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Umberto Macchi - pubblicato il 29/06/21

Un aiuto per trarsi d'impaccio durante i nostri viaggi...

Abbiamo già trattato interessanti punti di vista neo linguistici, come le lingue che non ci appartengono per “ceppo” si sono insinuate nel nostro linguaggio quotidiano, andando a minare alcune certezze grammaticali (per ricordare leggi qui). Di fatto, su Tik Tok grazie alle lingue sono nate nuove professioni, e i nostri ragazzi hanno la possibilità di sperimentare la gamification(non ti giunge nuova vero?) e imparare.

Per tutto il resto, c’è Google Translate.

Qualsiasi sia la tua necessità linguistica Google translate può darti una mano, sia nella pronuncia sia nella corretta ortografia. Una nota: non è un traduttore nel senso editoriale del termine, non deve essere usato per la traduzione di lunghi testi, ma più semplicemente come un dizionario interattivo a cui chiedere consigli.

I momenti di impaccio linguistici sono in esponenziale aumento anche a causa del nostro vocabolario dell’uso quotidiano che si sta impreziosendo di nuovi termini stranieri la cui specifica funzione linguistica non sempre è chiara.

“Sto pensando di andare al party della Marta.”
“Richiesta di dress code?”
“Niente di particolare, l’importante è avere un outfit da urlo!”
“Ma tu sei sempre fashion al top.”
“Oh, ma l’hai visto il sexy partner, è una news!”
“Ho visto il suo selfie sul suo Instagram.”

Ora, noi ormai siamo completamente integrati in questi nuovi linguaggi, in questo nuovo modo di dire con disinvoltura concetti poliglotti in poco tempo. Ma non per tutti è così, e avere un alleato in tasca, mi riferisco all’utilizzo di Translate sul telefono, può essere utile anche per sentirsi presenti nel mondo contemporaneo.

Google Translate traduce 91 coppie di lingue, selezionate tra le più parlate ed utilizzate al mondo, la traduzione anche di un solo termine è pensata per avere un approccio immediato.

Facciamo altri esempi pratici: se sei nel bel mezzo di una discussione in inglese e vuoi far comprendere al tuo interlocutore un perché non è più necessario fingersi esperti poliglotti e dire “I’m sorry, I don’t speak english very well…”, o la sempre citata “How do you say in English…”, ma puoi impostare su Google la voce Translate e scrivere poi la parola che ti sfugge, ovvio (obvious mi ha appena suggerito). E questo con una delle 91 lingue tradotte.

Lo strumento in un mondo che non prevede più confini se non appunto quelli linguistici può avere infinite possibilità di utilizzo. Non c’è una persona che oggi non necessiti di un chiarimento linguistico, anche se non per professione, ma per mantenere alto il proprio profilo, e mi riferisco ovviamente ai social, verificare prima di digitare è intelligente e molto semplice.

Non è che con questo possiamo accantonare l’idea di imparare una lingua, l’inglese è ormai imprescindibile, ma non è più un problema insormontabile essere claudicanti, non ricordare tutte le parole di cui abbiamo bisogno per farci comprendere.

La Torre di Babele aveva un significato biblico e simbolico decisamente ancora molto attuale, ma ciò non significa che qua e là non esistano scale comode per oltrepassare l’ostacolo.

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