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Cardinal Parolin su Verona: “d’accordo sulla sostanza, qualche differenza sulle modalità”

Aleteia - pubblicato il 19/03/19

Questa in sintesi l'idea del Segretario di Stato vaticano sul Congresso Mondiale delle famiglie di Verona

Mentre presiede ai festeggiamenti per i 150 anni dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, una eccellenza mondiale nel settore, il Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, rispondendo ai giornalisti circa la posizione della Santa Sede sul Congresso mondiale delle famiglieche si svolgerà a Verona ha detto: “Siamo d’accordo sul fondo, sulla sostanza, può darsi che qualche differenza ci sia nelle modalità”, e – riferendosi implicitamente alle parole di Di Maio –  ha aggiunto “Cattolici sfigati? Sono parole che noi non usiamo” (Ansa).

Parolin poi non nasconde un certo stupore circa il tono del «dibattito» che il Congresso ha creato, sia sui social che nel mondo politico. Nulla a che vedere con la dodicesima edizione del settembre dello scorso anno a Chisinau, in Moldavia, alla quale lui stesso aveva partecipato in rappresentanza della Santa Sede e sulla scia dell’Incontro delle famiglie di Dublino presieduto dal Papa. «Vedremo quali saranno i risultati», dice ai colleghi di Vatican Insider.

L’iniziativa di Verona

Da venerdì 29 a domenica 31 marzo 2019 Verona sarà la sede del Congresso Mondiale delle Famiglie, fortemente voluto dal ministro per la Famiglia, Lorenzo Fontana (già consigliere comunale a Verona), con l’obiettivo di “unire e far collaborare leader, organizzazioni e famiglie per affermare, celebrare e difendere la famiglia naturale come sola unità stabile e fondamentale della società”. Un evento inedito, che in 12 anni non si è mai svolto in Italia, e già questo è un po’ il segno di un cambiamento di clima.

Al centro del dibattito veronese temi di grande interesse come la bellezza del matrimonio, I diritti dei bambini, Ecologia umana integrale, La donna nella storia, Crescita e crisi demografica, Salute e dignità della donna e Tutela giuridica della Vita e della Famiglia, Politiche aziendali per la famiglia e la natalità.

Le polemiche

In queste settimane si sono avvicendate alcune polemiche, per lo più smentite dagli stessi interessati, circa alcune notizie su due partecipanti al Congresso. Due ospiti africane: parlamentare ugandese Lucy Akello e l’attivista nigeriana Theresa Okafor, accusate di avallare le discriminazioni contro gli omosessuali, ma che in realtà sono vittime di fake news.

In merito alle gravi calunnie dirette alla parlamentare ugandese Lucy Akello accusata, attraverso un’interrogazione parlamentare grottesca dell’onorevole Giuditta Pini, di voler reintrodurre la pena di morte per le persone gay, «divulghiamo», aggiungono gli organizzatori, «la nota che lei stessa ci ha trasmesso: “Io sottoscritta Lucy Akello, membro del Parlamento dell’Uganda dal 14 dicembre 2015, dichiaro di non aver mai firmato, né sostenuto alcun disegno di legge che prevedesse la pena di morte o l’ergastolo per gli omosessuali. Quando, infatti, un simile disegno di legge fu discusso al parlamento, non ero ancora deputata. Al contrario, mi oppongo fermamente alla pena capitale e svolgo attivamente campagne contro ogni forma di pena di morte per chiunque”». «E ancora un’altra smentita va fatta», continuano Brandi e Coghe, «quella relativa alla partecipazione al World Congress of Families di Verona di Scott Lively, oggetto anche lui della stessa interrogazione parlamentare: non lo conosciamo e non è mai stato tra gli speaker del nostro Congresso di Verona». Quanto alla nigerianaTheresa Okafor, accusata nella stessa interrogazione di sostenere che attivisti Lgbt cospirano con il gruppo terroristico Boko Haram, gli organizzatori dichiarano: «Non ci risulta che la Okafor abbia mai usato parole del genere. Nel suo intervento alla plenaria di Wcf VI – Madrid 2012 la Okafor non parla di alcuna cospirazione tra Boko Haram e gli attivisti Lgbt, ma si limita a domandarsi se non ci sia un legame tra il terrorismo anti cristiano in Nigeria e la cristianofobia occidentale. Ecco quanto ha affermato letteralmente: “In Nigeria, where I come from, we have these fondamentalists, Boko Haram – I’m sure you heard about them in the news, bombing churches – they seem to be helping some people in western countries who are out to silence Christians. The Boko Haram are targeting Christians in Nigeria, so you wonder if there is a conspiracy between the two worlds”». «Certo è singolare», commentano gli organizzatori, «che vengano massacrate mediaticamente personalità africane cristiane. Le identità sono tutte belle tranne quando sono in controtendenza rispetto al pensiero unico» (Notizie ProVita).



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Chi parteciperà del mondo politico?

Oltre al ministro Fontana e al vicepremier Salvini, hanno confermato la loro presenza al Congresso Mondiale delle Famiglie anche il governatore del Veneto Luca Zaia, il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e il senatore Simone Pillon, oltre alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni e il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani.

E alle tre forze politiche riunite (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) si rivolge Massimo Gandolfini, promotore del Family Day che in una nota spiega che “Sono completamente false, pretestuose e prive di ogni fondamento le affermazioni che vorrebbero il congresso una sorta di palcoscenico per imposizioni ideologiche contro la donna, ridotta in schiavitù da uomini brutti, sporchi e cattivi. “State serene” il popolo del Family Day ama le famiglie, le donne e i bimbi e sa benissimo che senza il genio femminile la società non sta in piedi. Molte sono infatti le nostre militanti che, oltre a contribuire alla accudimento di numerosi figli, ogni mattina si alzano per svolgere la loro professione, dando il meglio di loro stesse sia a casa sia nell’ambiente di lavoro. Per questa ragione confermiamo il nostro pieno appoggio ai partiti (Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia) che fino ad oggi ci hanno sostenuto nella battaglia a favore dei principi non negoziabili e ringraziamo in particolare i ministri Salvini, Fontana e Bussetti che con coraggio hanno accettato di sfidare la macchina del fango e delle menzogne, manifestando anche dentro il governo, l’impegno a sostenere la “bellezza” della famiglia naturale”.

“Certamente non sosterremo mai quei partiti che chiedono l’applicazione della 194 solo nell’ottica del diritto d’aborto e negano l’aiuto alla madre in difficoltà, che sostengono il diritto di suicidio, anche negando l’obiezione di coscienza, che omologano famiglia naturale e unioni civili, che violano il diritto dei bimbi di avere mamma e papà, con pratiche di ingegneria sociale come l’utero in affitto e le adozioni omogenitoriali, cercano di mettere mano addirittura sullo sviluppo della pubertà maschile/femminile e  che invocano il diritto di droga libera e l’educazione di stato “gender”.A Verona saremo tanti, ordinati, sereni, con tantissime famiglie e bimbi, senza insulti verso chiunque, senza slogan maleducati e ignobili, senza bestemmie, che offendono prima e soprattutto proprio chi li proferisce”.

Tolto il patrocinio della Presidenza del Consiglio

Non è opportuno il patrocinio della Presidenza del Consiglio al Congresso mondiale delle famiglie in programma a fine mese a Verona. Ad annunciarlo è direttamente il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Il patrocinio” sul World Congress of Families “è stato concesso dal Ministro Lorenzo Fontana, di sua iniziativa, nell’ambito delle sue proprie prerogative, senza il mio personale coinvolgimento né quello collegiale del Governo. All’esito di un’approfondita istruttoria e dopo un’attenta valutazione dei molteplici profili coinvolti, ho comunicato al Ministro Fontana la opportunità che il riferimento alla Presidenza del Consiglio sia eliminato e gli ho rappresentato le ragioni di questa scelta”, afferma il premier su Facebook.

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Aggiornamento ore 20 del 22 marzo 2019 

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