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Michela: facevo le sedute spiritiche e il demonio si è impossessato di me

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SOMKID THONGDEE | Shutterstock

Silvia Lucchetti - pubblicato il 14/01/23

La storia di una madre di famiglia e medico che - dopo aver iniziato quasi per gioco a fare le sedute spiritiche - si è ritrovata a subire veri e propri attacchi dal demonio.

Oggi vi presentiamo la storia di Michela, una moglie, mamma e medico, che facendo le sedute spiritiche, ha vissuto per due anni un incubo: il demonio si è impossessato di lei, rovinandole la vita e facendole perdere il controllo su se stessa. Grazie all’aiuto di un sacerdote e poi di un esorcista, Michela ha piano piano recuperato la libertà e scoperto l’amore di Dio.

La prima seduta spiritica

Michela incontra il mondo dello spiritismo in casa e vi approccia con curiosità e timore. La figlia insieme da alcune compagne torna da scuola con uno strano “gioco”. All’inizio non partecipa in prima persona…

(…) a quei tempi non sapevo cosa fosse lo spiritismo. Un giorno ho visto arrivare mia figlia – che allora aveva 14 anni e frequentava la scuola media – amiche con altre amiche con uno strano cartellone sul quale c’erano scritte le lettere dell’alfabeto con una croce disegnata nel mezzo. Lo poggiarono sul tavolo e dissero che quella croce le avrebbe comunque messe dal riparo dalla presenza di entità cattive. E avevano anche un bicchierino. Io chiesi a mia figlia e alle sue amiche cosa fosse ed esse mi risposero che era un gioco e che sarebbe piaciuto anche a me. Poggiarono il dito sul bicchiere e ponevano domande ai defunti e il bicchiere si muoveva. Pur rimanendo molto preoccupata non ebbi l’istinto di dire: “lasciate stare”. Io stessa infatti ne fui allo stesso tempo un po’ incuriosita e molto affascinata. (…) e poiché le cose in quel periodo non andavano bene fui tentata anche io di porre domande a quelle che le ragazze dicevano essere le anime dei defunti. Le ragazze videro la mia titubanza e allora mi rassicurarono dicendo che sarebbe passato tutto sulla croce e quindi non dovevo avere paura.

“Il bicchiere si mosse con una forza impressionante”

Michela a quel punto si butta e inizia anche lei a porre le domande alle presunte anime.

Allora mi feci coraggio e attraverso di loro cominciai a porre le domande anche io. All’inizio guardavo ma facevo le domande attraverso loro. Il bicchiere andava sulle lettere e componendo frasi che mi descrivevano tutte cose vere che le ragazze non potevano sapere. Dopo che per varie volte mi chiesero se volevo provare anche io, piano piano, superando il timore del pericolo accettai e appoggiai il dito. Il bicchiere si mosse con una forza impressionante, le entità mi dicevano tutte cose belle. Le prime che si manifestarono dissero di essere le anime dei miei nonni e che mi volevano bene. Poi arrivò un’altra anima che mi disse di essere il bambino che avevo perso in gravidanza all’ottavo mese e mi rimproverò persino di non essere andata al cimitero a fargli visita (…) a seguito di questo fatto vi andai portandovi dei fiori e pregando per lui.

Michela inizia a fare da sola le sedute spiritiche

La donna era da anni lontana dalla fede, entrava di rado in chiesa sentendosi quasi a disagio. Dopo la prima volta con la figlia e le sue amiche, Michela inizia a fare da sola le sedute spiritiche. L’esperienza le donna benessere, la allontana dal mondo e dai problemi. Ma ben presto si ritrova come imprigionata.

Io a quei tempi non ero praticante, da bambina sì, ma dopo il matrimonio non ho frequentato tanto, andavo in chiesa molto di rado (…) dopo quell’esperienza iniziale cominciai a fare da sola le sedute spiritiche. Un giorno quelle che io credevo anime di defunti mi dissero che se avessi voluto delle risposte più rapide avrei dovuto prendere una penna. Allora presi la penna e mi venivano scritture automatiche sconcertanti. Appoggiavo semplicemente la penna sulla carta e scrivevo ogni volta con calligrafie diverse. La cosa cominciò ad affascinarmi sempre di più perché mi rilassava, era come se mi dessero un calmante, erano momenti in cui mi estraniavo dal mondo e mi sembrava di non avere più problemi. Era come un annullamento. Questo mi portò a volerlo fare sempre di più, perché quando lo facevo stavo bene e quando non lo facevo stavo male. E divenne come una droga.

“Non ero più padrona di me stessa”

Cominciano i primi disturbi: difficoltà a dormire, pensieri ossessivi e ricorrenti, paura, assenza di controllo.

(…) gradualmente non ero più padrona di me stessa, la notte non riuscivo più a dormire, vivevo solo per quello, e inoltre cominciai ad impaurirmi. Perché quando un giorno chiesi a quella entità di disegnarmi qualcosa che le piacesse, la mia mano senza volerlo iniziò a disegnare volti e forme orribili (…) la volta successiva disegnò volti di forma mezza umana e mezza animale, fu quello il momento in cui finalmente decisi di non abbandonarmi più a quell’entità e di impormi con la mia volontà per liberarmene. (…)

La scelta di interrompere le sedute spiritiche e la lotta con il demonio

La scelta di interrompere le sedute spiritiche scatena delle terribili conseguenze. Di notte viveva un combattimento estenuante con il maligno che tenta di strozzarla. Viveva un malessere perenne, senza più la capacità di provare buoni sentimenti.

(…) dopo questa mia decisione cominciano ad accadermi cose strana, mi accorsi di essere ormai come afferrata da qualcosa che mi attanagliava e non mi lasciava. (…) sentivo improvvisamente arrivare una presenza oscura e opprimente che un istante dopo mi veniva addosso avvolgendomi e stritolandomi (…) stavo male tutto il giorno (…) non provavo più amore, né riuscivo a piangere e sentivo una rabbia crescente (…)

Preghiera, sacramenti e poi l’esorcista

Michela vive due anni orribili, la famiglia si divide. Un giorno però, grazie ad un’amicizia, viene accompagnata da un sacerdote che in seguito la manda da un esorcista. Lì finalmente poco a poco la donna viene liberata.

(…) tutto questo è durato un paio di anni durante i quali mio marito mi ha lasciato e le mie figlie si sono sbandate. Finalmente una persona amica mi indicò un sacerdote che mi guidò in un cammino di assidua preghiera, di sacramenti, di adorazione del Santissimo Sacramento. Questo stesso sacerdote convinto ad un certo punto della necessità degli esorcismi (…) mi mandò dall’esorcista e durante l’esorcismo quella presenza di manifestò per la prima volta con chiarezza e con tutta la sua crudeltà e arroganza.

“Vorrei mettere in guardia tutti”

Quello che le è sta a cuore oggi è mettere in guardia le persone dallo spiritismo, che non è un passatempo innocente ma un modo per fare entrare il demonio nella propria vita.

Ora grazie all’aiuto dell’esorcista e al cammino spirituale che sto svolgendo ho conosciuto veramente il Signore, a Lui ho dedicato tutta la mia vita e Lui mi sta togliendo una spina alla volta e mi sento come se fossi uscita da una droga (…) Con questa mia testimonianza vorrei mettere in guardia tutti: lo spiritismo non è un gioco, è una cosa molto seria attraverso la quale il demonio ti può prendere prima l’anima e poi il corpo.

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