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Nuova tecnologia confermerebbe i 2mila anni della Sacra Sindone  

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La Sacra Sindone è conservata nella cattedrale di Torino

Bérengère de Portzamparc - pubblicato il 03/08/22

Grazie a una nuova tecnica di datazione, chiamata WAXS, degli scienziati italiani che hanno studiato un frammento del Lenzuolo di Torino affermano che la reliquia sarebbe coeva dell’epoca della pasqua di Cristo.

Una nuova tecnica di datazione a raggi X confermerebbe che la Sacra Sindone di Torino sarebbe concorda con la tradizione cristiana in quanto la sua datazione risalirebbe all’epoca della passione di Cristo. 

È quanto emerge dallo studio “ X-ray dating of a linen sample from the Shroud of Turin” [Datazione a raggi X di un frammento dalla Sindone di Torino], diretta da uno specialista del Lino Torinese, lo scienziato del CNR Liberato De Caro, e le cui conclusioni sono state pubblicate lo scorso 11 aprile. 

Accompagnato da un’équipe di ricercatori in collaborazione col prof. Fanti dell’Università di Padova, Liberato De Caro ha utilizzato un metodo di «diffusione grandangolare dei Raggi X» per esaminare l’invecchiamento naturale della cellulosa che si trova in un frammento del lenzuolo di Torino. E il risultato è categorico: la Sacra Sindone è ben più antica dei sette secoli accordatile dagli scienziati che nel 1988 l’avevano analizzata al Carbonio 14. Avrebbe in realtà ben 2mila anni. 

Misurare l’invecchiamento naturale del lino 

In un’intervista accordata al National Catholic Register due giorni dopo la pubblicazione dello studio, Liberato De Caro ha illustrato le tappe della sua ricerca, che per circa 30 anni lo ha visto impiegato nello sforzo di penetrare i misteri della Sacra Sindone: 

Abbiamo messo a punto un metodo che permette di misurare l’invecchiamento naturale della cellulosa di lino con l’aiuto dei raggi X, poi di convertire quella misurazione nel computo del tempo trascorso dalla fabbricazione. Questo nuovo metodo di datazione, basato su una tecnica chiamata Wide-Angle X-ray Scattering (WAXS) è stato dapprima testato su frammenti di lino già datati con altre tecniche, con frammenti totalmente estranei alla Sindone, e poi applicato a un frammento prelevato dalla Sindone di Torino. 

I risultati della ricerca sono stati pubblicati nella rivista internazionale Heritage, dopo un mese di preparazione e di peer review; e sono stati notificati anche sul sito web del Consiglio Nazionale Italiano della Ricerca

Per lo scienziato italiano, il Lenzuolo di Torino «sfida la scienza»: 

Ogni nuova indagine potrebbe chiarire una parte del complesso puzzle che rappresenta. 

Ad esempio, l’immagine del Lenzuolo non ha ancora trovato una spiegazione definitiva tra quanti l’hanno studiato, una spiegazione condivisa dall’insieme della comunità scientifica. 

Effettivamente, ancora oggi nessuno scienziato è capace di spiegare quale tecnica, spettacolare e inedita, avrebbe potuto essere utilizzata all’epoca per riuscire a riprodurre una simile immagine su un telo di lino. Su quel sudario, infatti, è come se fosse stato impresso un negativo fotografico per via di irraggiamento. Ma come? 

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio] 

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