Ha fatto rumore l’addio di Antonio Conte dalla panchina della Juventus. Tutti ne conoscono le ottime doti di allenatore, ma in pochi conoscono un altro aspetto, meno pratico e più mistico. Conte è un cattolico fervente e in diverse occasioni ha invocato pubblicamente Dio affinché aiutasse lui e la sua squadra ad incamerare risultati importanti nello sport e nella vita.
L’ "allenatore di Dio" in un’intervista a Sky Sport, il 24 dicembre 2013, alla vigilia di Natale, racconta il suo rapporto stretto con la fede. «Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia religiosa – spiega Conte – Parlo molto con Dio. Prima di dormire, prego sempre. Faccio il segno della croce anche prima di mangiare, mi affido a Dio e affido a lui i miei ragazzi. Finché Dio è dalla mia parte, non ho paura di niente».
Il Signore torna alla mente dell’allenatore della Juve in una conferenza stampa del 22 novembre 2013, quando affida a Dio il suo giocatore-simbolo. Il giornalista chiede lumi sul futuro di Andrea Pirlo, che ha il contratto in scadenza a fine stagione. Conte risponde in modo lapidario: «Pirlo è un nostro giocatore. Che Dio ce lo conservi sempre». (Tuttosport, 22 novembre 2013)
Un altro dei gesti che restano impressi è il "rituale" dell’acqua benedetta. Siamo al 18 ottobre 2011, primo anno dell’allenatore sulla panchina bianconera, ed è in corso Chievo-Juventus. Il primo tempo finisce 0-0, la Juve non sta giocando una bella partita. All’inizio della ripresa, scrive Blitz quotidiano (18 ottobre 2013), Conte estrae dalla tasca una boccetta di acqua benedetta e si esibisce in un rituale che prevedeva un bacio finale della boccetta. La Juventus non ha vinto poi con il Chievo, ma non ha neanche perso, grazie a un salvataggio sulla linea di porta del suo capitano Alex Del Piero.
Il Signore è stato invocato anche nel momento più importante della sua carriera. Conte allena il Bari e il campionato di serie B volge al termine. Iniziano a circolare voci sempre più insistenti che la Juve lo stia monitorando. «Io guardo al presente – dichiara – e quì a Bari è un presente da sogno. Le voci mi fanno piacere e mi riempiono d’orgoglio, ma io so che il presente di Conte si chiama Bari, poi il futuro…Io sono un cristiano quindi dico che Dio vede e provvede». (Tuttosport, 26 aprile 2009). Il matrimonio con i bianconeri alla fine ci sarà, ma nell’estate 2011.