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Vaccino causa di autismo? Lo Stato contro lo Stato

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Emanuele D'Onofrio - Aleteia - pubblicato il 26/11/14

Una sentenza del tribunale di Milano rischia di sconfessare la credibilità della scienza e delle autorità che proteggono la salute pubblica

Benzina su un fuoco che arde da almeno quindici anni. Questo è l’effetto di una sentenza del Tribunale di Milano che accoglie – è la prima volta che accade in Italia – l’ipotesi di una correlazione tra l’autismo di un bambino che oggi ha nove anni e la somministrazione del vaccino esavalente Infrarix Hexa Sk avvenuta durante il suo primo anno di età (in tre diverse fasi, come da protocollo). Le conclusioni del perito nominato dal Tribunale sono state sufficienti al giudice Nicola di Leo per condannare il Ministero della Salute a garantire alla famiglia per il corso di tutta la vita del piccolo un indennizzo nella forma di un assegno bimestrale. Esiste l’obbligo per le Asl, ricordiamolo, di somministrare questo vaccino – l’Infrarix Hexa Sk è prodotto dalla multinazionale Glaxo Smith Kline – destinato alla protezione di sei malattie: difterite, tetano, poliomelite, epatite b, haemophilus b e pertosse. Eppure sono già molte le famiglie che vivono con preoccupazione l’idea di vaccinare i loro piccoli: la sentenza di Milano, per questo, rischia di alimentare la diffidenza nei confronti delle autorità competenti del Ministero. Ma cosa ne pensa la comunità scientifica di questa sentenza? Aleteia ne ha parlato con il professor Stefano Vicari, primario di Neuropsichiatria Infantile presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma.

La scienza ritiene, come il Tribunale di Milano, che esista “un nesso causale” tra l’iniezione del vaccino esavalente Infranrix Hexa Sk e l’autismo?

Vicari: No, assolutamente. Non c’è nessuna base scientifica che sostenga questo tipo di decisione. Ovviamente io non commento la sentenza, ci mancherebbe altro. Però non esiste nessuna base documentale che possa far pensare ad una relazione tra vaccini ed autismo. Anzi, non solo non esiste, ma tutte le prove effettuate per indagare questa relazione hanno prodotto dati negativi, cioè hanno “sconfermato” il fatto che vaccini ed autismo siano collegati.

Cosa pensa delle conclusioni del perito del Tribunale?

Vicari: Posso dirle che la teoria scientifica, ormai supportata da numerosissime osservazioni, ritiene che l’autismo sia un disturbo del neuro-sviluppo e che sia presente già in fase embrionale. La corteccia cerebrale presenta alterazioni caratteristiche delle lesioni autistiche già in epoca prenatale, questo è un primo dato. Il secondo è che questa notizia di un rapporto tra vaccini ed autismo nasce da un lavoro pubblicato nel 1999. Questa ricerca è stato poi sconfermata perché provata falsa, dal momento che i dati sono stati falsificati dall’autore [Andrew Wakefield, n.d.r]; costui è stato successivamente bandito dall’ordine dei medici anglosassoni mentre l’articolo è stato distrutto. Nonostante ciò negli anni passati ha divampato una forte polemica sulla relazione tra autismo e vaccini; Per questo sono stati condotti studi indipendenti, quindi non finanziati dalle case farmaceutiche ma dagli ordini dei medici in Svezia e in altri paesi, che hanno sconfermato questa relazione. Infine, posso dire che il Giappone aveva sospeso la vaccinazione proprio come forma di prudenza: ebbene, i casi di autismo non solo non sono diminuiti, ma sono leggermente aumentati. Quindi tutti gli studi condotti con gli strumenti scientifici a nostra disposizione non sostengono nessuna ipotesi di relazione esistente tra vaccini ed autismo. Io ho presentato la prolusione ad un Convegno internazionale in Vaticano la settimana scorsa, e prima di me è intervenuto il Ministro Lorenzin il quale, con parole ancora più dure, ha detto che è ora di finirla con questa polemica su vaccini ed autismo. La comunità scientifica ha documentato in modo esauriente che non c’è nessuna relazione tra vaccini ed autismo.

Questa sentenza mostra che diritto e medicina possono andare in direzioni opposte?

Vicari: Le ripeto, non commento la sentenza perché le motivazioni che hanno portato il giudice a prendere una decisione del genere naturalmente saranno da valutare nello specifico. Mi limito a dire che ci sono dei precedenti illustri di sentenze su percorsi di cura che si sono poi rivelati essere poco sostenibili. Mi riferisco, ad esempio, alla sentenza sul metodo Di Bella, nella quale, se ricordo bene, il procuratore della Repubblica di Trani intimò la somministrazione e la utilizzabilità a livello nazionale di quella forma di terapia. Ne seguì una sperimentazione documentata da parte del Ministero che dimostrò come quel metodo non fosse efficace nel trattamento dei tumori. Allora, io credo che occorra molta prudenza. Soprattutto bisogna che nel nostro paese il Ministero della Salute e le autorità competenti dell’Istituto Superiore di Sanità godano di una loro credibilità che non sia messa in discussione da altri organismi dello Stato, perché altrimenti temo che andremo incontro ad una grande confusione che può solo disorientare le famiglie. Io partecipo intensamente su Facebook e su altri social network ai dibattiti e devo dire che questa notizia ha disorientato molto le famiglie. Tra l’altro uno degli argomenti che viene utilizzato da chi alimenta il dibattito è che ci sarebbe un interesse delle case farmaceutiche a nascondere questi dati: ebbene, ciò è falso, non perché le cause farmaceutiche non siano sospettabili di interessi – per carità, ci mancherebbe altro – ma perché, ripeto, studi indipendenti hanno dimostrato che non c’è questa relazione. D’altra parte, l’interesse che io noto è piuttosto quello di alcuni colleghi che anche in Italia sostengono il ruolo del mercurio, e quindi dei vaccini, come causa dell’autismo, e poi vendono sottobanco diete alimentari che fruttano milioni di euro l’anno. Sugli interessi in gioco bisogna essere molto prudenti.

Ora teme conseguenze per questa sentenza?

Vicari: Il problema già c’è, perché molte famiglie non vaccinano, e temo che la sentenza possa alimentare questo comportamento. Il tutto determina un aumento dei casi di alcune malattie che erano scomparse: la polio, ma anche il morbillo che è causa di morte, con grave danno per la salute pubblica. Io mi auguro che il Ministero della Salute intervenga per fare chiarezza su questa notizia e sul rapporto che, lo ripeto ancora, non ha motivo di esistere sulla base delle conoscenze che abbiamo.

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