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Esiste qualche trucco per essere un grande influencer di Dio?

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© Pascal Deloche / Godong

Catholic Link - pubblicato il 29/01/23

Se c'è, potrebbe essere questo...


di Fernanda Recalde

Correva l’anno 2005. Un altro sabato mattina in cui bisognava tornare a scuola, stavolta per il catechismo. Paola e Luciana erano lì, aspettando me e i miei compagni per parlarci di Gesù. Ricordo che Luciana era molto attenta, affettuosa e anche bella.

Anni dopo ho voluto diventare catechista anch’io. A 13 anni ho iniziato a dare qualcosa di me, di quello che avevo ricevuto, mossa dall’ammirazione per Luciana.

Come nel mio caso, anche nella vostra vita esiste sicuramente qualche Luciana che ammirate, che guardate e dite “Mi piace com’è, vorrei essere così”.

Quando è stata l’ultima volta in cui vi siete fermati a pensarci? In cui vi siete fermati a pensare a quanto sono eccezionali le persone che avete accanto?

Per quest’anno ho fatto 3 propositi: prendere decisioni più libere, più responsabili, perché mi diano una maggiore pienezza. Ho optato per queste risoluzioni grazie al fatto che ho accanto due uomini che ammiro molto, moltissimo.

Ammiro la loro professionalità, l’amore, la passione e la dedizione con cui svolgono i loro compiti quotidiani, e quanto ispirano gli altri. Si prendono il tempo per stare con le altre persone e lasciarle migliori di quello che erano prima. Sono critici nei confronti dei loro pensieri e dei loro obiettivi, coltivano valori nella vita, amano intensamente.

Sapete una cosa? In noi abbiamo il riflesso di ciò che ammiriamo negli altri. Siamo anche le persone con cui trascorriamo più tempo.

Questo ha molto a che vedere con il video che vorrei condividere con voi. “Quali sono i modelli migliori da seguire?” è la domanda che ci pone Real+True. Allo stesso modo, la domanda di oggi, in termini più attuali, potrebbe essere: “Cosa implica il fatto di essere un buon influencer?”, o “Come dovrebbe essere un influencer cattolico?”

Chi ammirate? Perché?

Chiudete gli occhi per almeno cinque minuti. Respirate profondamente tre volte. Riportate alla mente una persona che ammirate e rispondete a queste domande:

– Come si chiama? Chi è?

– Qual è la frase che ricordate che vi ha detto e che vi ha segnato la vita? Cos’ha fatto quella persona per voi?

– Cosa ammirate di più in lui/lei?

Molte persone con cui ho fatto questa riflessione hanno menzionato madre, padre, un insegnante o un capo, ma ci sono state anche persone che hanno menzionato Gesù.

È bello riconoscere il rapporto stretto che abbiamo con Lui e dargli anche il merito di molte delle cose che viviamo e che ci accadono ogni giorno. Dargli il merito di quello che siamo.

In una seconda tappa dell’esercizio che vi ho proposto potete chiedervi:

– Io ispiro altre persone?

– Quando è stata l’ultima volta in cui qualcuno mi ha ringraziato per un consiglio utile che ho offerto?

– Quando è stata l’ultima volta in cui ho fatto di cuore e senza interesse qualcosa per qualcuno?

– Sono consapevole del fatto che la mia vita influisce su quella di altre persone?

Di fronte all’esempio del “miglior influencer”

Molti anni fa, un uomo viveva in una società molto strutturata, con regole e regole e una cultura determinista/fatalista, tasse da pagare, persone che avevano dei diritti e altre che non erano considerate. Quest’uomo, Gesù, ha scelto di amare.

Pensiamo spesso a come influire sulla vita degli altri. La verità è che influiamo sempre, in modo positivo o negativo, in ogni momento, in ogni luogo. Scegliere di amare sarà sempre la risposta per andare controcorrente.

Ecco cosa diceva Viktor Frankl:

“All’uomo si può strappare tutto tranne una cosa: l’ultima delle libertà umane, la scelta dell’atteggiamento personale di fronte a un insieme di circostanze per decidere il proprio cammino”. Oserei aggiungere “che, di conseguenza, influenzerà il cammino di chi lo circonda”.

In psicologia e in altre scienze, si parla della comunicazione non verbale o del linguaggio corporale. È un elemento chiave che il cervello processa direttamente senza che investiamo molto tempo a pensarci. È grazie a questo che quando chiediamo a qualcuno che conosciamo “Come stai?”, riusciamo a interpretare il suo stato d’animo semplicemente con lo sguardo o con un gesto.

Tenendo conto di questo, cosa scegliete di fare in questo anno? Volete essere un vero influencer?

Di fronte alla chiamata ad essere luce del mondo – cosa che non avviene grazie alle nostre forze, né per i nostri meriti –, chiediamo al Signore di rinnovarci interiormente, e di aiutarci a dare e ad essere una risposta più matura per il mondo.

Qui l’articolo originale pubblicato su Catholic Link.

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