di Federica Lampugnani
Alcuni giorni fa ero in classe insieme alla quarta superiore con cui lavoro. La lezione era quella del laboratorio scenografico durante il quale stiamo affrontando il tema della navigazione. Ci stiamo addentrando nell’argomento attraverso il classico diH.Melville “Moby Dick”, di cui abbiamo visto una fedele versione cinematografica del ’56 “Moby Dick, la balena bianca”. Per completare il percorso decidiamo di confrontarci con la rivisitazione moderna dell’opera melvilliana, “Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick”, prodotta nel 2015 con la regia di Ron Howard e interpretata da Chris Hemsworth.
Leggi anche:
La vera resa del demonio è il nostro rendimento di grazie!
Il taglio della vicenda è drammatico e la tensione continua, uno dei personaggi che ruotano intorno alla ricerca della famosa balena bianca lamenta: “Il diavolo ama i segreti taciuti, specie quelli annidati nell’animo di un uomo”. L’espressione mi colpisce e ne prendo nota. Riflettendoci, diventa chiaro il parallelismo tra una flotta sballottata dall’oceano, insidiata dalle creature che lo abitano e una famiglia. Ciurma domestica sfidata da tempeste quotidiane e ordinari nemici. Avversari che, come nella pellicola, non sono solo burrasche e mostri marini, ma gli stessi compagni d’avventura. Il capitano infatti non è sempre l’uomo indiscusso dai suoi sottoposti e l’amico di bordo, nella disperazione, può diventare strumento e oggetto.