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Renzi al Senato: “Si riparte dall’educazione.” Sarà veramente così?

Matteo Renzi – it

© Associated Press

Aleteia - pubblicato il 24/02/14

Dalla dignità sociale degli insegnanti al patto educativo con le famiglie, passando per la citazione del Papa. Le prime parole da Premier

Ecco i principali punti del discorso programmatico del presidente del Consiglio Matteo Renzi, ripresi da Avvenire il 24 febbraio, che ha parlato in Senato per chiedere la fiducia. Un discorso a braccio, condito da battute e provocazioni rivolte all'aula. A incoraggiare sono i punti su educazione e fisco. 

Riforma del Senato. Matteo Renzi ha confermato l'intenzione di modificare il Senato. "Vorrei essere l'ultimo presidente del Consiglio a chiedere a quest'aula la fiducia", ha detto il premier a palazzo Madama. "Sono consapevole del rischio di fare questa affermazione di fronte a senatori che non meritano il ruolo di ultimi senatori, ma lo sta chiedendo il Paese, lo sta chiedendo l'Italia. Oggi non immaginiamo di essere gli ultimi perché abbiamo un pregiudizio su di voi, ma perché abbiamo un giudizio sull'Italia".

Sblocco debiti Pa. "Il primo impegno è lo sblocco totale dei debiti della Pubblica Amministrazione attraverso un diverso utilizzo della Cassa Depositi e Prestiti".

Riduzione cuneo fiscale. Porteremo "immediatamente alla vostra attenzione una riduzione a doppia cifra del cuneo fiscale con misure serie, irreversibili, non solo legate alla revisione della spesa, che porterà già nel semestre 2014 risultati immediati".

Poi Renzi parla di Fisco telematico e cita Papa Francesco: "Il Papa ha detto che Internet è un dono di Dio. Cominciamo anche noi a non demonizzare questo strumento e a utilizzarlo per il bene del nostro Paese."

Fondo di garanzia per Pmi. "Il secondo impegno sarà la costituzione e il sostegno di fondi di garanzia anche attraverso un rinnovato utilizzo della Cassa Depositi e Prestiti,  dell'unica reale e importante questione sul tappeto, quella delle piccole e medie imprese che non riescono ad accedere al credito".

Nuove regole per l'occupazione. "Nessun decreto crea posti lavoro, ma da marzo partiremo con la discussione parlamentare del cosiddetto piano per il lavoro che interverrà con regole innovative" anche "perché senza nuove assunzioni il problema delle garanzie non si pone nemmeno".

Dirigenti pubblici.​ "È arrivato il momento di dire con forza che la politica deve affidare tempi certi anche al ruolo dei dirigenti. Non esiste il tempo indeterminato, con i governi che passano e i dirigenti restano e fanno il bello e cattivo tempo".

Legge elettorale.  "L'Italicum è pronto per essere discusso alla Camera. È una priorità ed è una prima parziale risposta all'esigenza di evitare che la politica perda ulteriormente la faccia. Come possiamo dire che è urgente fare la riforma e poi perdere la procedura d'urgenza. L'Italicum è un pacchetto con la riforma del Senato e del titolo V".

L'Europa. "Nella tradizione europeista sta la parte migliore dell'Italia, la certezza che abbiamo un futuro". Bisogna "studiare una proposta perché nei prossimi 20 anni possiamo guidare l'Europa politicamente". "Ho il dovere di dirvi che dalla subalternità culturale per la quale troppo spesso si è considerata l'Ue come la nostra matrigna possiamo liberarci solo noi", ha spiegato, "non possiamo pensare che qualcun altro risolva i nostri problemi".

«Un governo politico». "Avrei preferito che questo passsaggio fosse preceduto da un passaggio elettorale, sappiamo tutti com'è andata. I segretari dei partiti maggiori sono rappresentati nel governo perchè questo è un governo politico".

La scuola. "Ogni mercoledì mattina mi recherò in una scuola, lo farò tutti i mercoledì. Comincerò da Treviso, la settimana successiva andrò in una scuola del Sud". "Da lì, dalla scuola, riparte il Paese, dalla capacità di educare nasce la credibilità di un Paese, ma serve la concretezza amministrativa". "Bisogna cambiare il patto di stabilità interna per quel che riguarda l'edilizia scolastica", perchè non ci possono essere "delle norme che si occupano della stabilità burocratica e non della stabilità delle nostre scuole".

Unioni Civili, Ius Soli e cultura. "Un Paese che non si integra non ha futuro. Diamo la possibilità a bambini stranieri nati nel nostro Paese di diventare italiani, dopo un ciclo scolastico". Poi l'invito al dialogo sui diritti civili: "il nuovo metodo è quello del confronto per arrivare anche in questo campo ad un compromesso efficace". Sui beni culturali: "dobbiamo essere concretamente operativi, perché la volarizzazione del patrimonio è un efficace risposta alla crisi."

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