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Cari politici, una donna che stira non è per forza frustrata

BARBIE, IRONING

filitova | Shutterstock

Pane e Focolare - pubblicato il 20/11/20

Fa di nuovo capolino la polemica: raffigurare sui libri di testo una mamma che stira sarebbe uno stereotipo tristissimo. Ma la politica sta aiutando le donne che scelgono di essere madri?

Nonostante tutti i problemi che gravano sulla scuola in questo momento (e non solo sulla scuola), l’on. Lucia Azzolina, alla quale è stato affidato il Ministero dell’Istruzione, sembra avere posto priorità alla lotta contro i c.d. stereotipi di genere. Ospite di Nemmeno un clic di Cinzia Leone, facendo riferimento ad alcuni libri di testo della scuola primaria dove sono raffigurati una mamma che stira o cucina e un papà al lavoro, ha detto:

È uno stereotipo tristissimo, il ministero ha fatto degli accertamenti, sentendo gli editori, e credo che sono stereotipi che devono essere superati; è necessario emanciparsi di più.



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Stereotipi?

Ci risiamo? Già ne ho parlato in questo blog quando l’allora Presidente dalla Camera Laura Boldrini ad un convegno a palazzo Madama sul tema “Donne e media” affermò:

Non può essere concepito normale uno spot in cui i bambini e il papà sono tutti seduti e la mamma serve a tavola.

Ma davvero sarebbero questi i problemi della nostra società e della nostra cultura? Confessiamolo che il vero obiettivo di queste considerazioni è la famiglia.

Premetto che ho sempre sostenuto l’importanza della collaborazione da parte di tutti nella gestione del ménage familiare. Evviva i papà che cucinano e fanno la spesa, evviva le donne, spose e madri, che danno il loro importante e geniale contributo nel mondo del lavoro. Ma perché sarebbe uno stereotipo la mamma che ha un ruolo importante nel focolare domestico? Cosa c’è di offensivo? Ci si riempie la bocca di solidarietà, generosità, spirito di servizio: e poi l’immagine di una mamma che cucina o stira sarebbe un insulto alla dignità della donna?

HOUSEWIFE, TIRED, HOME
Shutterstock
Perdita del piacere per le attività quotidiane

Sarebbe ora che i nostri politici, invece di dedicare del tempo a criticare le immagini di generosità e amore familiare, imparassero anche loro a mettere in pratica davvero quello spirito di servizio. Il mondo funzionerebbe sicuramente meglio.


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Lavoro e famiglia

Molte donne si aspettano dal governo ben altra attenzione verso di loro, a tutela della loro felicità: vorrebbero che lo Stato si facesse carico di una vera politica di conciliazione tra gli impegni di famiglia e quelli del lavoro. E se una mamma decide di dedicarsi esclusivamente ai propri figli dovrebbe essere aiutata a farlo, vedendo riconosciuto il grande ruolo sociale che sta svolgendo, mentre sappiamo che oggi non esistono aiuti, non c’è un fisco a misura di famiglia, anzi le famiglie numerose sono penalizzate.

Dietro queste uscite infelici dei politici, che vorrebbero abbattere quelli che considerano stereotipi, si nasconde l’obiettivo di attaccare l’istituto familiare, visto non per quello che è, un luogo di amore, solidarietà e supporto reciproco, ma come un luogo dove la donna sarebbe schiavizzata nel suo ruolo di moglie e madre. Una donna che cucina? Orrore, il ministero deve vigilare! E non parliamo di quella che stira: immagine offensiva! Se andiamo avanti così, verrà censurato anche Umberto Tozzi, che nella sua canzone Ti amo cantava: «Fammi abbracciare una donna che stira cantando!»

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA PANE E FOCOLARE

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