"L'amore ti porta alla vita e supera la morte": grazie alla onlus Cuore di Lucia aperta dalla madre dopo la tragedia sono stati scavati 120 pozzi che salvano migliaia di vite
Nell’edizione del 4 novembre scorso del Corriere della Sera Buone Notizie troviamo un articolo a firma di Francesca Visentin che racconta l’esperienza della onlus Cuore di Lucia fondata da Pia Clementi dopo la tragica morte della figlia.
Un’intervista che dona una potente iniezione di fiducia e speranza a coloro che sono costretti a vivere momenti drammatici nella loro esistenza.
Una tragedia inimmaginabile
Pia Clementi ne ha vissuto uno terribile: il 15 luglio 2006 la figlia Lucia di 8 anni nuotando nella piscina di un residence sul Lago di Garda veniva risucchiata dall’aspiratore del riciclo d’acqua che era stato lasciato senza la griglia obbligatoria per legge.
La mamma, presente a bordo piscina, si è tuffata e ha lottato strenuamente per strappare la bambina alla morte, ma i suoi sforzi sono stati vani. Un dolore indicibile, l’annichilimento assoluto.
Non volevo guardare in faccia nessuno, non volevo parlare. Con l’immagine di tua figlia bloccata in fondo ad una piscina, hai solo voglia di ucciderti (…) Volevo solo sparire, morire, niente aveva senso. La piccola di casa, la principessa, la bimba che a 37 anni avevo voluto a tutti i costi se n’era andata. Il mondo per me non esisteva più. (Ibidem)
Così ricorda quei primi momenti Pia, mamma di 4 figli e avvocato a Schio, in provincia di Vicenza.
Segni inspiegabili indicano la strada della rinascita: Cuore di Lucia onlus
Ma la vita le riservava delle incredibili sorprese.
Ci sono stati segni inspiegabili, mi hanno indicato la strada. Sono una persona estremamente pragmatica, ma non ho potuto ignorarli. In camera di Lucia, nel suo diario, ho trovato un foglietto in cui aveva scritto “Un senso di vita per tutti nei nostri cuori”, frase strana, incomprensibile per una bimba di otto anni piena di gioia di vivere. Poi in cimitero davanti alla sua tomba, è comparso un cuore sulla pietra. Nessuno è riuscito a spiegarselo. Nel mio studio da un fascicolo è saltato fuori un suo disegno fatto tempo prima. Aveva disegnato un cuore pieno d’acqua, c’era scritto “Mamma e papà vi voglio bene”. È come se mia figlia mi avesse presa per mano dicendomi: lascia perdere il dolore e i sensi di colpa, la vita continua. L’esigenza dell’amore ti riporta alla vita e supera la morte. (Corriere)