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Più vicino ai libri e più lontano da Dio? San Tommaso chiarisce questo errore

AQUINAS

Lawrence OP CC

Vitor Roberto Pugliesi Marques - pubblicato il 19/02/21

Consideriamo l'opera, e soprattutto la vita, di San Tommaso d'Aquino come luce per distruggere definitivamente la menzogna per la quale la fede è incompatibile con la razionalità e la logica

Nella sua biografia filosofica su San Tommaso d’Aquino, lo scrittore e filosofo inglese G. K. Chesterton ha scritto:

“Ciò che colpiva nella vita di San Tommaso era il suo amore per i libri e la sua vita dedicata ad essi; viveva esattamente come il personaggio dell’accademico o lo scriba delle Canterbury Tales (opera del poeta inglese Geoffrey Chaucer), che avrebbe preferito possedere cento libri su Aristotele e sulla sua filosofia ad avere qualsiasi ricchezza che il mondo potesse offrire”.

Di fatto, l’amore di San Tommaso per i libri è impressionante, visto l’opera monumentale che ha lasciato pur essendo vissuto in un’epoca di difficile accesso ai libri e senza avere le disponibilità moderne di Internet e dei suoi siti di ricerca.




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Ciò che è degno di ammirazione nella vita del Dottore Angelico, però, è che man mano che avanzava nel suo percorso intellettuale trovava tracce di Dio in tutto ciò che sperimentava. Quando si pensava che la filosofia greca fosse inconciliabile con la fede cristiana, San Tommaso si è messo a studiare l’opera di Aristotele e a mostrare che in quell’opera pagana si possono trovare delle basi per una comprensione razionale e viva degli insegnamenti di Cristo. Per lui non esiste contraddizione, ma la somma delle forze per riuscire a comprendere l’amore incommensurabile di Dio. Penso che l’episodio della biografia che sintetizza meglio questo suo pensiero di unità di tutte le cose in Dio sia lo scontro filosofico con Sigieri di Brabante.

Solo una verità

Questo filosofo belga insegnava presso la facoltà di Arte dell’Università di Parigi, e professava una dottrina basata sull’esistenza di una duplice verità: quella del mondo soprannaturale e quella del mondo naturale. Come ci spiega Chesterton, Sigieri di Brabante aveva spezzato la testa umana in due, e lo sviluppo della sua filosofia avrebbe permesso allora di intuire sottilmente che esistono il campo irrazionale della fede e il campo razionale delle scienze. Ora, chi vorrebbe stare dal lato dell’illogico? Chi vuole difendere ciò che non ha senso? Credo nessuno. Su questa linea, man mano che l’uomo si avvicina agli studi, alle scienze e alla razionalità, tende sempre più ad allontanarsi da Dio, vedendo nella fede solo irrazionalità e caos. Non è forse quello che vediamo ancora professare in università e circoli di pensatori che si dicono moderni?




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Per il nostro bene, di fronte a questo errore, San Tommaso è stato deciso e ha dichiarato che esiste un’unica verità, la fede. In questo modo, nulla che si venga a scoprire nella natura può contraddire la fede, e una volta che questa è l’unica verità, nulla che si possa dedurre dalla fede può contraddire i fatti. Partendo da questa premessa, più è vicino ai libri, più l’uomo deve avvicinarsi a Dio, perché lo studio onesto permette di trovare Dio in tutto il creato e in tutta la cultura civilizzata. Attingendo a questa fonte, lo scienziato francese Louis Pasteur dichiarò che “un po’ di scienza ci allontana da Dio. Molta ci avvicina”. In modo simile, il genetista statunitense Francis Collins, nel suo libro Il linguaggio di Dio. Alla ricerca dell’armonia tra scienza e fede, giunge a un’analisi simile attraverso un’onesta testimonianza della sua esperienza con gli studi sul genoma umano. Dopo essere stato un ateo deciso, inserendosi nella grandezza della genetica dell’essere umano e della sua complessità è passato da ateo a cristiano convinto a 27 anni, perché mai, senza la presenza di un logos creatore, tutto quello avrebbe potuto esistere.

Consideriamo l’opera, e soprattutto la vita, di San Tommaso d’Aquino come luce per distruggere definitivamente la menzogna per la quale la fede è incompatibile con la razionalità e la logica, perché tutte le strade portano a Dio. Per questo basta avere una vita intellettuale sana e un’onestà pura al momento di analizzare la realtà che ci circonda.

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