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Come restare in piedi quando scoppia la tempesta? pregando

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Adam Gregor | Shutterstock

don Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 01/08/22

Nel Vangelo di oggi Gesù dopo aver pregato cammina sulle acque. Ciascuno di noi potrebbe camminare come il Signore sulle acque degli eventi della vita, ma per farlo dobbiamo fidarci e credere che Gesù può ottenerci questa grazia.

Vangelo di martedì 2 agosto 2022

Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull’altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù. La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!».
Compiuta la traversata, approdarono a Genèsaret. E la gente del luogo, riconosciuto Gesù, diffuse la notizia in tutta la regione; gli portarono tutti i malati, e lo pregavano di poter toccare almeno l’orlo del suo mantello. E quanti lo toccavano guarivano.

(Matteo 14,22-36)

Due cose colpiscono del Vangelo di oggi. La prima è la preghiera di Gesù:

Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.

Dovrebbe colpirci il tempo che Gesù riserva alla preghiera. È un tempo decisivo, personale, prolungato, e tutti noi sappiamo che è proprio nascosto in questo tempo il suo più grande segreto.

L’effetto più evidente sembra la prosecuzione della storia. Gesù raggiunge i discepoli ma lo fa camminando sulle acque. L’immagine è forte e sta a significare che la preghiera impedisce a Gesù di affondare negli eventi. Egli può dominarli, attraversarli, senza lasciare che essi letteralmente lo affoghino.

Eppure i discepoli sono spaventati da tutto questo:

I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura”. Ecco allora che Pietro si fa come sempre portavoce di tutti: “«Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque».  Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s’impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?».

Anche Pietro, e ognuno di noi, potrebbe camminare come Gesù sulle acque degli eventi della vita, ma per far questo deve fidarsi, deve credere che Gesù può ottenergli questa grazia.

Si rimane in piedi nelle tempeste solo se si prega perché è la preghiera la fonte segreta di ogni fede e di ogni capacità di fiducia. Senza di essa si affoga senza molte vie d’uscita.   

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