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La terapia regressiva basata sulla reincarnazione è positiva?

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Joan Antoni Mateo - pubblicato il 24/04/15

Di fronte alle terapie naturali, bisogna tener conto della loro ragionevolezza e della compatibilità con la fede

Cosa pensa della terapia regressiva? Un mio parente che mi ha detto che va da un terapeuta che fa regressioni e ottiene buoni risultati. Ad esempio, mi ha raccontato che un paziente che aveva un forte dolore alla spalla è guarito tornando a un'esperienza di una vita passata in cui era uno schiavo che ha avuto un incidente in cui è rotto la spalla. A me sembra che tutto questo abbia ben poco fondamento scientifico, ma se funziona… Cosa raccomanderebbe a questa persona che fa ricorso a un tipo di terapia del genere?

Raccomanderei molta ragionevolezza e senso comune. Ho incontrato spesso persone che vanno da chiunque perché non hanno trovato una soluzione ai propri problemi attraverso le vie diciamo normali. Ho anche constatato che spesso ciò che fanno questi presunti terapeuti è ascoltare a fondo le persone, sostenerle, e questo, di per sé, in genere ha già un effetto positivo.

Quanto ai risultati, tenderei a optare per quello che è chiamato “effetto placebo” e per il dinamismo potente della mente che spesso ignoriamo. Bisogna vigilare molto su certe “terapie”.

Il fatto che mi racconta della guarigione da un dolore alla spalla per il fatto di essere tornati a una vita precedente in cui la persona era uno schiavo che si è rotto una spalla mi convince tanto – ovvero per niente – quanto mi convincerebbe qualcuno che mi dicesse che detesta la carne di maiale perché in altre vite è stato un suino. Bisogna essere ingenui per credere a queste cose.

Nel caso che riferisce, inoltre, c'è un elemento molto importante da considerare: l'incompatibilità di certe “terapie” con la fede cristiana. E questo basta perché un credente le scarti. La teoria della reincarnazione che implica questa terapia regressiva è incompatibile con la fede.

Noi cristiani non crediamo alla reincarnazione, ma alla resurrezione. È già abbastanza complicato vivere una vita sola, senza dover ricominciare ogni volta.

Non nego che la persona possa ricevere influenze importanti da parte degli antenati, e di fatto la genetica lo dimostra, ma da qui a parlare di regressioni a vite passate ce ne vuole.

Sono affezionato alle terapie naturali, ma tengo sempre conto di due fattori: la loro ragionevolezza, anche se non ne abbiamo una spiegazione esaustiva, e la loro compatibilità con la fede.

In questo senso, non scarterei l'idea che il terapeuta che menziona ottenga buoni risultati, ma escludo categoricamente che siano dovuti a vere regressioni.

[Traduzione dallo spagnolo a cura di Roberta Sciamplicotti]

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