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Dimenticate Marie Kondo. Riorganizziamo la casa da cattolici!

mother organizing kids toys

Kostikova Natalia / Shutterstock

Zoe Romanowsky - pubblicato il 24/01/23

Sgombrare e organizzare meglio la casa sono sulla lista dei vostri propositi per il nuovo anno? Se volete avere successo, non dimenticate questo passo

Anno nuovo, vita nuova, giusto? Magari sperate di vedere quest’anno un miglioramento nelle vostre abitudini personali di organizzazione. La vostra casa potrebbe essere meno ingombra? Ci sono troppe cose impilate ovunque? Vorreste vedere una porzione un po’ più grande della superficie della vostra scrivania e del pavimento della stanza dei vostri figli?

Non mancano certo suggerimenti e filosofie sull’organizzazione, e ogni tanto qualcuno si guadagna un’enorme popolarità – come nel caso dell’approccio minimalista di Marie Kondo. Molte persone, me compresa, hanno beneficiato di alcuni dei suoi consigli, ma guardandomi intorno in casa è ovvio che la sua filosofia non è penetrata davvero nelle mie abitudini quotidiane. E penso di sapere perché.

Guardare sotto la superficie

Nella vita cristiana, il discernimento è importante. Papa Francesco ne parla spesso. Ci sono vari passi nel discernimento di situazioni o decisioni, ma un aspetto fondamentale è assumere la consapevolezza di ciò che accade davvero sotto la superficie. Le abitudini che costituiscono la nostra vita quotidiana non fanno eccezione. Ci sono dei motivi per cui agiamo in un certo modo, anche quando si tratta di attività puramente mondane.

Una famosa organizzatrice professionale, Star Hansen, che impartisce lezioni su come organizzare la casa, è d’accordo. Di recente, ha riferito a NPR che “quello che ingombra e i luoghi in cui si accumula dicono molto di cosa ci accade”.

“Se avete pile di cose indesiderate che si accumulano in casa, chiedetevi ‘Cosa rende così difficile liberarmene?’”, dice. “Spesso il problema è il fatto di aggrapparsi al passato o di desiderare una realtà diversa da quella che si sta vivendo”.

Quella giacca che non va bene da anni forse rivela un desiderio della vostra professione precedente. Quelle 20 paia di bacchette nel cassetto della cucina parlano forse del vostro senso di colpa per gli sprechi e della preoccupazione per la sostenibilità. 

Quando si comprendono le ragioni dietro l’ingombro che si ha in casa, dice la Hansen, è molto più facile capire cosa tenere e di cosa sbarazzarsi.

Se la pigrizia, l’esaurimento o il “temperamente artistico” possono giocare un ruolo nelle abitudini a livello di accumulo e disorganizzazione, attribuire questo problema solo alla mancanza di virtù o al fatto che siano atteggiamenti radicati può essere un passo falso che impedisce di discernere le vere motivazioni per cui si fa quello che si fa. È quando si comprendono le ragioni dietro ai propri pensieri e alle proprie azioni che si può iniziare ad affrontarli.

Processo

La Hansen crede che l’organizzazione della casa e il fatto di sbarazzarsi delle cose inutili sia un processo continuo. Bisogna prendersi il tempo per creare dei sistemi che funzionano per noi, e come per molte cose, quello che va bene per me può non andare bene per un’altra persona e viceversa. È qui che entrano in ballo il discernimento e la creatività.

Magari il segreto per essere organizzati quest’anno è iniziare a dare un’occhiata più profonda e onesta a quello che facciamo continuamente. Ci aggrappiamo ancora a quei pantaloni perché ci manca la forma che avevamo una volta? Tutte le cose che ci circondano ci fanno sentire più sicuri?

Discernendo ciò che c’è dietro alle nostre abitudini a livello di organizzazione e accumulo, possiamo decidere se vogliamo veramente fare qualcosa al riguardo. Un cambiamento ci aiuterà a ottenere una maggiore pace mentale? Ci permetterà di far andare le cose più lisce in casa? Renderà il nostro spazio un po’ più bello? Anche l’aspetto conta!

La Hansen suggerisce di iniziare gradualmente, usando ciò che si ha, e di creare sistemi che sia poi possibile mantenere. Sono tutti ottimi suggerimenti. Il processo conta tanto quanto la meta, e i sistemi che funzionano sono quelli che vanno bene per la persona che li mette in atto. Possono volerci errori e prove per scoprire quali siano. Non c’è niente di sbagliato in questo. È un processo.

Quest’anno, allora, cercate di apportare un po’ di discernimento in questo settore della vostra vita, e su questa base create nuovi sistemi e nuove abitudini, anche se piccoli, che portino più pace e armonia a voi e alla vostra famiglia.

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