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Meisner e la “pillola del giorno dopo”: nuovo falso scoop

Aleteia - pubblicato il 04/02/13

Nessun modifica alla dottrina della Chiesa sull'aborto

Inutile gridare allo scandalo per le affermazioni del cardinale Joachim Meisner, arcivescovo di Colonia (Germania), per il quale la “pillola del giorno dopo” è “giustificabile” se non ha l'effetto di far abortire, ma soltanto quello di impedire una fecondazione a seguito di una violenza. Le sue dichiarazioni, infatti, non intaccano minimamente la posizione della Chiesa cattolica sull'aborto, respinto sempre e comunque.

La definizione “pillola del giorno dopo”, ha ricordato il porporato, comprende diversi preparati con differenti principi attivi, i cui effetti diretti e collaterali vengono sempre più chiariti nella discussione scientifica, dando così la possibilità ad ognuno di trarre le dovute conseguenze etiche.

“Se dopo uno stupro viene impiegato un preparato, il cui principio attivo è l'impedimento di un concepimento, con l'intenzione di impedire la fecondazione, si tratta a mio avviso di un atto giustificabile”, ha affermato. Se invece un farmaco “il cui principio attivo è l'impedimento dell'annidamento, viene usato con l'intenzione di impedire l'annidamento dell'ovulo già fecondato, questo continua a non essere giustificabile, perché in tal modo all'ovulo fecondato, cui spetta la protezione dovuta alla dignità di essere umano, viene attivamente tolto il fondamento vitale. Il fatto che anche in maniera del tutto naturale ovuli fecondati si stacchino anche senza intervento umano, non giustifica l'imitazione in maniera attiva da parte dell'uomo di questo processo naturale. Perché la fine di una vita umana per via naturale viene chiamata evento naturale. Mentre la sua imitazione intenzionale si chiama uccisione” (Arcidiocesi di Colonia, 31 gennaio).

Le affermazione del porporato sono giunte dopo le polemiche per il caso di una ragazza vittima di stupro alla quale due ospedali cattolici di Colonia si erano rifiutati di somministrare la “pillola del giorno dopo” nel dicembre scorso (Vatican Insider, 3 febbraio). Una volta venuto a conoscenza di questi fatti, il cardinale Meisner aveva prontamente tenuto a dichiarare: “Quanto accaduto ci ricopre profondamente di vergogna, perché contraddice il nostro compito e la concezione che abbiamo di noi stessi in quanto cristiani” (Arcidiocesi di Colonia, 22 gennaio).

Il presidente della Federazione Internazionale delle Associazioni dei Medici Cattolici (FIAMC), il dottor José María Simón Castellví, ha espresso una posizione analoga a quella del cardinale indicando che somministrare la “pillola del giorno dopo” “non è accettabile dal punto di vista di un'antropologia sana né da quello della morale della Chiesa”. In alcune dichiarazioni ad Aleteia, il medico ha infatti spiegato che il farmaco “evita l'impianto di un piccolo embrione umano (una persona microscopica) nel 70% dei casi in cui agisce”. Quanto al caso degli stupri, l'esperto ha sottolineato che i casi di gravidanze “sono scarsissimi, soprattutto per lo stress che un atto così bestiale provoca nella donna”. Se si conosce esattamente il momento del ciclo in cui è la donna, ha aggiunto, si potrebbe inibire l'ovulazione a livello ormonale se questa non si fosse ancora verificata, “ma non si può impedire l'impianto”.

Come ha ribadito sempre il cardinale Meisner, “i medici in istituti cattolici sono invitati ad andare incontro senza riserve alle necessità di quelle donne che hanno subito violenza e ad adeguarsi, nel loro comportamento medico, ai principi sopra indicati, tenendo conto del nuovo stato della scienza medica. Oltre a ciò non c'è nulla da obiettare che essi in questo caso informino anche su metodi che, secondo la concezione cattolica, non sono sostenibili e sulla loro accessibilità, se essi in questo, senza esercitare nessuna pressione, spiegano in maniera adeguata e argomentata anche la posizione cattolica. In ogni caso negli istituti cattolici l'aiuto a donne violentate deve andare naturalmente ben al di là della discussione su tali questioni” (Arcidiocesi di Colonia, 31 gennaio).

La Chiesa è vicina e viene incontro a tutte le donne che hanno subito la spregevole violenza dello stupro, ma ricorda sempre che ogni bambino, qualsiasi sia il caso in cui viene concepito e sempre che il concepimento non possa essere evitato, è sempre un essere innocente che non deve pagare le colpe di altri.

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