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Così le sette “approfittano” del terremoto in Turchia e Siria

fin del mundo

Liu zishan - Shutterstock

Luis Santamaría del Río - pubblicato il 22/02/23

La paura è la chiave per attirare nuovi adepti e per accentuare l'indottrinamento e il controllo di quelli già captati

Le sette approfittano delle vulnerabilità personali per attirare e captare nuovi membri. Qualsiasi elemento contribuisca alla paura o alla sfiducia a livello sociale serve per presentarsi come chi ha la soluzione ai problemi e la salvezza.

La catastrofe che stanno vivendo da settimane milioni di persone in Siria e in Turchia, dopo il terremoto del 6 febbraio, ha stretto il cuore a tutti, ed è servito ad alcune sette per intensificare sia le strategie di proselitismo che l’indottrinamento attraverso la paura di chi è già dentro. Vediamo qualche esempio.

I Testimoni di Geova

Com’è abituale, i Testimoni di Geova si sono affrettati a porre sul loro sito web questo titolo: “Terremoti devastanti in Turchia e Siria”. Quella che a prima vista sembra una constatazione oggettiva dell’accaduto mostra poi l’approccio dato alla notizia, del tutto apocalittico.

Quello che si è fatto in questa occasione è stato riunire intorno alla notizia alcuni articoli precedenti, in cui si spiega che Gesù ha parlato dei terremoti nei Suoi insegnamenti escatologici, come uno dei segni degli “ultimi giorni”, che secondo i calcoli cronologici dei Testimoni di Geova “sono iniziati nel 1914 e non sono ancora terminati”.

In questo modo, secondo il movimento “la profezia di Gesù, che include ciò che ha detto sui terremoti, coincide con le cose che stanno accadendo oggi”. Questo “ci avvisa di quello che accadrà molto presto”: l’avvento del Regno di Dio, che “è un governo reale”.

L’espressione “molto presto” viene ripetuta negli articoli pubbblicati dai Testimoni di Geova. Quello che annunciano sta per accadere. Il presunto compimento delle profezie a cui assistiamo “dimostra che l’intervento di Dio nelle questioni umane è imminente”.

Il ragionamento delle pubblicazioni è molto semplice: in questi tempi difficili e convulsi, si può trovare la speranza nella Bibbia, e noi offriamo un “programma di lezioni particolari della Bibbia” per trarne il massimo profitto.

A questa setta di origine cristiana – che non può considerarsi cristiana perché nega elementi fondamentali come la Trinità o la divinità di Cristo –, un fatto come il terremoto serve non solo per attirare nuovi membri partendo dall’inquietudine generata, ma anche per “confermare” di fronte agli adepti che si stanno verificando i segni biblici della fine dei tempi, e intensificare così

il controllo di gruppo attraverso la paura (visto che l’Armageddon è un punto chiave della loro dottrina).

La Chiesa di Dio Onnipotente

Un altro gruppo di origine cristiana che negli ultimi anni sta intensificando il suo proselitismo, soprattutto attraverso le reti sociali, è la Chiesa di Dio Onnipotente. Proveniente dalla Cina, cerca di captare fondamentalmente credenti – cattolici o evangelici – con annunci in cui inganna sulla sua vera identità, finendo per insegnare che Dio è tornato nel mondo incarnato in una donna.

Gli incaricati della captazione di questa setta stanno riempiendo i propri profili e le pagine di Facebook (dall’apparenza cattolica, con immagini di Cristo e della Vergine Maria e con migliaia di followers e “Mi piace”) di foto del terremoto. “Se sei disposto a pregare per la Turchia, dì ‘Amen’”, si legge su pagine intitolate ad esempio “L’amore di Maria”, “Dio è la mia fiducia” o “Lodi cattoliche”.

La Chiesa di Dio Onnipotente pubblica composizioni di video a mosaico davvero terrificanti, in cui appaiono le vittime del sisma e le operazioni di soccorso e si aggiungono testi come questo: “Vuoi conoscere l’importanza della protezione costante di Dio sulle persone che vuole salvare?” Si offre poi la preghiera di sacerdoti – un inganno – agli utenti interessati, contattati direttamente con messaggi privati se commentano le pubblicazioni della setta.

Solo le sette “religiose”?

Questa breve carrellata potrebbe dare l’impressione che siano le sette di tipo più “religioso”, e anche quelle che hanno origine e apparenza cristiane, le uniche ad “approfittare” di catastrofi come questa per captazione e indottrinamento, ma non è così.

Sicuramente i gruppi settari di impronta cristiana, che usano – pervertendola – la Bibbia, trovando nei testi di carattere apocalittico delle Sacre Scritture ebraiche e cristiane un filone da applicare alla situazione attuale, tralasciando qualsiasi precisione a livello storico, esegetico o spirituale. 

Ci sono però molte altre sette, al di fuori dell’orbita cristiana e religiosa, che si fanno strada nelle grandi tragedie, soprattutto se hanno origine nella natura, per “dimostrare” che i loro insegnamenti sono veri. “Avevamo ragione!”, dicono, cercando di fare la propria offerta di senso e salvezza: “Solo qui conosciamo e capiamo ciò che succede; solo qui potrai sopravvivere all’annichilimento”.

Nelle sette esoteriche e in tutta la galassia New Age, assistiamo in questi giorni, anche se più a livello interno, senza tanto clamore apocalittico, a reazioni che vanno da una spiegazione simbolica del terremoto alla sua negazione cospiranoica (sarebbe stata una catastrofe provocata da oscuri interessi), passando per la manifestazione di una bassa vibrazione del pianeta o per la “colpa” dei propri seguaci per qualsiasi tipo di difetto personale.

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