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Per me il Paradiso è come la torta e questa vita il suo gustoso impasto

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Di Jacob Lund|Shutterstock

Semplici scatti - pubblicato il 24/11/20

Vi ricordate quando preparavate la torta con la mamma e non vedevate l'ora di assaggiare l'impasto rimasto nella ciotola? Ecco come penso alla gioia di questa vita e a quella del Cielo; la prima, quando è vera, è anticipo di Paradiso.

L’impasto della torta

Mi ricordo quando mamma versava l’impasto della torta nella teglia e io, piccola piccola, ero lì in attesa, sperando che ne rimanesse attaccato il più possibile alla ciotola, aspettando il momento topico: la spatolatura.
Finita la spatolatura, la ciotola solitamente tornava come nuova, a meno che mamma non avesse ecceduto con il pizzico di sale.
Una goduria celeste. Una beatitudine assaporata, fermata per un istante, a volte un po’ più, nell’attesa che la torta fosse pronta. Nell’attesa della gioia più grande, quella finale, la gioia reale.




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Anticipi di Cielo

Ecco, oggi penso alla dolcezza di quell’impasto come ai miei pezzetti di Cielo in terra, quelli che Dio ha deciso di farmi assaporare prima del Tempo, perché io restassi, perché io non prendessi un’altra strada, affranta dalla noia, dalla delusione o magari dai dubbi (guai se non venissero a galla). Affinché io fossi certa che il Cielo esiste ed inizia già qui sulla terra.
I miei piccoli assaggi celesti, il mio spatolare quell’impasto dolcissimo. Non gioie umane, non soddisfazioni, non pace e serenità zen, ohm. Perché esiste una gioia fatta di terra, bellissima anch’essa, ti accende, ti pervade, sembra imperitura, ma al primo intoppo sbiadisce, alla prima arrabbiatura viene cancellata, quasi come se mai l’avessi davvero provata, davvero toccata. Tutto torna come l’attimo prima.

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Una gioia con un gusto diverso

Il Cielo, invece, te ne accorgi subito che ha un sapore diverso, nessuno ti può rubare il ricordo della dolcezza di quel pezzetto di paradiso toccato, perché quello resta. Incastonato dentro di te, diventa sorgente, alimenta. Ogni tanto lo puoi scordare, ma a suo tempo riaffiora e il celeste risplende del suo colore originario, come se il tempo non fosse passato, come un impasto girato pochi attimi prima; e quel qualcosa di buono, di dolce si espande e contagia te, e non solo.
I miei piccoli pezzetti di Cielo, la mia spatolatura.
Ecco la mia ragione. Ecco il motivo per cui non mollo. Per cui io resto. Per cui io credo. Ancora, e spero per sempre.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA SEMPLICI SCATTI

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