Si è spento ieri sera il giovane imprenditore Nicola Zattoni, colpito da un forma molto aggressiva di Sla. Ai suoi amici aveva voluto dire: "Io sto vivendo, e voi con me, un anticipo di paradiso. Per cui quando tra poco non ci sarò più saprete che non avrò smesso di festeggiare".
Una salita ripida, la Sla
Lo scorso agosto, arrampicandosi su un vulcano spento durante una vacanza in Islanda, Nicola Zattoni, giovane imprenditore di Riccione, ha sentito un affaticamento alle gambe e un’amica lo ha fatto appoggiare al suo braccio per continuare la salita. Questo è stato il segno con cui la malattia ha bussato alla sua porta, ma è anche il segno di un Dio che chiede di appoggiarsi completamente a Lui. L’equilibrio si sposta: dalla forza delle nostre gambe, alla forza del Suo braccio che ci sostiene. Dalla totale indipendenza di un giovane 37enne lanciatissimo nel mondo imprenditoriale delle startup, alla totale dipendenza di quello stesso giovane che, affrontando una malattia grave e fulminante, è arrivato a dire:
Io vi auguro che la vostra vita possa essere piena come la mia.
Nicola si è spento ieri sera, a ottobre aveva saputo di essere affetto da una forma molto aggressiva di Sla.
Un imprenditore entusiasta
Nicola Zattoni aveva una mission professionale che era poi tutt’uno con una missione di vita. Nel 2019 aveva fondato Innovazione, un incubatore di start up nato per aiutare e sostenere l’imprenditore nella delicata fase d’avvio di un nuovo progetto. Sul profilo LinkedIn si legge che il ruolo di Nicola era quello di businnes angel. (Mission, angel. Curioso come certi nomi ‘topici’ in ambito aziendale peschino nel ricco mare del cristianesimo, no?)
Servire era il verbo che lo entusiasmava. Strano di questi tempi, ma sensatissimo: significa avere entusiasmo per lo slancio altrui. Sostenere una start up, affiancare il progetto di un’impresa che comincia, mi ricorda vagamente quel ‘… e vide che era cosa buona’ che rende il Nostro Creatore il primo degli entusiasti non egocentrici. Per essere capaci di fare il business angel occorre un grande investimento di energie e sforzi. Muoversi, darsi da fare – fisicamente e mentalmente -, darsi le ragioni per un coraggio fiducioso. Nicola era proprio così.
E poi, all’improvviso, dopo quella fatidica vacanza in Islanda, l’imprevisto di una malattia invalidante e aggressiva ribalta tutto. Da ottobre 2020 Nicola ha fatto i conti con la Sla che lo ha costretto a fare tabula rasa di una vita di piena, libera e fiera indipendenza.
Qualche mese fa, ospite alla trasmissione Bel tempo si spera di TV 2000, Zattoni aveva dichiarato:
Ho sempre avuto il desiderio di servire, in due significati. Primo: essere utile. E l’altro, quello di accudire. Da quando ho questa malattia ho bisogno fondamentalmente di tutto. […] E dunque oggi mi chiedo: a cosa servo?