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Blaise Pascal e un motivo per credere

BLAISE PASCAL

PD

John Burger - pubblicato il 18/03/19

All'origine della “scommessa”, il matematico francese riconosceva che la questione riguarda più la fede che la logica

Blaise Pascal, una delle menti più brillanti dell’Età dei Lumi, diceva che è tutto molto ragionevole.

Se Dio esiste davvero, è più sicuro scommettere di crederci che di non crederci, e se non esiste credere in Lui alla fine non ci costerà niente. Se invece neghiamo la sua esistenza e salta fuori che esiste siamo fritti.

È questa l’essenza della famosa “scommessa di Pascal”.

Per il filosofo, che iniziò la sua carriera come prodigio della matematica e crebbe seguendo l’eresia giansenista ma morì avendo ricevuto i sacramenti della Chiesa, la questione riguardava però più la fede che la semplice ragione.

“Il cuore ha ragioni che la mente non conosce”, affermava.

“Nell’Età dei Lumi, Pascal ha proclamato a voce alta e chiara che la ragione da sola è una guida cieca”, sostiene l’organizzazione apologetica Catholic Answers. “Cercò di smorzare l’influenza dominante della scolastica medievale sul cristianesimo e di restaurare il ruolo importante della fede nella comprensione delle dottrine della Chiesa”.

Pascal è noto per i suoi Pensieri, una raccolta di annotazioni per un libro intitolato Apologia del Cristianesimo. Se contiene alcuni pensieri giansenisti, l’opera è ortodossa e ha “materiale prezioso per l’apologeta in erba”, attesta Catholic Answers.

In questo periodo dell’anno in cui molte pratiche quaresimali cristiane includono la Confessione, vale la pena di pensare a quello che Pascal affermava di questo sacramento:

“La religione cattolica non ci obbliga a rivelare i nostri peccati in modo indiscriminato a tutti. Ci permette di rimanere nascosti da tutti gli altri uomini con un’unica eccezione, a cui ci offre di rivelare ciò che portiamo nel profondo del cuore. Spetta a quest’uomo il dovere del segreto inviolabile, che significa che potrebbe anche non avere la conoscenza di noi che in effetti ha. Si può immaginare qualcosa di più tenero e caritatevole? E tuttavia, la corruzione dell’uomo è tale che trova questa legge dura, e questa è una delle tante ragioni per le quali un’ampia parte dell’Europa si è rivoltata contro la Chiesa. Quanto è ingiusto e irragionevole il cuore dell’uomo, al punto da risentirsi per il dovere di comportarsi nei confronti di un uomo come in qualche modo sarebbe giusto comportarsi verso tutti!”

Non tutti sanno che Pascal, morto a Parigi nel 1662, ha inventato il primo calcolatore meccanico. Sembra appropriato per una persona che non era solo un genio della matematica, ma ha anche formulato uno dei calcoli più noti a sostegno del fatto di credere in Dio.

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