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Malato di Sla sorprende la figlia accompagnandola all’altare (VIDEO)

Mario Giovanni and Hannah Chiametti

© Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus

Silvia Lucchetti - pubblicato il 11/05/22

L'ingegnere Giacomo Chiametti si è "allenato" con i suoi fisioterapisti dell’Istituto Palazzolo Don Gnocchi di Milano per riuscire a camminare con l'ausilio di un girello ed accompagnare così sua figlia all'altare. Ce l'ha fatta e l'emozione è stata grande per tutti

Sulla pagina Facebook della Fondazione Don Gnocchi è stato pubblicato pochi giorni fa un video commovente che ritrae alcuni momenti di una cerimonia di matrimonio. Ad accompagnare la sposa all’altare un padre malato di Sla, l’ingegnere Giacomo Chiametti, nella Chiesa dell’Istituto Palazzolo Don Gnocchi di Milano.

Il signor Giacomo ha sorpreso la figlia Hannah percorrendo in piedi con lei la navata, sostenuto da un ausilio per la deambulazione.

La tenacia di un padre malato di Sla

Solo la tenacia e l’amore di un padre potevano rendere possibile questa piccola ma straordinaria impresa. Grazie al lavoro e alla professionalità dei fisioterapisti che lo hanno “allenato” per l’evento, l’uomo è riuscito ad attraversare la navata accanto alla figlia e ad accompagnarla dallo sposo Mario.

Il sogno di percorrere la navata con sua figlia

Hannah, che vive da anni nel Michigan, ha voluto sposarsi in Italia per avere accanto il suo papà in un giorno tanto speciale. A causa della pandemia non lo vedeva da due anni. Il 3 maggio, giorno delle nozze, Giacomo l’ha sorpresa aspettandola all’ingresso della chiesa alzandosi in piedi con il sostengo dei medici. Abbandonata la sedia a rotelle si è mosso appoggiandosi a un girello che gli ha permesso di arrivare lentamente in fondo alla navata con sua figlia accanto.

I volti sorridenti

Ma è proprio la lentezza che rende indimenticabili quei momenti! Ricordo di aver bisbigliato a mio padre il giorno del matrimonio di andare piano per godermi l’emozione di quei passi e per non rischiare di inciampare nell’abito. Hannah non ha avuto bisogno di fare questa raccomandazione, ha assecondato il passo del papà con il volto sorridente.

Giacomo ha perso l’uso della parola ma si esprime scrivendo al computer

Grazie alla forza di volontà di Giacomo e all’impegno dei fisioterapisti dell’Istituto (di cui è ospite dal 2012) che lo hanno fatto esercitare per giorni, l’ingegnere ha realizzato un piccolo sogno. A causa della malattia ha perso l’uso della parola, ma la sua mente è ancora brillante e gli permette di esprimersi grazie al computer.

La lettera a Papa Francesco

Tempo fa aveva scritto anche a Papa Francesco:

I figli sono essenziali per me, Santo Padre, la carica che ogni giorno mi fa alzare e che mi tiene in vita… e quando vengono a visitarmi sono molto felice.

(dongnocchi.it)

Il signor Giacomo infatti oltre ad Hannah è papà di Massimiliano, anche lui residente negli Stati Uniti.

La risposta della Segreteria di Stato vaticana

Ecco parte della risposta della Segreteria di Stato vaticana:

Papa Francesco ha letto con attenzione la lettera a Lui pervenuta per il cortese tramite della reverenda suor Gabriella (…) Il nostro Dio non è un Dio assente, è invece un Dio “appassionato” dell’uomo, così teneramente amante da essere incapace di separarsi da noi; Egli cammina con noi e non ci abbandonerà nel tempo della prova e del buio.

(Avvenire)

L’emozione del personale dell’Istituto

E il giorno delle nozze della sua “bambina” l’ingegnere Chiametti avrà sentito davvero con forza la presenza del Signore, che compie il suo primo miracolo proprio durante un banchetto di matrimonio. Proprio come quello di Hannah e Mario, a cui hanno partecipato parenti e amici degli sposi, ospiti e personale dell’Istituto.

Le felicità e la commozione

Raccontano la responsabile del reparto, la dottoressa Guya Devalle, la coordinatrice infermieristica Daniela Giudici e i terapisti Elisabetta, Luisa e Paolo:

Giacomo l’ha voluto con tutte le sue forze, anche per fare una sorpresa alla figlia che proprio non se lo aspettava. Ci siamo preparati ed esercitati per giorni. Non è stato facile per lui, ma ce l’ha fatta. Il suo volto disegnava la fatica, ma nei suoi occhi abbiamo letto una felicità che ci ha tutti commossi…

(dongnocchi.it)

Una cerimonia semplice e calda

Il rito in lingua inglese è stato celebrato da padre René Manenti, parroco di Santa Maria del Carmine e missionario scalabriniano che ha vissuto per lungo tempo a New York. La liturgia è stata animata dal coro “Aquiloni”, formato dai familiari di pazienti.

Un cammino di rinascita

Una cerimonia calda, semplice, piena di commozione, come racconta Antonio Troisi, direttore della struttura:

Dobbiamo solo ringraziarli per il loro gesto. Veniamo da due anni difficili, che abbiamo affrontato e superato grazie alla dedizione e al sacrificio di tanti nostri operatori, alla loro passione per il nostro servizio alla vita e al loro affetto per tutti gli ospiti e pazienti. È significativa questa festa di matrimonio, perché vi leggiamo un ulteriore segno e incoraggiamento nel cammino di rinascita che abbiamo da mesi intrapreso.

(Ibidem)

La speranza negli occhi di un padre malato di Sla

Il volto luminoso del signor Giacomo mi ha incredibilmente ricordato una frase che lessi al Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma:

L’ospedale può essere luogo di dolore ma anche di speranza.

E il volto del signor Giacomo, il suo sguardo, ci raccontano questa intrepida speranza.

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