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Foto esclusive: ritratto di protesta e preghiera a New York City

PRO LIFE,NEW YORK,FRASSATI

Jeffrey Bruno | Aleteia

Jeffrey Bruno - pubblicato il 05/11/18

Quando la fede incontra l'odio abbonda la grazia

Nelle prime ore di un nuvoloso sabato mattina, i banchi della Old St. Patrick’s Cathedral di Soho (New York) hanno iniziato a riempirsi. Gli inginocchiatoi scricchiolavano mentre il peso dei fedeli e delle loro preghiere veniva deposto ai piedi del grande crocifisso sospeso sull’altare. Si trattava di preghiere specifiche, perché quel giorno segnava la conclusione di 40 giorni di preghiera e digiuno guidati da 40 Days for Life e dalla Frassati Fellowship di New York per tutte le persone coinvolte dagli effetti della triste sentenza della Corte Suprema nel caso Roe v. Wade, che nel 1973 ha legalizzato l’aborto negli Stati Uniti.

Mentre padre John Paul, C.F.R, iniziava la celebrazione della Messa, attraverso le spesse porte di legno si sentiva il frastuono di chi protestava, creando una sinfonia dissonante di preghiere e proteste che riecheggiava nello spazio sacro.

Al termine della Messa, il Santissimo Sacramento è stato presentato per l’Adorazione, e con le parole “Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo…” è iniziata la processione. I presenti, uniti in preghiera, si sono riversati sulle strade umide di Manhattan per affrontare chi li accusava.

Mentre chi pregava e chi protestava si ritrovavano faccia a faccia, è emerso il netto contrasto nell’atteggiamento di preghiera pacifica e rabbia.

I poliziotti di New York hanno scortato quanti pregavano all’incrocio tra Mott e Bleeker, noto come Margaret Sanger Square, perché potessero invocare la grazia e la misericordia di Dio attraverso l’intercessione della Beata Vergine nelle decine del Rosario.

Dopo le preghiere conclusive si è diffuso un crescendo di gioia mentre i fedeli iniziavano a tornare verso la chiesa per la benedizione. Camminando tra le grida “Vergogna, vergogna, vergogna!” e altri slogan ben meno degni, coloro che pregavano hanno rivelato con i propri occhi splendenti chi fosse il vero vincitore della giornata. I contestatori se ne sono andati, auspicabilmente per trovare prima o poi quella stessa gioia nella propria vita.

Come evidenzia chi ha sperimentato un cambiamento radicale del cuore – Bernard Nathanson, Abby Johnson, Ramona Trevino e innumerevoli altri, inclusa la donna che esce silenziosamente dalla clinica per accogliere la vita che palpita dentro di lei –, una cosa è chiara: la base di ogni cambiamento è la preghiera.

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