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Prima brillante medico, poi suora: la bella storia di Maria Chiara

VITIGUDINO

agustinosrecoletos.org

Una Professione solenne: è qui che si consuma l'incontro permanente con Dio (foto d'archivio).

Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 26/10/20

Maria Chiara Maestrini dal 24 ottobre è una suora della congregazione "Suore della Carità e dell’Istruzione Cristiana". Per cinque anni ha lavorato e studiato per diventare religiosa

Diventa suora dopo aver fatto il medico: cinque anni di lavoro sanitario tra i senza fissa dimora in un centro Caritas di Roma. Sabato 24 ottobre è arrivata la Professione solenne di Maria Chiara Maestrini. Ha emesso i voti perpetui nelle Suore della Carità e dell’Istruzione Cristiana, le cosiddette “suore di Nevers” che si ispirano al carisma di santa Bernadette di Lourdes.

Maria Chiaraè cresciuta a Firenze tra parrocchia e Azione cattolica. Poi l’incontro con la congregazione religiosa: un percorso parallelo agli studi in medicina, come racconta Toscana Oggi.

SAINT BERNADETTE
Phot Viron
Santa Bernadette, che ha ispirato le suore di Nevers.

Appassionata per la Parola di Dio

«Sono nata e cresciuta a Firenze – racconta la suora medico – tra la parrocchia, l’Azione cattolica: sono stati ambienti importanti anche per la mia crescita umana, per le relazioni. Mi sono imbattuta nelle suore di Nevers tramite un’amica del gruppo parrocchiale, che ha una zia nella congregazione. L’ho conosciuta in qualche incontro a cui è intervenuta: la cosa che mi ha colpito e che mi ha poi spinto, a distanza di tempo, a ricercare le suore, è stata la passione che ho sentito in questa donna, passione per l’uomo e per la Parola di Dio. Mi sembrava molto libera come approccio alla vita, e mi incuriosiva».

L’inizio della vocazione: “Sentivo una vocina…”

È stato un avvicinamento lento quello tra la medicina e la vita religiosa: «Questi primi incontri sono avvenuti quando ero alle scuole superiori, poi per una decina d’anni non le ho più frequentate. Ogni tanto sentivo una vocina dentro di me che diceva: potrei parlarci, fare una chiacchierata. Sentivo questo desiderio, ma allo stesso tempo lo fuggivo. Da più grande, su 25 anni, ho incontrato di nuovo le suore di Nevers, e ho sentito che era quello che cercavo: la prima sensazione è stata quella. Prima di entrare nella congregazione sono passati altri cinque anni: non è stata una folgorazione, è stato un percorso lungo, con tante tappe…».




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Amici e fidanzato

Nel frattempo la suor Maria Chiara ha studiato, fatto medicina, aveva i suoi amici e anche un fidanzato. «Tutte cose molto normali. Mi sono laureata e ho proseguito con il corso di specializzazione in medicina di base, ho iniziato a Firenze, poi a metà mi sono trasferita a Roma, per iniziare intanto l’altro percorso».

Medico della Caritas per i senza fissa dimora

Dottoressa con la passione per Gesù. «Gli anni di formazione, durante il noviziato, sono anni in cui si approfondisce la strada che stiamo scegliendo, anni di discernimento…». Poi dopo la professione temporanea, in cui si rinnovano i voti ogni anno, «ho ripreso la mia attività di medico, lavorando con Medici Senza Frontiere in un ambulatorio per le vittime di tortura. Poi ho iniziato a lavorare con la Caritas di Roma come medico in un centro di accoglienza per senza fissa dimora alla Stazione Termini».

Maria Chiara è stata lì dal 2015 fino a un mese fa, quando ormai la Professione solenne era all’orizzonte, «ed è stata l’esperienza che più mi ha segnato, è stata la mia scuola di formazione, potrei dire». 




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