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Una pensionata dedica la sua vita alle donne violentate e ai bambini in Africa

Marie José Lallart

Avec l'autorisation de Marie-José Lallart.

Denis Mukwege, Marie-José Lallart, Sydney Govou, calciatore professionista padrino dell'associazione, e Jeanne Kamariza, vice-presidente.

Mathilde De Robien - pubblicato il 13/02/23

Marie-José Lallart, fondatrice e presidente dell'associazione “Les Maillons de l'Espoir” (Le Maglie della Speranza)

Ex funzionaria internazionale dell’UNESCO incaricata dei programmi dedicati all’educazione, cavaliere dell’Ordine della Legione d’Onore, fondatrice delle associazioni Les Écoles de l’Espoir e Les Maillons de l’Espoir, Marie-José Lallart ha già ricevuto vari riconoscimento durante la sua carriera amministrativa e associativa per il suo considerevole lavoro a favore dei bambini meno fortunati e delle donne vittime di violenza.

Moglie, madre, nonna e pensionata impegnata

L’impegno di Marie-José Lallart nei confronti dei più deboli non ha limiti e assume molte forme. Moglie, madre e nonna, membro del coro della sua parrocchia parigina, ha lavorato per 30 anni all’UNESCO nel programma “Speranza e solidarietà nel mondo”.

Insieme al calciatore Mikaël Silvestre ha fondato l’associazione Les Écoles de l’Espoir, attraverso la quale centinaia di bambini hanno potuto frequentare la scuola e imparare un mestiere in Guinea, Niger, Laos, Brasile, Haiti…

Educare i bambini, restituire l’onore alle donne

Una volta andata in pensione, Marie-José Lallart non si è certo fermata. “Avevo tutti i contatti nei vari Paesi, c’erano progetti avviati. Non potevo fermarmi!”, dice.

“Il mio cavallo di battaglia è sempre stata la lotta contro l’ingiustizia, soprattutto nei confronti dei bambini e delle donne maltrattate. È un sentimento nato quando sono stata per la volta a Kinshasa. Gli adulti sono responsabili di tutti i bambini”.

Per realizzare i suoi progetti, nel febbraio 2018 ha fondato l’associazione Les Maillons de l’Espoir, con l’obiettivo di offrire ai bambini in condizioni di grande vulnerabilità un’istruzione di base, formazione professionale (cucito, acconciature, falegnameria, idraulica) e attività sportive.

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Vittime della stregoneria

La sua azione si estende ai bambini affetti da albinismo in Burundi, perseguitati con atti di stregoneria.

L’associazione si impegna anche con le donne vittime di violenza sessuale (mutilazione genitale, stupro come arma di guerra…) a Bukavu (Repubblica Democratica del Congo), in strettta collaborazione con il dottor Denis Mukwege, “l’uomo che ripristina le donne”, Premio Nobel per la Pace nel 2018.

La casa Dorcas accoglie le donne e offre loro formazione. “L’obiettivo è che possano tornare con le loro famiglie, nei loro villaggi, e lì essere rispettate”, spiega Marie-José Lallart.

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La città di Bukavu è stata menzionata da Papa Francesco il 1° febbraio, quando ha ricevuto nella nunziatura apostolica di Kinshasa giovani vittime della barbarie commessa da gruppi ribelli nell’est della Repubblica Democratica del Congo. 

Colpito e commosso dalla loro storia, Francesco ha citato ciascuno di quei luoghi “che i media internazionali non menzionano quasi mai”: Bunia, Beni-Butembo, Goma, Masisi, Rutshuru, Bukavu, Uvira…

“Rinnovo l’invito perché quanti vivono nella Repubblica Democratica del Congo non si lascino cadere le braccia, ma si impegnino per costruire un futuro migliore”, ha detto il Papa. L’associazione di Marie-José Lallart contribuisce sicuramente a questo scopo.

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