Una martire, flagellata alla colonna sotto Giuliano l'Apostata, protegge gli epilettici e quelli che si comportano in modo strano e imprevedibile.
Ogni tanto, la luce che vedi in fondo al tunnel è generata dai fari di un TIR che ti sta venendo addosso contromano.
È grossomodo così che dovettero sentirsi i cristiani del IV secolo, quando si resero conto che al buon Costantino era succeduto il figlio Costanzo (non poi malaccio, ma di fede ariana) e che la morte di Costanzo aveva consentito la salita al potere di Giuliano.
Il fatto che Giuliano sia passato alla storia come l’Apostata potrà forse lasciar immaginare ai più arguti che non vi fu una particolare simpatia tra l’imperatore (apertamente pagano) e i sudditi cristiani del suo Impero.
A onor del vero, se non vi fu simpatia, non vi fu nemmeno persecuzione vera e propria. Non nel modo cruento e palese cui i martirologi ci hanno abituato, quantomeno. Formalmente, i cristiani furono “perseguitati” da Giuliano solo nella misura in cui persero alcuni dei privilegi che avevano ottenuto precedentemente; inoltre, fu vietato loro di insegnare. All’atto pratico, la manifesta antipatia che l’autorità suprema mostrava nei confronti dei cristiani finì col dare il La a persecuzioni “dal basso” organizzate a livello locale da gruppuscoli violenti (che, peraltro, non vennero mai fermati).
Come a dire: fanatici isolati e scoordinati, sì – ma non per questo meno insidiosi.
È in questo contesto che dobbiamo collocare la morte di santa Bibiana, che – a dar retta alla tradizione – incontrò il martirio il 2 dicembre di un anno imprecisato, ma comunque sotto l’impero di Giuliano Apostata.
Santa Bibiana
Già rimasta orfana a causa della violenza anticristiana, la giovinetta fu prelevata dalla sua casa, legata a una colonna e lì flagellata fino alla morte. Le spoglie furono raccolte da un sacerdote che diede loro degna sepoltura collocandole nella casa in cui Bibiana aveva vissuto, che divenne così luogo di culto.
Questo luogo di culto è ancor oggi frequentato: sto parlando della chiesa di Santa Bibiana che ancor oggi fa bella mostra di sé, a Roma, non lontano dalla stazione Termini. Se avete intenzione di andare a visitarla, vi suggerisco di allungare la passeggiata di qualche isolato per ammirare, a poca distanza, le rovine del tempio dedicato a Minerva Medica.