ho mai fatto, ma si improvvisa cartomante. Ecco il suo racconto:

(…) cosa che io non volevo assolutamente fare perché non le conoscevo, non ero una cartomante, non ne sapevo niente di occulto. Ero proprio all’oscuro di tutto. È successo che la telefonata me la passano lo stesso perché non c’era nessun’altra ragazza a rispondere. E io mi ritrovo con un mazzo di carte davanti che non conosco, mi ritrovo con una voce femminile al telefono convinta di avere una cartomante dall’altra parte del filo, e ho preso sto mazzo di carte l’ho buttato nel tavolo e ho cominciato a parlare, a dire delle cose, quello che mi veniva, le immagini che vedevo le esplicitavo (…) questo è stato il mio battesimo (…) erano tarocchi.

Non solo tarocchi…

Resta sconvolta e spaventata quando la persona al telefono le domanda come sia possibile che sappia tante cose di lei. Così resta pervasa di una grande curiosità: vuol sapere di più di questo mondo occulto, e perciò inizia a informarsi e a studiare anche la notte.

Dopo quest’esperienza mi sono incuriosita (…) e mi sono comprata un mazzo di tarocchi, dentro c’era un libriccino con le informazioni per conoscerli (…) Per cui ho cominciato con i tarocchi, poi tutto quello che mi capitava sotto mano oppure lo cercavo, per trovare risposte a una fame interiore che avevo. Io non sono mai stata religiosa, non sono mai andata in chiesa, non avevo conoscenze oltre il catechismo di quando ero piccola. (…) Ero alla ricerca perché quando si ha questa fame (…) abbiamo bisogno del di più e da qualsiasi parte lo trovi se non hai già qualcosa in mano (…) ti ci butti.

Cartomante in casa

L’interesse cresce al punto che Zita decide di aprire una linea privata a pagamento in casa sua per fare i tarocchi. Così, attraverso i clienti, scopre che c’è un mondo esoterico a lei sconosciuto. Con il suo lavoro è convinta di fare del bene, di aiutare i più fragili, si sente utile e brava:

Ero arrivata al punto di non usare più le carte, e di percepire la persona dal tono di voce, dal timbro, mi venivano spontanee certe risposte, era come se io entrassi nella persone e vedessi la loro situazione. Per cui quello che usciva da me era sempre per prenderla da sotto la persona e innalzarla. Io ero convintissima di fare del bene.

Era convinta di aiutare le persone

Si rivolgono a lei tante persone sofferenti nell’animo e nel corpo che Zita, attraverso di quelli che ritiene essere diventati suoi poteri magici, crede di guarire. Anche se il suo senso di onnipotenza si dilata sempre di più, il cuore però non trova pace. Resta piena di inquietudine per cui si aggrappa a tutto quanto possa darle un’illusione di sicurezza:

Dopo quest’esperienza io ho cercato risposte dappertutto. Ho cominciato con i cristalli, lo studio dell’energia, lo studio dei chakra (…) ho studiato tutto quello che poteva darmi risposte. Sono entrata in scientology, ho fatto yoga, tutte quelle cose che mi consentivano di ampliare un lato che non conoscevo. Ricevevo le persone a casa, passavo una mano vicino alla persona per sentire la sua energia, sentire dove aveva male senza che lei me lo dicesse, sentire dove le sarebbe successo qualcosa a livello fisico anche in futuro (…) percepivo le cose. E tutto questo mi permetteva di aiutare le persone, ero convintissima. Tutto quello che ampliava le mie conoscenze io ci andavo dentro.

Pronuncia senza sapere il perché una frase del Vangelo

Un giorno durante una seduta in casa, arriva a Zita come una “bomba” nella testa e pronuncia una frase del Vangelo che non aveva più letto né più sentito da quando era bambina.

Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!

Da cartomante a credente

Le parole di Gesù le rimbombano dentro, la scuotono. Lì qualcosa comincia a cambiare. Zita si disfa di tutti gli strumenti occulti che aveva accumulato, sente la necessità di liberarsene per liberarsi. La grazia di Dio le apre gli occhi:

(…) ho capito che se non passi per l’amore puro, se non vai direttamente alla fonte di un Dio che non è il Dio della New Age dove io sono Dio, ma che vai direttamente dal Padre, da Gesù Cristo, se non vai direttamente lì, quello che ti arriva può essere di tutto. Quando ho capito questo ho buttato via tutto: tarocchi, pendolino, cristalli. Ho buttati via tutto. Ho capito che anche il male può fare miracoli, io convinta di fare il bene (…) e non sapevo che questa forza non ero io a gestirla (…)

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Finalmente libera

Il malessere fisico e psicologico che la opprimevano sparisce. Si sente leggera, si riscopre creatura custodita e amata dal Signore:

In casa mia non scoppiavano più le lampadine, succedeva questo. C’era sempre un clima di tensione (prima NdR.). C’era una stanchezza cronica mia, una pesantezza interiore mia, non ero libera. Oggi mi sento di volare, oggi per aiutare le persone ho scoperto la preghiera, questa parola che quando io la sentivo mi giravo, non capivo, non capivo la potenza che c’è dietro la preghiera. La relazione immediata con Dio Creatore ti accorgi che è sempre lì è sempre stato vicino, non mi preserva però mi custodisce. Io guardo alla mia vita e adesso vedo che c’è sempre stato anche se io non me ne rendevo conto. Mi ha portata giorno dopo giorno, affanno dopo annaffio, sbaglio dopo sbaglio, dolore dopo dolore (…) mi ha portata alla Sua Luce che io neanche immaginavo esistesse.

“Chiedo scusa”

La gratitudine che prova oggi va di pari passo con la contrizione per tutto il male commesso. Il suo pentimento e dolore sincero la portano a pregare Dio per le persone che ha “ferito”, e a chiedere perdono.

(…) ero in pericolo e mettevo in pericolo anche chi veniva a farsi le carte da me. Chissà quanto dolore e quanto male posso aver fatto a livello spirituale alle persone. Io sto chiedendo a Dio di aiutare le persone che pensavo di avere aiutato e magari a livello spirituale gli ho fatto dei danni. Chiedo scusa.

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