La meta è importante, ma liberiamoci dell'impazienza di arrivare al traguardo: è lungo la strada che il nostro io cresce, cambia e incontra.
Durante questo tempo di quarantena ho letto Il mago di Oz (bisogna pur coltivare la nostra parte bambina!). Ci sono diversi aspetti interessanti in questa storia, ma ne vorrei mettere in luce uno in particolare, che tutti dovremmo ricordarci.
Non so se conoscete la trama: Dorothy, la protagonista, è una bambina che, insieme alla sua casa, viene trasportata da un uragano in un posto sconosciuto. Quando la casa atterra, uccide, cadendogli sopra, una terribile strega, e per questo motivo le scarpette d’argento che indossava, diventano di Dorothy. Alla bambina viene detto che hanno poteri magici, ma non è dato sapere di quali poteri si tratti. Da questo momento in poi la protagonista cercherà il modo per tornare nel Kansas, dove si trova la sua famiglia. Il desiderio di tornare a casa le farà compiere un cammino lungo e avventuroso, durante il quale conosce tre strani personaggi che si aggregano al suo viaggio, ognuno rincorrendo il proprio desiderio: lo spaventapasseri desidera un cervello, l’uomo di latta desidera un cuore e il leone desidera il coraggio.