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La lettera di dimissioni di Papa Francesco e il precedente di Paolo VI

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Photo by Andreas SOLARO / AFP

i.Media per Aleteia - pubblicato il 20/12/22

Ogni giorno, Aleteia offre una selezione di articoli scritti dalla stampa internazionale sulla Chiesa e le questioni principali che preoccupano i cattolici nel mondo. Le opinioni e i punti di vista espressi in questi articoli non sono quelli degli editori.

Martedì, 20 dicembre 2022

1. La lettera di dimissioni di Papa Francesco e il precedente di Paolo VI

2. Il caso di padre Rupnik: una cronologia

3. Celebrare il Natale sotto l’ombra del terrorismo in Pakistan

4. Chi è Matteo Ricci, appena proclamato venerabile?

5. Betlemme senza cristiani: “Chi poteva è emigrato”

1La lettera di dimissioni di Papa Francesco e il precedente di Paolo VI

Il direttore editoriale di Vatican News, Andrea Tornielli, getta un po’ di luce storica sulle rivelazioni di Papa Francesco al media spagnolo ABC. Il Pontefice ha confessato di aver firmato già nel 2013 una lettera di dimissioni nel caso in cui avesse sofferto di una malattia invalidante o di impedimento serio. Anche se questo annuncio sorprende, non è senza precedenti, visto che anche Paolo VI aveva preso questa precauzione, come ha rivelato un caro amico di Papa Francesco, l’arcivescovo Leonardo Sapienza, reggente della Prefettura della casa pontificia, in un libro pubblicato nel 2018. Intitolato “La barca di Paolo”, il testo ha pubblicato per la prima volta i contenuti della lettera di rinuncia. Paolo VI ha scritto che “nel caso di infermità, che si presuma inguaribile, o di lunga durata… ovvero nel caso che altro grave e prolungato impedimento”, avrebbe rinunciato all’ufficio di Pontefice. Papa Montini ha scritto altre due lettere simili, sempre all’inizio del suo pontificato nel 1965, quando il Concilio Vaticano II era ancora in corso. Una era indirizzata al Segretario di Stato – come nel caso di Francesco – , l’altra al decano del Collegio Cardinalizio. Nella prefazione del libro dell’arcivescovo Sapienza, Papa Francesco ha lodato il gesto del suo predecessore, ritenendo che “un Papa impedito da una grave malattia non potrebbe esercitare con sufficiente efficacia il ministero apostolico”. Nella sua intervista, Papa Francesco ha ricordato anche Pio XII. Per Tornielli, potrebbe alludere a un’iniziativa simile da parte di Pio XII, che aveva previsto possibili dimissioni nel caso in cui fosse stato rapito dai nazisti durante la guerra.

Vatican News, inglese.

2Il caso di padre Rupnik: una cronologia

Mentre continuano a emergere rivelazioni sui presunti abusi sessuali e spirituali commessi da parte Marko Ivan Rupnik, artista rinomato, il sito statunitense National Catholic Register offre una cronologia degli sviluppi di questo caso. Alcuni blog italiani sono stati i primi a pubblicare un paio di settimane fa degli articoli che rivelavano gli abusi attribuiti al gesuita sloveno negli anni Novanta. La Compagnia di Gesù ha poi confermato che era stata svolta un’indagine, ma che il Dicastero per la Dottrina della Fede aveva chiuso il caso perché caduto in prescrizione. Il 14 dicembre, il superiore gesuita p. Arturo Sosa ha affermato che padre Rupnik è stato scomunicato nel 2019 per aver assolto sacramentalmente una donna con cui aveva avuto rapporti sessuali nel 2015. In seguito Rupnik ha confessato questo peccato, sollevando così la scomunica. Il sito mostra tuttavia che il caso riguarderebbe questioni diverse. Altri abusi sarebbero stati commessi all’interno della Loyola Community, una comunità gesuita mista co-fondata da padre Rupnik in Slovenia negli anni Ottanta. Le vittime erano tutte membri femminili della comunità, e il sacerdote è stato accusato anche di abuso di potere. Dopo disaccordi con l’altro co-fondatore, padre Rupnik si è trasferito a Roma, dove nel 1993 ha fondato il Centro Aletti. Lì si è guadagnato una notevole reputazione come artista, e ha anche restaurato una cappella nel Palazzo Apostolico. È stato solo nel 2018 che i Gesuiti hanno aperto una prima indagine. C’è stato un processo, e padre Rupnik è stato giudicato colpevole. Gli sono state imposte delle restrizioni: nessun contatto con le donne, niente direzione spirituale. Stranamente, nel marzo 2020 il Papa ha chiesto a padre Rupnik di predicare le omelie quaresimali. Nel 2021 è stata aperta a Roma una seconda indagine, ancora in corso, e poi un’altra da parte dei Gesuiti, relativa ad altri abusi commessi da padre Rupnik: nove donne lo hanno accusato. Nel 2022, però, il Dicastero per la Dottrina della Fede ha rifiutato di giudicare i fatti perché ritenuti caduti in prescrizione. 

National Catholic Register, inglese.

3Celebrare il Natale sotto l’ombra del terrorismo in Pakistan

Celebrare la nascita del bambino Gesù è una possibilità di cui si gode tra libertà religiose limitate, afferma un funzionario di Caritas Pakistan.

UCA News, inglese. 

4Chi è Matteo Ricci, appena proclamato venerabile?

La notizia attesa da tanto tempo è arrivata finalmente sabato 17 dicembre: Papa Francesco ha autorizzato il decreto in riconoscimento delle virtù eroiche del famoso gesuita Matteo Ricci, ora incluso nella lista dei “venerabili” riconosciuti dalla Chiesa.

Jesuits, inglese.

5Betlemme senza cristiani: “Chi poteva è emigrato”

Nonostante la consistente emigrazione, il lavoro dell’Holy Family Catholic Hospital continua a gettare semi di concordia nonostante il periodo difficile.

Il Mattino, italiano.

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