di padre Nicolas Buttet
San Giovanni Paolo II aveva proposto la santità come programma pastorale per il III millennio cristiano con il suo carattere esigente e la sua misura alta nella vita cristiana ordinaria. Ma come la si può raggiungere? Madre Teresa ci rivela la sua ricetta!
Le due tappe verso la santità
Era a Calcutta. Madre Teresa mostrò le sue due mani con un sorrisetto malizioso e invitò a scandire queste parole sulle dita della mano destra: “Voglio / desidero / essere / santo / con la Grazia di Dio!” e quest’altre sulle dita della mano sinistra: “Lo/ avete / fatto / a / me!” (che chiamava Vangelo delle cinque dita). Poi ha unito le sue due mani e, alzandole verso il Cielo, ha aggiunto: “È fatta!”
Madre Teresa spiegò che il primo passo verso la santità è quindi quello di voler diventare santi: “Tutto dipende da queste parole: ‘voglio’ o ‘non voglio’? Essere santo significa spogliarsi di tutto ciò che non è di Dio […] Rinunciare alla mia volontà, alle mie inclinazioni, ai miei sogni e alle mie fantasie, alla mia incostanza; con tutta la mia volontà, amerò Dio, sceglierò in favore di Lui, correrò da Lui, arriverò da Lui, Lo raggiungerò e Lo possederò”.
“Non credo che ci sia nessun altro al mondo che abbia bisogno dell’aiuto e della grazia di Dio tanto quanto me. Mi sento così povera e debole”, scriveva Madre Teresa. Gesù le confermò questa impressione che aveva di sé stessa: “Tu sei, lo so, la persona più incapace, debole e peccatrice che ci sia, ma è proprio perché sei tale che voglio usarti, per la Mia gloria! Rifiuterai?” Quando il desiderio è presente e la povertà è accettata e offerta, Dio può allora compiere in noi, con la forza della Sua grazia, infinitamente più di quanto possiamo chiedere o persino concepire.
Accettare il sorriso che Gesù ci manda
Questo legame tra natura e grazia è molto misterioso. Da un lato, rischiamo di cadere nel quietismo, aspettando passivamente il miracolo della trasformazione della nostra vita. Dall’altro, esercitiamo un volontarismo estenuante a furia di sforzi, spesso senza molto successo! La giusta articolazione potrebbe essere formulata come segue: “Non è solo Dio e l’uomo, la grazia e la libertà, ma Dio attraverso l’uomo, la grazia attraverso la libertà”. In altre parole: “Agisci come se tutto dipendesse da te, sapendo che in realtà tutto dipende da Dio” (Sant’Ignazio). Nella Liturgia dei Santi preghiamo: “Sii glorificato nell’assemblea dei santi: quando coroni i loro meriti, coroni i Tuoi propri doni.”
Alcuni professori americani andarono a trovare Madre Teresa e le chiesero: “Raccontateci qualcosa che ci aiuterà per tutta la vita!” E lei rispose: “Sorridetevi l’un l’altro!” Poi raccontò che probabilmente lo disse su un tono molto serio perché uno di loro le chiese preoccupato: “È sposata?” E Madre Teresa rispose: “Sì, e a volte trovo molto difficile sorridere a Gesù, perché può essere molto esigente!” E concluse: “La santità non consiste nel fare cose straordinarie. Consiste nell’accettare con un sorriso ciò che Gesù ci manda. Consiste nell’accettare la volontà di Dio e metterla in pratica”.

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