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Si può ricevere la Comunione senza Messa?

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Fot. Thays Orrico | Unsplash | CC0

Dk. Michał Lubowicki - pubblicato il 14/01/23

È preferibile comunicarsi durante la Messa, ma esistono sempre eccezioni che è interessante conoscere

Il “modo” più adeguato di ricevere la Comunione è senz’altro farlo durante la Santa Messa a cui si partecipa.

L’Eucaristia è un sacramento, la festa del sacrificio del Signore, a cui ci invita anche se non ne siamo degni, come ripetiamo prima di ogni Comunione.

Nella Santa Messa, Cristo è presente e Lo riceviamo in vari modi. Il “culmine” è l’accettazione della Sua Presenza reale e sostanziale nelle forme eucaristiche.

La recezione della Comunione da parte dei fedeli durante la Messa, subito dopo la Comunione del sacerdote, mostra la loro partecipazione al sacrificio.

Si può anche fuori dalla Messa

Le norme ecclesiastiche dicono:

“Si raccomanda vivissimamente che i fedeli ricevano la sacra comunione nella stessa celebrazione eucaristica; tuttavia a coloro che la chiedono per una giusta causa fuori della Messa venga data, osservando i riti liturgici”.

Codice di Diritto Canonico, can. 918

Nei vari Paesi, le Conferenze Episcopali descrivono e definiscono la Comunione e il culto nei confronti dell’Eucaristia al di fuori della Messa.

Un rito di Comunione fuori dalla Messa potrebbe essere così:

1) Segno della croce e saluto

2) Atto penitenziale

3) Liturgia più lunga o più breve della Parola di Dio

4) Omelia

5) Scambio della pace (si può omettere)

6) Presentazione dell’Ostia con le parole “Ecco l’Agnello di Dio…” e la risposta “Signore, non sono degno…”

7) Distribuire la Santa Comunione

8) Preghiera dopo la Comunione

9) Benedizione (o il segno della croce se il rito viene realizzato da un ministro straordinario della Comunione che non sia diacono, presbitero o vescovo).

Fondamentalmente, questo tipo di riti è destinato a coloro che, per diversi ostacoli, non possono partecipare alla celebrazione dell’Eucaristia nella comunità.

I documenti della Chiesa sul tema incoraggiano queste persone a ricevere la Comunione con la maggior frequenza possibile, e sottolineano che è un’unione sia con il Signore che con la comunità che celebra l’Eucaristia.

Il rito di distribuire la Comunione al di fuori della Messa può aver luogo tutti i giorni e in qualsiasi momento, sia in una chiesa o cappella che in case, ospedali o altri luoghi in cui si trovino persone che non possono arrivare alla chiesa o cappella.

Eccezioni

Ci sono tuttavia delle eccezioni. Il Giovedì Santo, la Comunione può essere distribuita solo durante la Messa, anche se i malati possono riceverla in qualsiasi momento. 

In modo simile, il Venerdì Santo la Comunione si dà solo durante la liturgia della Passione del Signore, ma si può portare ai malati in qualsiasi momento della giornata.

Il Sabato Santo, la Comunione si può dare solo come viatico, ovvero ai fedeli in pericolo di morte.

Se è necessario, il rito di dare la Comunione al di fuori della Messa può essere realizzato anche da ministri straordinari della Comunione, sia in chiesa che nella cappella o in altri luoghi.

L’istruzione della Sacra Contregazione dei Riti, Eucharisticum misterium, al punto 41 prevede e permette la possibilità di dare la Comunione solo in forma di vino a quei fedeli che per qualche ragione non possono riceverla in forma di pane.

In questo caso, tuttavia, suggerisce di celebrare la Messa con il malato nel suo luogo di residenza anziché immagazzinare e trasferire il Sangue di Cristo al di fuori della Messa.

Comunione alla Via Crucis?

Nelle nostre parrocchie possiamo trovarci di fronte all’abitudine di dare la Comunione anche dopo i cosiddetti uffici (come la Via Crucis in Quaresima o nella Settimana Santa). 

Prima era una pratica piuttosto comune, poi si è un po’ diradata, e ora rinasce qua e là, ma è corretta?

Alla luce di quanto detto finora, la risposta dovrebbe essere “Dipende”. Se chi assiste a questo ufficio può rimanere per la Messa che comincerà poco dopo la fine, o assistere alla Messa prima dell’ufficio, deve ricevere la Comunione durante la Messa.

Se non c’è questa possibilità (ad esempio per una Via Crucis alle otto di sera per persone che tornano tardi dal lavoro), allora nulla impedisce di dare la Comunione alla fine del servizio, ovviamente osservando il rito appropriato.

Comunione a casa. Cosa preparare?

Un tavolo, un altare o qualche altro luogo degno, separato e pulito, in cui il ministro potrà collocare il recipiente con il Santissimo Sacramento.

Si deve coprire con un manto (preferibilmente bianco), o almeno qualcosa di simile a un tovagliolo.

È bene anche che ci sia una candela accesa, preferibilmente due.

Vale poi la pena di collocare una luce. Si può preparare un bicchier d’acqua per il malato, che gli verrà dato subito dopo la Comunione se ha difficoltà a inghiottire.

Cosa succede se sono arrivato tardi a Messa e ho perso l’inizio?

Non ha molto senso specificare un punto temporale in cui si può “arrivare tardi” a Messa per ricevere la Comunione, dopo il quale farlo sarebbe “proibito”. Ogni caso è a sé.

Se si arriva tardi per negligenza, disprezzo, ritardo colpevole, ecc., il proprio atteggiamento nei confronti dell’Eucaristia in generale richiede un ripensamento (e possibilmente una Confessione).

Se invece si è arrivati tardi perché l’autobus si è rotto, perché con tre figli non è sempre possibile, nonostante le migliori intenzioni e gli sforzi, arrivare in tempo, e non si ha la possibilità di andare tranquillamente a un’altra Messa, ci si può comunicare senza scrupoli, anche se si arriva in chiesa nel momento in cui si è appena iniziato a distribuire la Comunione (facendo attenzione e non scandalizzando gli altri partecipanti alla liturgia correndo dalla porta del tempio all’altare…)

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