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La coppia non è un puzzle di incastri perfetti ma un affresco a tinte forti

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Di Just dance|Shutterstock

Sposi&spose di Cristo - pubblicato il 17/02/21

L'idea che avere in comune gusti, pensieri, inclinazioni sia la garanzia per una relazione di coppia felice è la miglior preparazione per una cocente delusione. Le differenze tra un uomo e una donna sono fonte di ricchezza ma anche di fatica: bisogna saperle accogliere e, a volte, schivare!

Di Pietro e Filomena

Ricordate quella canzone di Daniele Silvestri che diceva: “…le cose che abbiamo in comune sono 4850…”?

E’ così, capita un po’ a tutti star lì a stilare la lista delle cose che abbiamo in comune con il nostro partner…perché questo, pare, ci rassicuri.

“Più cose abbiamo in comune, più ci somigliamo…e meglio funzionerà il nostro rapporto” ci diciamo. Ed in parte è importante che si abbia una visione comune della realtà e della meta della vita, ma per il resto possiamo anche imparare a godere delle nostre differenze.


RANDKI, KIEDY DAĆ DRUGĄ SZANSĘ

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E a tal proposito vi raccontiamo, ormai come nel nostro stile, una storiella.

Un giorno, di tanto tempo fa, lui le disse:

“Tesoro, vuoi sposarmi?”

“Oh, caro! Quanto ci hai messo a chiedermelo!!!”

Si abbracciarono, si baciarono e qualche mese dopo  si sposarono e vissero Felici e……..

No.

La loro vita fu davvero molto difficile, soprattutto quel giorno in cui lei voleva andare a comprare una borsa e lui avrebbe voluto guardarsi la partita in TV.

Litigarono molto quel giorno…

si scagliarono fulmini e saette, parole pesanti e alla fine lui rimase immobile sul divano a fare zapping all’infinito e lei a piangere in bagno.

Lui prima del matrimonio era convinto che avrebbe trovato in lei…chennnesò”non dico una donna con cui parlare di calcio tutti i giorni, ma almeno una che non mi rompesse troppo durante le partite dalla serie A alla serie Z…della Champions, della Coppa, della Supercoppa, della sottocoppa, ecc….”

Lei prima del matrimonio era convinta che avrebbe trovato in lui…chennnesò…”non dico una migliore amica con cui passare tutti i giorni a fare shopping,  ma almeno qualcuno con cui dedicarsi piacevolmente allo shopping il lunedì, il martedì, il mercoledì, il giovedì, il venerdì, il sabato e la domenica mattina (domenica pomeriggio libero per fare una passeggiata in centro)”.

Quel giorno litigarono molto s:i erano delusi a vicenda.

E pensare che il mese precedente, quando si erano sposati, avevano immaginato che le cose sarebbero andate molto, molto diversamente.

Già, perché a vari livelli tutti siamo più o meno convinti che il coniuge debba somigliarci in qualche modo…

che l’anima gemella debba essere gemella della mia anima…cioè, in altre parole, l’altro deve essere uguale a me…un alterEGO.

Dicono in televisione che questa dovrebbe essere la fonte della felicità coniugale. Ma, lo sappiamo, non lo è. E La Tv non dice sempre la verità.

Già, perché il matrimonio non si fonda sulla somiglianza dei coniugi…

E allora?

E allora tuo marito non potrà mai corrispondere all’idea di migliore amica che hai nella testa, ovvero ad una psicologa-estetista-parrucchiera-un po’ romantica e un po’ avventuriera, etc…infatti:

  • Lui non potrà mai capirti fino in fondo: è tuo marito, non è un interprete di lingua aliena…
  • Lui non potrà mai entusiasmarsi fino alle lacrime per un paio di scarpe: è  tuo marito, non è #barbie…

E allora tua moglie non potrà mai corrispondere all’idea di migliore amico che hai nella testa , ovvero ad uno che non ti rompe, che non ti rompe e ancora non ti rompe e ancora non ti rompe…Infatti:

  • Lei non potrà mai capirti fino in fondo: è tua moglie, non è un’interprete di alfabeto Morse.
  • Lei non potrà mai capire come funziona il fuorigioco: è tua moglie, mica #sandrociotti…



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E allora?

E allora siete e sarete sempre diversi l’uno dall’altra. Siete e sarete sempre due persone distinte. Siete e sarete sempre due persone, appunto, non una.

In altre parole la vita di coppia può essere distrutta dalle inevitabili differenze tra marito e moglie, oppure si può nutrire e arricchirsi proprio con quelle differenze costitutive esistenti tra l’uomo e la donna.

L’altro non l’hai sposato affinché potesse farti felice, potesse appagarti, potesse soddisfarti…l’hai sposato per donarti e per accoglierlo così, proprio così com’è: ed è, inevitabilmente, differente da te.

E allora….vissero FELICI…e DIFFERENTI.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DAL BLOG SPOSI E SPOSE DI CRISTO

Tags:
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