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Fede e media all’EcuFilm Fest 2023

FRATEL BIAGIO CONTE GJON KOLNDREKAJ

© Giacomo Palermo

Aleteia - pubblicato il 21/02/23

Al via dal 23 al 25 Febbraio, presso il comune di Maenza, l'“EcuFilm Fest - Cinema per il dialogo interreligioso”

di Giacomo Palermo

Il principio “ecumenico” di Papa Francesco che può essere considerato come il versante positivo del pluralismo delle religioni e, più in generale, delle culture è il cardine di “EcuFilm Fest –Cinema per il dialogo interreligioso”, la manifestazione che il comune di Maenza (provincia di Latina) patrocina il 23-24-25 febbraio 2023 presso il magnifico castello baronale edificato intorno al XII secolo.

Fratello dove sei?. Recita così il titolo di uno dei film più significativi ed evocativi della manifestazione ideata dal regista Gjon Kolndrekaj (produzione CrossinMedia) con il contributo di Regione Lazio e Lazio Crea, il patrocinio e sostegno di  Film Commission Roma Lazio e il Comune di Maenza, in stretta collaborazione con  L’Associazione Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo nell’ambito del progetto Fede e Media.

Il cinema è effettivamente fratellanza e unione. L’arte e la cultura sono ponti leggeri ma insostituibili tra i popoli, attraverso i linguaggi e le fedi. 

La religione può e deve essere l’elemento che unisce il cammino percorso da tutti gli uomini.

Per questa occasione il Maestro Mogol (paroliere, produttore discografico e scrittore italiano) dedica a questa manifestazione un aforisma: “Come due fratellini disegnano la stessa madre in due modi diversi cosi gli uomini Dio”.

Al centro di questa festa del dialogo e della pace, nell’ambito del progetto Fede e Media, sono sette i film che per motivi diversi incarnano la speranza nell’umano e il concetto ecumenico: 

Fratello dove sei? dei fratelli Cohen,  

Biagio di Pasquale Scimeca, 

Chiara di Susanna Nicchiarelli, 

I giardini dell’eden di Alessandro D’Alatri, 

Rose del deserto di Mario Monicelli, 

L’acqua l’insegna la sete di Valerio Jalongo,

Il cibo dell’anima di Piero Cannizzaro.

La speranza è basata sui giovani e volutamente le proiezioni mattutine dei film sono dedicate a loro in momenti concepiti apposta per il pubblico delle scuole. Ma tutti, grandi e piccoli, sono i benvenuti alle proiezioni pomeridiane.

Ospite l’arte della musica con il coro delle Gospel Sisters Act e del gruppo Trendeville.

Quindi la teologia con l’enciclica “Fratelli Tutti” di Papa Francesco di cui saranno letti passaggi dalle poetesse Ottavia Pojaghi Bettoni e Asia Vaudo.

Le religioni si devono parlare. Ed è fondamentale l’occasione di un dialogo interreligioso incarnato da una tavola rotonda tra esponenti delle grandi fedi sul tema : “Possibile ruolo delle religioni per l’educazione alla pace”, organizzata  in collaborazione con l’Associazione Religions For Peace. 

Di particolare interesse è la proiezione e premiazione del film su fratello Biagio Conte del regista siciliano Pasquale Scimeca che racconta in questo lungometraggio la scelta di vita del missionario laico che all’età di ventisette anni ispirato dalle parole e dall’esempio di San Francesco, vende ciò che possiede ed abbandona la famiglia, alla ricerca di sé e del senso della propria esistenza. Cominciando così un viaggio iniziatico che lo porta da eremita in contatto con varie realtà e con la verità delle emozioni umane, fino a giungere alla meta del pellegrinaggio: la città di Assisi e dopo essere rientrato nella sua città natale cioè Palermo decide di dedicare la propria vita agli ultimi della nostra società fondando la “Missione di Speranza e Carità” che assiste da oltre trenta anni indigenti provenienti da tutte le parti del mondo. 

Lo stesso regista ricorda il missionario laico siciliano, dopo che è venuto a mancare da oltre un mese per causa di una malattia, parlando della vita missionaria del frate con queste parole: Fratello Biagio, come amava farsi chiamare, è una figura fondamentale del nostro tempo, dove i valori dominanti sono quelli del consumismo. Una società fondata sul materialismo, dove l'”uomo” si è involuto fino a diventare semplice merce, e tutto è consumo, viviamo per consumare, e tutta la vita di noi uomini gira su questo. Ogni cosa, ogni gesto, ogni comportamento si basa su questo. Abbiamo eliminato la spiritualità dai nostri orizzonti, e l’aridità si è impossessata delle nostre anime, fino a creare un deserto di macerie. Ed è a questo che fratello Biagio si è ribellato, quando ha deciso (come San Francesco) di liberarsi dalle ricchezze, e dai beni materiali, per cercare Dio, nella natura, tra i boschi, nella solitudine che ti costringe a pensare e a meditare. Alla fine Biagio l’ha trovato Dio, e seguendo gli insegnamenti del Vangelo, l’ha trovato tra gli uomini, tra gli ultimi, i barboni, gli scarti della società dei consumi. (“Ogni volta che incontrerete un fratello che soffre, io sarò con voi”). E’ questa la grandezza di fratello Biagio. La sua fede (immensa) non è astratta, ma si è consolidata ogni giorno, in una vita pura di santità, dedicata agli altri, sporcandosi le mani nelle miserie del mondo, ma con gli occhi rivolti al cielo, all’immensità dell’universo dove tutto ha avuto inizio. Una fede fatta di carne viva, di gioia e di sofferenza. Di amore per il prossimo e di speranza”.

EcuFilm Fest è anche di più. Grazie alla presenza di Mogol, che riceverà le chiavi della città di Maenza, e di altre personalità illustri della cultura Pupi Avati, Liliana Cavani, Kim Rossi Stuart, che riceveranno una menzione speciale, ma anche grazie alla partecipazione di illustri artisti come  l’attore Massimo Wertemùller, Vittorio Viviani, Timothy Martin, il giornalista scrittore Luca Caruso, Piero Cannizzaro, il compositore David Scillia, il Mezzosoprano Orit Gabriel, nota artista di nazionalità ebraica, come la connazionale Miriam Meghnagi. 

(FOTOGALLERY) Brochure dell’Ecu Film Fest 2023

Tags:
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