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Cercate di capire Dio? I santi e gli studiosi usano l’aria!

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Carl Rasmussen | Public Domain

Tom Hoopes - pubblicato il 10/01/23

L'aria è un'icona di Dio, e mia figlia ed io non siamo stati i primi a notarlo. Ecco cinque modi per usare questa grande icona

“L’aria è un’icona di Dio”. Questo pensiero mi ha attraversato la mente all’improvviso, e l’ho condiviso ad alta voce in cucina.

“Lo so”, ha detto mia figlia, che stava lavando i piatti. “È ovunque, e ne dipendiamo per vivere. Non Lo si può vedere, ma se manca tutto diventa terribile”.

Ci siamo guardati l’un l’altra, sorpresi. “È proprio vero”, ho detto. Poi abbiamo pensato ad altri modi in cui l’aria è un’icona di Dio.

  • “Ci porta benedizioni”, ha detto lei.
  • “Mantiene uccelli e aeroplani, in modo quasi magico”, ho detto.
  • “Ti dà una voce”, ha aggiunto.
  • “Ti tiene in vita”, ho replicato. “Senza moriremmo”.

L’aria è davvero un’icona di Dio, e noi due non siamo stati i primi a notarlo. Ecco cinque modi per usare questa icona.

Primo: Essere grati a Dio come lo si è per l’aria

Le parole “Beati i poveri in spirito” significa letteralmente “Quanto sono fortunati coloro che implorano il soffio della propria vita!”, dice Erasmo Leiva-Merikakis nel primo volume delle sue meditazioni sul Vangelo di Matteo.

“Dipendiamo da Dio come i nostri polmoni e la nostra voce dipendono dall’aria”, continua. “L’aria è come la grazia, ilsine qua non [la cosa essenziale] della nostra vita e della nostra esistenza”.

L’aria è come il soffio di Dio che ci rende umani. Pensate a Dio che soffia nelle narici di Adamo nella seconda storia della creazione della Genesi, e poi ricordate che Dio è al di fuori del tempo, e quindi la Sua creazione non è solo una cosa del passato. Egli crea continuamente, e noi dipendiamo da Lui in ogni momento. L’aria è l’icona del continuo atto creativo di Dio.

Secondo: Rispettare il potere di Dio, come l’aria

Quando ho dato voce ai miei pensieri con il filosofo del Benedictine College Andrew Jaeger, mi ha ricordato l’antica visione degli elementi: terra, aria, fuoco e acqua. C’era perfino un dibattito su quale degli elementi fosse fondamentale, ha detto, e il filosofo presocratico Anassimene sosteneva che tutte le cose fossero fatte di aria.

“Come la nostra anima, che è aria, ci tiene insieme, così il respiro e l’aria circondano tutto il cosmo”, scrisse. Cicerone rimase colpito da questa argomentazione e affermò: “Anassimene diceva che l’aria è dio, e che è sconfinata, infinita e sempre in movimento”.

Quando San Paolo insegnava agli Ateniesi nell’Aeropago, citò questa idea di Dio dicendo: “In Lui viviamo, ci muoviamo e abbiamo il nostro essere”.

Non la vediamo, ma l’aria è più grande e più forte e circonda le cose più grandi che vediamo. Non ha bisogno di noi, ma ne dipendiamo in ogni momento. Non cambia mai, ma cambia tutto. Può muovere gentilmente una piuma fino a terra o far piegare le travi d’acciaio.

Forse la cantante Ani DiFranco ha detto la cosa migliore al riguardo: “Edifici e ponti non sono all’altezza dell’aria, amico mio. Quello che non si piega si rompe”.

Dobbiamo rispettare Dio in questo modo, e piegarci per Lui.

Terzo: Essere guidati dallo Spirito Santo come dal vento

Gesù è stato guidato dallo Spirito Santo nel deserto per digiunare ed essere tentato, e ha descritto lo Spirito Santo a Nicodemo in questo modo: “Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito”.

È esattamente quello che gli apostoli hanno trovato a Pentecoste: lo Spirito Santo li ha spinti a fare cose che non avevano mai sognato. 

Papa Francesco ha detto che è altrettanto vero per noi, e possiamo sfruttarlo appieno con una vela forte:

“La speranza è davvero come una vela; essa raccoglie il vento dello Spirito Santo e lo trasforma in forza motrice che spinge la barca, a seconda dei casi, al largo o a riva”.

Quarto: Respirare nella preghiera come si respira l’aria

Nel classico Racconti di un pellegrino russo, un cristiano errante non capisce come San Paolo possa aver esortato i cristiani a “pregare incessantemente”, e si mette in viaggio per cercare di chiedere ai cristiani saggi se questo sia possibile. Trova poi la sua risposta in un passo dell’antica Filokalia:

“Mentre espiri, dì ‘Signore Gesù Cristo, abbi pietà di me.’ Dillo muovendo delicatamente le labbra, o semplicemente nella tua mente. Cerca di mettere da parte tutti gli altri pensieri. Sii calmo e paziente, e ripeti il processo molto frequentemente”.

Si è poi dedicato alla “preghiera di Gesù”, e così molti cristiani da allora. Nel suo libro Consoling the Heart of Jesus, padre Michael Gaitley condivide una pratica simile di “respirare” nella preghiera le parole “Ecce, Fiat, Magnificat” come descritto qui.

Quinto: Unirsi ai santi nel lodare l’aria

San Francesco d’Assisi pregava: “Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dài sustentamento”.

San Giovanni Crisostomo estendeva l’immagine dicendo “Tutta l’aria è piena di angeli”, e San Francesco di Sales pregava: “Dio sia l’aria in cui il nostro cuore respira a proprio agio”.

Mia figlia ed io abbiamo detto semplicemente “Grazie, Dio, per l’aria!”

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