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Il monastero in cui vive Benedetto XVI

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OSSERVATORE ROMANO / AFP

Kathleen Hattrup - i.Media per Aleteia - pubblicato il 30/12/22

Il Monastero Mater Ecclesiae è stato costruito su richiesta di Papa Giovanni Paolo II

Anche se la sua salute è peggiorata nelle ultime ore, Benedetto XVI non è stato trasferito in uno dei tanti ospedali cattolici di Roma – ad esempio il Policlinico Gemelli -, ma resta nel Monastero Mater Ecclesiae, dove risiede dal 2013 e sta ricevendo le cure mediche necessarie.

Il poco noto edificio vaticano ospita il Papa emerito da quasi dieci anni, più di quanto abbia fatto il Palazzo Apostolico quando era Papa regnante.

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Dove si trova il Monastero Mater Ecclesiae?

Il Monastero Mater Ecclesiae – in latino “Madre della Chiesa” – è situato quasi in cima al colle Vaticano, nel cuore dei giardini del piccolo Stato. Inaccessibile senza invito, circondato da alte siepi e sorvegliato dai gendarmi, si trova pochi metri sotto la torre della Radio Vaticana e appena sopra la Casina Pio IV, sede delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze Sociali.

A sud di questa residenza di quasi 300 metri quadri, i giardinieri lavorano nell’orto del Vaticano, mentre a nord si trova la fontana dell’Aquila, del XVII secolo. Il monastero è a soli 350 metri dalla Casa Santa Marta, in cui vive Papa Francesco.

VATICAN GARDENS

Qual è l’origine del monastero?

Il Monastero Mater Ecclesiae è stato costruito tra il 1992 e il 1994 su richiesta di Giovanni Paolo II, utilizzando un ex ufficio della Gendarmeria Vaticana per ospitare piccole comunità di monache di clausura. Il Papa polacco ha voluto che queste comunità in Vaticano potessero pregare dal cuore della Chiesa per il Successore di Pietro e la sua missione. Dal 1994 al 1999 è stato occupato dalle Clarisse, dal 1999 al 2004 dai Carmelitani Scalzi, dal 2004 al 2009 da 10 suore benedettine, dal 2009 alla fine del 2012 da suore della Visitazione.

Perché è stato scelto come residenza del Papa emerito?

Alla fine del 2012, le suore della Visitazione sono state invitate in gran segreto a tornare nel loro monastero per consentire l’inizio dei lavori di ristrutturazione, riferisce il giornalista italiano Massimo Franco nel suo libro Il Monastero (Solferino, 2022). Solo alcuni mesi dopo si è appreso che Benedetto XVI, dopo le sue dimissioni nel febbraio 2013, aveva programmato di trasferirsi lì.

I lavori al Mater Ecclesiae sono proseguiti fino al 2 maggio 2013, giorno in cui l’attuale Pontefice emerito è tornato da Castel Gandolfo per soggiornarvi. Da allora, il Pontefice non ha quasi mai lasciato il monastero, se non per le sue passeggiate regolari nei giardini, qualche rara apparizione ufficiale e un viaggio in Germania nel 2020 per visitare suo fratello Georg poco prima che questi morisse.

Chi altro vive lì?

Oltre al Papa emerito, il monastero ospita il suo segretario e amico, l’arcivescovo Georg Gänswein, che assiste il Pontefice dal 1996, quando ha iniziato a lavorare per l’allora cardinale Ratzinger alla Congregazione per la Dottrina della Fede.

Al Mater Ecclesiae, i due vivono insieme a quattro laiche consacrate Memores Domini, il ramo consacrato del movimento Comunione e Liberazione, a cui il Papa tedesco è sempre stato molto vicino, soprattutto perché era uno dei principali sostenitori della rivista teologica Communio, di cui era uno dei più eminenti collaboratori. Le quattro donne, che restano anonime, assistono il Papa emerito.

La sua segretaria personale, Birgit Wansin, laica consecrata e membro del movimento di Schoenstatt, torna a Roma ogni sera per dormire nella residenza della sua comunità. A volte anche il fratello di Benedetto XVI, Georg Ratzinger, morto nel 2020, risiedeva nel monastero.

Com’è la vita quotidiana?

Si sa poco della vita del Pontefice emerito dopo le sue dimissioni, oltre a quanto riportato dal suo segretario, l’arcivescovo Gänswein, e da alcuni testimoni privilegiati che sono stati invitati nella residenza. Negli ultimi anni, il Papa si è diviso tra lettura e preghiera, celebrando ogni giorno la Messa nella piccola cappella con gli altri residenti.

Grazie alla sua vasta biblioteca e all’ambiente tranquillo, questo luogo ha permesso al teologo di continuare a lavorare in questi anni. Amante della musica, gli piace ascoltarla, e a volte suonava il pianoforte della residenza.

Il Pontefice emerito ha anche ricevuto molti ospiti, nei primi anni quasi sei volte a settimana. Dopo ogni concistoro, i nuovi cardinali lo hanno visitato con Papa Francesco, com’è accaduto il 27 agosto scorso.

Gli ultimi visitatori conosciuti sono stati i vincitori del premio che porta il suo nome, il Premio Ratzinger, accolti nel monastero all’inizio di dicembre.

Il Pontefice emerito ha anche da tempo l’abitudine di lasciare la sua residenza nel tardo pomeriggio per una passeggiata, durante la quale a volte si recava alla replica della grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani per recitare il Rosario.

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