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Quasi 5.000 vittime di abusi sessuali in 70 anni nella Chiesa in Portogallo

PORTUGAL

DyziO | Shutterstock

José Miguel Carrera - pubblicato il 14/02/23

Pubblicato il rapporto finale del lavoro della Commissione Indipendente sugli abusi sessuali di minori nella Chiesa in Portogallo

Questo lunedì è stato pubblicato il rapporto finale della Commissione Indipendente (CI) per lo Studio sugli Abusi Sessuali di Minori nella Chiesa cattolica in Portogallo. Convalida 512 testimonianze su un totale di 564 ricevute, collegate a casi verificatisi negli ultimi 70 anni, tra il 1950 e il 2022. Il numero delle vittime è calcolato in 4.815.

Il risultato delle indagini è stato presentato dal coordinatore della Commissione, Pedro Strecht, in una conferenza stampa presso la Fondazione Calouste Gulbenkian.

Strecht, psichiatra infantile, ha segnalato che il numero degli abusatori all’interno della Chiesa è comunque “basso”. “Continua ad essere importante non confondere la parte con il tutto”, ha insistito.

Quanto ai luoghi in cui si sono svolti i fatti, Pedro Strecht ha parlato di “vere zone oscure”, e di un’incidenza speciale nei decenni dal 1960 al 1990, con quasi il 25% delle testimonianze.

I casi denunciati si sono verificati soprattutto in “seminari, internati e istituzioni di accoglienza, confessionali, sagrestie e case dei sacerdoti”. Più di recente, sono avvenuti anche in campeggi e attività all’aria aperta.

Basta con il silenzio

Non è stato rivelato il numero totale degli abusatori. La Commissione registra che sono per il 96% uomini e che il 77% era sacerdote al momento dei fatti. L’inizio degli abusi, in media, è avvenuto quando i minori avevano 11 anni.

Pedro Strecht ha iniziato segnalando che la Conferenza Episcopale Portoghese (CEP) “ha sempre sostenuto” questo lavoro ringraziando tutte le vittime che “hanno avuto il coraggio di dar voce al silenzio”.

L’organismo, creato dalla CEP, è stato presentato pubblicamente nel gennaio 2022. La Commissione è coordinata dallo psichiatra infantile Pedro Strecht e include lo psichiatra Daniel Sampaio, l’ex Ministro della Giustizia Álvaro Laborinho Lúcio, la sociologa e ricercatrice Ana Nunes de Almeida, l’operatrice sociale e terapeuta familiare Filipa Tavares e la cineasta Catarina Vasconcelos.

I presunti abusatori ancora viventi saranno identificati in una lista che verrà inviata alla Chiesa cattolica e alla Giustizia alla fine di febbraio.

Una piaga sociale

Secondo la Procura Generale, solo nel 2019 e nel 2020 sono stati commessi 7.142 crimini sessuali contro minori in Portogallo.

“La percentuale tra i membri della Chiesa è molto esiguo rispetto alla realtà del tema degli abusi sessuali di minori in generale”, ha sottolineato Pedro Strecht.

La Fondazione Calouste Gulbenkian include, tra altri leader cattolici, padre Hans Zollner, membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori, della Santa Sede.

Il 3 marzo, a Fatima, è prevista un’assemblea plenaria straordinaria della CEP per analizzare il rapporto della Commissione.

“Siamo arrivati alla fine di questo lavoro lungo e doloroso con un senso di realizzazione”, ha detto Strecht, sottolineando che “la verità fa male, ma è la sola che può liberarti”.

Durante la conferenza stampa sono state lette varie testimonianze delle vittime, a volte non comprese dai loro familiari o dai tutori. La maggior parte delle vittime (52%) ha impiegato dieci anni a raccontare ciò che aveva vissuto.

Il 23% dei casi si è verificato nei seminari, il 18,8% nelle chiese, il 14,3% nei confessionali, il 12,9% nelle case parrocchiali e il 6,9% nelle scuole cattoliche.

La nota originale dell’agenzia Ecclesia si può leggere qui.

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