Mio fratello Giovanni mi ha “nominata” in una sfida su un social network. Dall’elenco che ha pubblicato lui stesso, arguisco che devo citare dieci libri: non è, però, specificato se debbano essere i libri che amo di più, i libri più “grandi” fra quelli che ho letto, i libri più riletti, i libri che mi hanno cambiato la vita…
Nell’incertezza, adotto un criterio ancora diverso: citerò i libri-colpo-di-fulmine. Dovete sapere che, quando un autore mi piace molto nel primo libro che leggo dalla sua penna, sono invogliata a proseguire la lettura, tanto che – di alcuni autori – penso di aver letto tutti i libri, alcuni dei quali diverse volte.
Si instaura una magia, fra un autore di cui si è amato un frammento della produzione ed il lettore, e chi si trova bene nel mondo di parole, fantasia, concetti, valori creato da uno scrittore desidera non abbandonarlo più.
Di molti dei miei “colpi di fulmine” ricordo anche dove e quando ho aperto per la prima volta le loro pagine: spesso, questi innamoramenti sono stati cotte estive, nella casa in campagna oppure in pineta al mare, quando (colpa della mia totale incapacità sportiva o del mio amore per i libri) intorno a me fervevano tornei di racchettoni-bocce-beach volley e chi più ne ha più ne metta e io, nell’esasperazione dei miei, divoravo una valigia di libri (letteralmente) in ogni vacanza.
Ecco, allora, i miei colpi di fulmine…
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1- Dostoevskij, Le notti bianche. Lo davano in omaggio con “Famiglia Cristiana” nel… ’95, forse? E da lì ho letto tutto ciò che ho trovato in traduzione italiana di Fëdor. Il preferito? I fratelli Karamazov, senza dubbio.
2- Shakespeare, Amleto. Qui – confesso – il colpo di fulmine è stato “visuale”, e forse il fascino di Laurence Olivier non è stato indifferente all’innamoramento… Comunque, da lì in poi Shakespeare mi ha conquistata definitivamente. Preferito? Re Lear.
3- Ricoeur, Il male. Un libro vertiginoso, in cui la profondità è regalata con semplicità, e permette di conciliare l’impossibile: dare una spiegazione accettabile al problema del male, senza scalfirne il mistero.
4- Chesterton, I racconti di Padre Brown. Grazie a questi deliziosi gialli mi sono avvicinata ad un autore di straordinaria grandezza, che ha saputo prevedere e comprendere i problemi e le ferite della modernità. Preferito? Ortodossia.
5- Iarocci, a cura di, Cento Haiku. Raccolta di poesie giapponesi, proprietà di mio padre: quando li ho scoperti, non li ho più lasciati. Autore preferito? Sicuramente Bashō.
6- Eliot, La sorella velata. Poeta scoperto in quinta liceo, grazie alla prof di inglese, e da lì mai più lasciato – tanto da averne tentato delle traduzioni ed addirittura aver provato a metterne in musica dei versi (peccato adolescenziale, non dubitate).
7- Celan, Die Niemandsrose.Conosciuto Celan tramite la musica (di Giya Kancheli) ed un amico speciale che me li ha “presentati” entrambi. La poesia di Celan è forse quella che amo in assoluto di più.
8- Florenskij, Iconostasi. Saggio sull’icona. Molto più di quello che il titolo lascerebbe supporre; mi ha introdotta nella spiritualità cristiana ortodossa, tramite gli occhi di un filosofo straordinario.
9- Orwell, 1984. Per capire l’oggi.
10- Twardowski, Affrettiamoci ad amare. Un poeta quasi sconosciuto in Italia, ma con versi di una bellezza infinita.
Omessi da questa lista per ragioni numeriche, ma non meno importanti: Solzenicyn (soprattutto un meraviglioso piccolo libro, Miniature); Silone (soprattutto L’avventura di un povero cristiano); Bobin (tutto quello che ho letto)…
E poi, naturalmente, i libri forse meno “grandi”, ma che leggo con grande piacere, affetto e divertimento quando voglio rilassarmi. Anche qui, nella letteratura non vertiginosa, ci sono autori nei cui mondi torno sempre volentieri, e sempre mi riservano sorprese, incanto, spensieratezza.
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– Wodehouse: il “colpo di fulmine” è stato Perfetto,Jeeves, e da lì credo di aver letto tutto. Forse il più esilarante è Luna piena.
– Rex Stout: “colpo di fulmine” Nero Wolfe e i ragni d’oro, e anche da lì… non mi ha più fermata nessuno. Preferito? Non saprei… corro a rileggermeli tutti!
– Agatha Christie: letto penso tutto, preferito Dieci piccoli indiani(che è anche stato il colpo di fulmine).
– Guareschi: preferito Diario clandestino, colpo di fulmine un’antologia di racconti di don Camillo.
– Rowling, Harry Potter. Letti, riletti, ririletti (in inglese, ovviamente), a partire dal terzo, trovato in aeroporto a Londra una volta che avevo finito le mie letture da viaggio…
– Goldoni: preferito I rusteghi, colpo di fulmine… non lo ricordo più!
… E voi? Quali sono i vostri libri del cuore?
QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA CHIARA BERTOGLIO