L’arte cattolica ha svolto molte funzioni nel corso della storia, dall’educazione alla fede all’ispirazione spirituale.
Le opere d’arte più famose e apprezzate, ad ogni modo, impallidiscono di fronte a una semplice incisione su un muro di un campo di concentramento nazista. Anche se non è a colori e la definizione non è ottimale, si tratta dell’opera che un artista ha realizzato nel suo momento di massima disperazione, ed esprime la speranza e la fiducia in Cristo di fronte al terrore e alla disperazione che i campi volevano instillare nelle loro vittime.
Nel tragico campo di Auschwitz non sono certo mancate storie ispiratrici di perseveranza cattolica di fronte alla persecuzione. È lì che San Massimiliano Kolbe si è sacrificato per salvare un ebreo, che è poi sopravvissuto e ha partecipato alla beatificazione del sacerdote. L’esempio di San Massimiliano ha ispirato e ispirerà ancora la devozione di intere generazioni.
Le incisioni
Dietro l’angolo della cella in cui San Massimiliano Kolbe è andato incontro al suo destino c’è un altro esempio della pervicacia della fede cattolica. Lì, nella cella 21, ci sono due incisioni: il Sacro Cuore di Gesù e la Crocifissione.