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Nunzio in Ucraina: “Non sappiamo come sopravvivremo al Natale”

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Aiuto alla Chiesa che Soffre - pubblicato il 27/12/22

Il freddo usato come arma contro il popolo ucraino

Nelle ultime settimane, la fondazione Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha ricevuto vari messaggi di sacerdoti, suore e vescovi che ringraziano per la solidarietà dei benefattori di tutto il mondo nei confronti del popolo ucraino sofferente.

Uno dei più significativi è stato inviato dal Nunzio Apostolico in Ucraina. In

di quasi tre minuti, l’arcivescovo Visvaldas Kulbokas si rivolge direttamente a “tutti gli amici della Fondazione ACS” e dice: “Non sappiamo come vivremo il Natale e come sopravvivremo al Natale”.

Il presule ringrazia per tutto ciò che è stato fatto per l’Ucraina, in guerra da ormai dieci lunghi mesi, e parla di un popolo sofferente e di un Paese distrutto. “Ieri sono venuto da Kiev a Leopoli, e per il 90% del percorso di sette ore non sono stato raggiungibile via cellulare o Internet per le conseguenze degli attacchi dei missili”.

Le falle nelle reti di comunicazione sono solo un esempio dello stato di distruzione provocato dagli attacchi costanti delle forze russe. A questo si unisce il freddo intenso, che in questo periodo dell’anno si fa sentire. Un freddo che attualmente viene usato come arma contro il popolo ucraino. “Non sappiamo come faremo questo inverno”, aggiunge l’arcivescovo.

Se freddo, distruzione e paura suscitano apprensione, è anche vero che il popolo ucraino testimonia un’ondata di solidarietà senza precedenti, nella fattispecie attraverso istituzioni della Chiesa cattolica come la Fondazione ACS.

“Siamo grati, soprattutto per le vostre preghiere, perché stanno arrivando a Dio, nostro Padre. Questo è l’aiuto più importante che stiamo ricevendo da voi”, dice rivolgendosi direttamente ai benefattori della Fondazione. È la forza della “preghiera per fermare la guerra”.

Il messaggio termina con una frase che rivela l’angoscia per il futuro nonostante le certezze che si alimentano nella fede. “Vorrei assicurarvi di quanto qui in Ucraina apprezziamo la vostra vicinanza, la vostra carità spirituale e concreta. Non sappiamo come vivremo il Natale, come sopravvivremo al Natale. Per questo, sarà un periodo difficile, ma con l’aiuto e la carità che stiamo ricevendo da tutti è Natale tutti i giorni, tutti i giorni che viviamo, perché non sappiamo cosa ci riserva il domani. Tutti i giorni per noi è Natale. Quindi, per favore, pregate per noi, e Dio vi benedica”.

Anche l’arcivescovo maggiore della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, l’arcivescovo Sviatoslav Shevchuk, ha inviato un

di auguri e ringraziamento per la solidarietà dei benefattori della Fondazione ACS, parlando di un Natale vissuto “in mezzo al freddo, senza elettricità né riscaldamento, ma con Dio”.

“La presenza di Dio sia la nostra speranza, sia la nostra fede e la fonte della nostra vita nelle circostanze attuali della guerra in Ucraina”, ha detto. “Grazie per la vostra vicinanza con i vostri regali e le vostre donazioni”.

è giunto anche dall’arcivescovo di Leopoli, monsignor Mieczyslaw Mokrzycki. “Vorremmo chiedervi di ricordarvi di noi nelle vostre preghiere e facciamo appello anche alla vostra solidarietà, perché abbiamo bisogno di molte risorse per poter aiutare i nostri poveri perché non restino senza riscaldamento e senza acqua e pane”, ha affermato.

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