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Il nome di questa ragazza significa Natale. Ecco un Santo Stefano del 2022

Deborah Samuel Yakubu

Fair Use - Deborah Samuel Yakubu via Facebook

Tom Hoopes - pubblicato il 27/12/22

Preghiamo per la sua famiglia e per tutti coloro che vengono perseguitati per la loro fede

Deborah Emmanuel di Lagos, Nigeria, è un Santo Stefano moderno. E non è l’unica.

Sorprende sempre quando la gioia del Natale è seguita tanto rapidamente dalla sofferenza. Il 25 dicembre si celebra l’Emmanuele, Dio con noi, a Natale. Il 26 dicembre celebriamo Santo Stefano, ucciso perché credeva nell’Emmanuele.

In buona parte del mondo, però, ai cristiani accade lo stesso.

Deborah Emmanuel è stata lapidata a morte per Gesù quest’anno.

La studentessa universitaria nigeriana è stata descritta come pia e lavoratrice, e studiava sodo per gli esami finali la primavera scorsa.

“Aveva 22 anni”, ha detto il padre. Era una ragazza umile che sognava un futuro brillante. Credeva tanto nel Signore, e prendeva la Chiesa seriamente. Nella sua scuola, era membro dell’Associazione Studentesca Cristiana, ed era nota nel gruppo perché non mancava mai alle attività. Non era una che creava problemi”.

Ma poi, dopo un esame andato bene, ha postato online che la sua fede in Gesù l’aveva aiutata a superare il test, e ha aggiunto “Lui è il più grande”.

Questo ha incitato i radicali islamisti del campus, che il 12 maggio l’hanno accusata di blasfemia. La Polizia ha dichiarato che Deborah è stata inizialmente protetta dagli agenti, ma poi “gli studenti hanno portato via con la forza la vittima dalla stanza di sicurezza in cui era stata nascosta dalle autorità scolastiche, l’hanno uccisa e ne hanno bruciato il corpo”.

È stata lapidata fino alla morte, picchiata con canne e bastoni sotto gli occhi degli agenti della sicurezza. L’attacco è stato registrato e postato online.

Purtroppo, quello di Deborah non è un caso isolato.

L’organizzazione di vigilanza sulla libertà religiosa Open Doors International riferisce che “in Nigeria, ogni due ore un cristiano viene ucciso per la sua fede; sono circa 13 cristiani al giorno, e 372 cristiani al mese… Le ricerche per la World Watch List 2022 rivelano che nel 2021 in Nigeria sono stati uccisi per la loro fede più cristiani che in qualsiasi altro Paese. Lo scorso anno, in Nigeria si è verificato quasi l’80% delle morti di cristiani, con più di 4.650 credenti uccisi”.

La World Watch List del gruppo include i 50 Paesi che si macchiano maggiormente del crimine di persecuzione dei cristiani. Vari gli elementi da notare nella lista di quest’anno:

  • Per quanto la situazione sia drammatica, la Nigeria è solo al 7° posto nella lista, e nello stesso anno il Dipartimento di Stato statunitense ha rimosso la sua designazione come “Paese che suscita particolare preoccupazione”.
  • Il Qatar, Paese che ha ospitato i Mondiali di calcio, era al 18° posto sulla lista, dal 29°.
  • L’Afghanistan, a poco più di un anno dalla fine della presenza militare statunitense del Paese, è salito al primo posto.

Aleteia ha riferito che nel 2022 Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha verificato un aumento della violenza religiosa nel 75% dei Paesi.

“Al riguardo, suscita particolare preoccupazione l’Africa, dove l’estremismo minaccia comunità cristiane prima forti”, ha affermato ACS. “In Nigeria e in altri Paesi, la violenza supera chiaramente la soglia del genocidio”.

In questi giorni, preghiamo per i nostri fratelli e le nostre sorelle perseguitati in tutto il mondo, per i quali il Natale è una luce di speranza in mezzo alla violenza.

Per loro, la morte di Deborah Emmanuel ha dato la stessa lezione di quella di Santo Stefano duemila anni fa.

La descrizione del Nuovo Testamento del martirio del santo assomiglia molto alla storia di Deborah. Stefano proclamò Gesù alle autorità ostili, che “misero in agitazione il popolo, gli anziani, gli scribi; e, venutigli addosso, lo afferrarono”.

A Messa, però, la Chiesa ringrazia il Signore, che ci rallegra con la celebrazione del “beato martire Stefano”.

Lo stesso sentimento è seguito alla morte di Deborah. “Sono felice”, ha affermato suo padre, “che la sua morte mostri l’unità del Corpo di Cristo. Vedo i cristiani parlare a una sola voce”.

“Crediamo in Dio e Lo ringraziamo per averla richiamata alla Sua dimora in questo modo. Quante persone muoiono e la notizia non gira mai il mondo come questa? Lei è la figlia di un pover’uomo, ma il suo nome è diventato noto in tutto il pianeta. Sia gloria a Dio”.

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