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Il futuro di vostro figlio inizia prima ancora del concepimento

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Ospedale Bambino Gesù - pubblicato il 16/06/20

«Nei primi 1.000 giorni scriviamo il futuro di un bambino: ecco come». Il Professor Sergio Pecorelli racconta il rapporto che c’è tra il periodo che va dal pre-concepimento ai primi due anni di vita e lo stato di salute del futuro adulto

“La nostra salute e il nostro benessere quando cresciamo, da adulti e anche da anziani, dipende da ciò che succede prima del concepimento e durante i primi 1.000 giorni di vita”. A parlare è Sergio Pecorelli, professore emerito di Ostetricia e ginecologia dell’Università di Brescia.

Che cos’è e perché è importante la teoria dei primi 1.000 giorni?

La teoria dei primi 1.000 giorni ci fa capire come la nostra salute e il nostro benessere quando cresciamo, da adulti e anche da anziani, dipende in larga misura da ciò che succede prima del concepimento e durante i primi 1.000 giorni di vita. Questo è legato al modo in cui l’ambiente esterno influisce sui nostri geni: in altre parole, all’epigenetica.

Come è possibile che il comportamento dei genitori, addirittura nel periodo del pre-concepimento, possa influire sulla salute di un bambino che è ancora un “progetto”?

Oggi possediamo un’evidenza sperimentale straordinaria che deriva dalle conoscenze del mondo animale. Abbiamo scoperto che le cellule germinali, cioè gli spermatozoi e le cellule uovo, che poi daranno origine alla nuova vita, sono incredibilmente sensibili all’ambiente. Quindi legate ai nostri stili di vita. I primi 1.000 giorni di vita del bambino sono il periodo che inizia nei momenti precedenti al concepimento e, passando per i 9 mesi di gravidanza, termina al compimento dei due anni di vita. Si tratta, sottolinea Pecorelli, di un periodo “fondamentale nella definizione dello stato di salute del futuro adulto”.


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Ci faccia un esempio.

Una persona sedentaria, obesa e che mangia male, influenza alcuni geni in modo tale che la predisposizione al diabete, alle malattie cardiovascolari o anche a qualche tipo di tumore aumenta anche nel prodotto del concepimento. Insomma, su un bambino che poi diventerà un adulto.

Entrambi i genitori hanno un’influenza sul futuro dei propri figli?

Sì, nel modo più assoluto. Per quanto riguarda il padre, il processo di spermatogenesi, cioè la formazione dello spermatozoo, dura novanta giorni. In questi novanta giorni c’è una “finestra di sensibilità” di queste cellule all’ambiente.

È in questa fase che le abitudini del papà possono influire?

Se si ha intenzione di concepire un bambino, è importante fare attenzione alle proprie abitudini per almeno 180 giorni. Gli spermatozoi risentiranno positivamente dei comportamenti, anche se prima non ci comportavamo bene.

Poi comincia la gravidanza.

Il comportamento materno durante la gravidanza è sicuramente fondamentale, a partire dall’ambiente in cui vive. È importante è che la madre riesca a vivere in un ambiente sereno, nel quale non ci sia stress o ce ne sia il meno possibile. Lo stress è una delle cause più importanti di problematiche sull’embrione e poi sul feto.

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Cos’altro può fare una madre durante la gravidanza?

Deve stare attenta a tenere comportamenti attenti in tre aspetti della propria vita. Il primo è l’esercizio fisico. A meno che non ci siano controindicazioni, ogni giorno deve fare almeno 30 minuti di camminata veloce. Il secondo è l’alimentazione: la madre deve mangiare in modo adeguato e anche con i supplementi alimentari corretti. E infine, lo stress: deve averne il meno possibile.

In che modo queste abitudini influenzano la salute del bambino?

Tutto questo influenza in modo estremamente importante lo sviluppo del sistema nervoso e la programmazione fetale, cioè la programmazione della funzione di tutti gli organi del feto e di conseguenza di quando il feto sarà diventato prima un bambino e poi un adulto.

Dopo la nascita, i primi 1.000 giorni proseguono: quanto sono importanti i primi due anni di vita del bambino?

Si tratta di una fase cruciale. In primo luogo, l’ambiente in cui vivono il bambino o la bambina influenza tantissimo gli organi, gli apparati e i tessuti perché la plasticità, del cervello e di altri organi, è notevole.

Quali sono i consigli per i primi due anni di vita?

Lo stile di vita del bambino è molto importante. Pensiamo al cibo, ad esempio, a se è allattato o meno, a che cosa la mamma quindi avrà mangiato. Non solo, il rapporto tra i genitori può diventare fondamentale: il bambino risente molto di un clima familiare favorevole. E poi naturalmente ci sono tante altre componenti: il bambino, tra le altre cose, deve essere lasciato libero
di muoversi. Man mano che cresce, dopo che è passato un anno, il bambino deve fare almeno tre ore al giorno di movimento fisico. Tutto questo, e tante altre cose, incidono profondamente proprio su quella che è la nostra programmazione di crescita.

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