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5 priorità per i cattolici quando si parla di salute

MIRACLES

John Bridges | PD

Miriam Diez Bosch - pubblicato il 26/03/19

Secondo l'arcivescovo di New York, il cardinale Timothy Dolan

Quando i credenti parlano di salute, devono fare attenzione a cinque punti nevralgici, sostiene l’arcivescovo di New York, il cardinale Timothy Dolan.

Il porporato li ha esposti salutando i membri dell’assemblea di Somos Community Care, un’entità newyorkese che offre servizi sanitari alle persone più vulnerabili della città con medici che parlano la loro lingua (spagnolo o cinese), soprattutto nei quartieri del Bronx, Harlem e Queens, creando così un vincolo con la comunità locale e avvicinando la medicina alla gente.

Per l’arcivescovo della metropoli statunitense, quando riflettono o contribuiscono al sistema sanitario i credenti devono prestare attenzione a questi cinque elementi fondamentali:

  1. Mettere al centro la dignità della persona umana.
  2. Adottare una visione olistica della salute: unità di corpo, anima e mente.
  3. Il sistema sanitario deve dare priorità ai malati, priorità già radicata nel Vangelo.
  4. Non si può dimenticare la figura di Gesù Cristo, che ha dato tanta importanza alla cura delle malattie.
  5. La fede, se è vera, contribuisce a dare speranza nel dolore.

Questa prospettiva illustrata dal cardinale Dolan può unire anche persone con altre convinzioni o valori, come ha sottolineato Ramón Tallaj, fondatore di Somos Community Care.

Cardenal Timothy M. Dolan

Il cardinale ha insistito molto sull’accoglienza e sulla delicatezza con cui trattare tutti i pazienti, e ha ricordato che la persona umana non è solo corpo, ma anche mente e anima.

Per il cardinale, la figura di Gesù Cristo che cura i malati è una delle più potenti e ricorrenti nel Vangelo, e da una prospettiva cattolica la speranza è di radicale importanza.

La vitalità del ministero della salute cattolico a New York è “forte”, e il porporato si mostra “speranzoso” ed esorta gli agenti di pastorale a rimanere accanto ai più bisognosi, vulnerabili e fragili, per offrire loro non solo assistenza sanitaria, ma anche la necessaria compagnia umana e spirituale.

Un ospedale cattolico, ha sottolineato, non è un centro qualsiasi. Agli occhi del personale medico e infermieristico, i pazienti sono innanzitutto persone umane, e ogni persona umana – ricca o povera – ha dignità.

Il CEO di Somos, Mario Paredes, ha ringraziato dal canto suo il cardinale per il suo operato e soprattutto per il suo interesse nei confronti degli indifesi in una città e in un’arcidiocesi in cui questi cittadini sono molto numerosi e privi di reti di sostegno.

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