Grazie a una frase del Papa emerito, Pablo Delgado de la Serna vive in modo diverso il dolore che prova da tanti anni. Ecco la sua testimonianza, piena di fede e gioia contagiose
Inizia un nuovo anno, giorni in cui si fanno progetti e ci si riempie di sogni e speranze.
Nelle prossime settimane affronterò il 30° intervento, che speriamo ponga fine al dolore che mi accompagna da più di quattro anni quando cammino. Da otto mesi provo dolore ogni giorno. Mi hanno amputato una gamba, e mi sottopongo alla dialisi 6 giorni a settimana. Se non lo facessi morirei in una settimana. Non sono in lista d’attesa, il che permetterebbe l’arrivo di un trapianto che migliorerebbe infinitamente la mia vita. Sarebbe il quarto, cosa che ostacola la sua realizzazione. In questa situazione, è difficile guardare l’orizzonte con la gioia e la voglia desiderate.
Perché il Dio buono e dell’amore permette tanto dolore da quando sono nato? Sono un uomo di fede, e questo mi ha creato molti problemi, dubbi e incomprensioni, finché, dopo aver parlato con dei sacerdoti, aver studiato, pensato e pregato, mi sono reso conto che Dio non è quello che manda le cose, ma Colui che ci dà la grazia per affrontarle.