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Le 3 sfide dell’Italia al prossimo G20, nel solco di Papa Francesco?

FILOMENA MAGGINO GOVERNO BENESSERE ITALIA

©Cabina di Regia

Silvia Costantini - pubblicato il 02/12/20

Sostenibilità, ecologia e dignità umana: le proposte del nostro Paese al mondo

Nel 2021 l’Italia assumerà la presidenza del G20. È la prima volta che accade. E, questo avviene in un momento particolarmente complicato sia per l’Italia che per il mondo intero, dovuto anche alla pandemia da Covid-19 che non solo ha mietuto e continua mietere tante vittime, ma sta affossando l’economia di interi settori produttivi.

In questo contesto sono state identificate per la Presidenza Italiana del G20 cinque aree d’intervento e di queste, “Persone, pianeta, prosperità” sono oggetto della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile affidato alla Cabina di Regia – Benessere Italia, presieduta dalla professoressa Filomena Maggino.

D.: Presidente Maggino, questo modello di sviluppo basato sulle 3P: “Persona”, “Prosperità” e “Pianeta”, è molto vicino ai temi e alle priorità del pontificato di Papa Francesco, messo in risalto sia nella Laudato Si’ che nella Fratelli tutti. Prof.ssa Maggino, possiamo dire che c’è un’influenza del pensiero di Papa Francesco in questa proposta valoriale?

Prof.ssa Maggino: Il Papa come al solito è in grado di catturare e razionalizzare, declinare e sviluppare quelle che sono le esigenze che circolano. Questi tre temi, “persona, prosperità e pianeta”, trovano una sintesi in quello che è la vita, la vita in tutte le sue forme e che deve essere rispettata.

D.: Cosa intendete con “Persona”? Ci troviamo davanti ad un concetto filosofico. Cosa significa mettere la persona al centro di un piano di azioni internazionali multilaterali, come quello che proponete al G20?

Prof.ssa Maggino: Io ho fatto una riflessione anche in seguito all’epidemia: il fatto di non aver messo al centro delle decisioni nei decenni passati il benessere delle persone ci ha portato a quello che abbiamo vissuto, un’emergenza.

Al di là dell’epidemia c’è stata un’emergenza sanitaria perché il Paese era fragile, mancavano i servizi territoriali alla persona, molte persone vivevano in aree tra le più inquinate d’Europa. Il non aver messo le persone al centro delle riflessioni e delle decisioni che si fanno anche a livello politico ha posto il paese, potrei dire il mondo, in estrema fragilità. E molto spesso ora si dice: ”ci dobbiamo attrezzare per altre emergenze”. Ma, non è attrezzarci per le emergenze, quanto piuttosto dobbiamo attrezzarci per il benessere dei cittadini. E’ lì che siamo resilienti, è lì che siamo sostenibili, cioè nel momento in cui pensiamo al benessere dei cittadini.

D.: Torniamo sulla seconda delle vostre priorità: l’ambiente, simboleggiato dalla parola “Pianeta”. E’ questa una grandissima urgenza, che ci coinvolge tutti da vicino. Papa Francesco sta mobilitando il mondo per la salvaguardia della “Casa Comune”. In che modo e da dove partire per salvare il pianeta?

Prof.ssa Maggino: In fondo, è quello che abbiamo detto prima, perchè se mettiamo al centro le persone di fatto, preserviamo anche l’ambiente, cioè quelle condizioni che consentono alle persone di vivere e vivere bene. Quindi, l’inquinamento di cui abbiamo parlato prima, eliminarlo significa pensare al benessere delle persone e dell’ambiente. Di fatto vedo queste tre parole tutte collegate nell’idea di vita, di rispetto per la vita, in tutte le sue forme.

D.: Come la Cabina di regia intende promuovere lo sviluppo sostenibile, a partire dall’Italia? Papa Francesco propone una revisione del nostro sistema economico a partire dalle lezioni che dobbiamo tirare da questa pandemia. Come si costruisce la “Prosperità” per tutti in tempi del COVID e post-COVID?

Prof.ssa Maggino: L’epidemia ci ha lasciato una lezione da imparare o correremo il rischio di ripetere nuovamente queste esperienze. Personalmente dico sempre che l’epidemia non è stata tale quanto piuttosto una vera e propria “sindemia”, ovvero quella epidemia che incrociando delle fragilità e anche delle diseguaglianze, ci ha reso fragili. Ma, non tutti vivevano nello stesso modo. Quindi c’era chi viveva in un ambiente inquinato e chi no, chi si alimentava in modo corretto e chi no, chi aveva più patologie…e se andiamo indietro magari aveva contratto queste patologie per un lavoro usurante. In questo senso si chiama sindemia, perché non colpisce tutti allo stesso modo.

E’ stata anche una cartina di tornasole di disuguaglianze: territoriali, economiche. Se ci pensiamo bene chi ha subito maggiormente da ogni punto di vista l’epidemia e l’emergenza farà più fatica a riprendersi. Quindi il rischio è che rimanga in quella fragilità ed è questo che dobbiamo evitare e rompere questo circolo vizioso. Chi l’ha subita di più subirà anche le conseguenze dopo. Se si pensa anche al fatto che abbiamo trascurato molti interventi chirurgici che erano urgenti, tutta la diagnostica, assistenze che possono risolvere anche piccoli problemi ma che se non affrontati nel tempo diventeranno emergenze, ecc. Forse dovremmo evitare che questo periodo che ci vedrà protagonisti nel futuro diventi un’ulteriore emergenza, non da Covid ma come conseguenza per quanto successo, in termini economici, di salute, di relazioni.

D.: Come questi tre elementi, “persona”, “pianeta” e “prosperità”, possono contribuire a costruire un mondo di “Pace”, come proposto dall’Italia al G20? E rispetto alla quinta P di “Partnership”: c’è una nuova visione delle relazioni tra le nazioni?

Prof. Maggino: Partnership significa condividere esperienze che si fanno a livello di governance e che possano essere stimolanti per tutti. Per la pace se alla fine riduciamo le diseguaglianze all’interno dei Paesi, tra Paesi, tra gruppi sociali, che non vuol dire portare ad essere tutti uguali – che non sarebbe neanche giusto – in quanto ognuno di noi è una vita da rispettare nella sua unicità. In questo senso, se rimetteremo al centro questa idea, la pace diventerà una conseguenza naturale.

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